Al Teatro Manfredi
6° RASSEGNA CINEMATOGRAFICA CINEMA E' VITA!
Appuntamento domani 31 marzo alle ore 20.30.
Ingresso libero
La guerra dei fiori rossi
film cinese del 2006,
diretto da Zhang Yuan ,
tratto dall'omonimo romanzo semi-autobiografico di Zhang Shuo.
È stato presentato nella sezione World Cinema al Sundance Film Festival e nella sezione Panorama al Festival di Berlino , dove ha vinto il premio C.I.C.A.E..
Siamo in Cina in un momento imprecisato vicino alla metà del 900. E' un'epoca questa che richiede grandi sacrifici a tutti i cinesi: alle madri, ai padri e soprattutto ai bambini. Ambientato in uno dei tanti asili statali nati per far fronte al grande processo di rieducazione del popolo, Little Red Flowers è un film che sorprende per la sua straordinaria freschezza. I piccoli fiori rossi citati nel titolo sono dei fiori di carta velina che le maestre regalano ai bambini più giudiziosi dell'asilo. Ci sono cinque modi di guadagnare i fiori: vestirsi da soli al mattino, lavarsi le mani prima di mangiare, essere educati con le maestre, non disubbidire alle regole e soprattutto andare regolarmente di corpo tutte le mattine. A Qiang però queste regole non vanno tanto giù, alcune non le capisce, altre non riesce a seguirle ma più di tutto Qiang non vuole stare in quell'asilo in cui i suoi genitori lo hanno relegato perché troppo impegnati con i gravosi doveri imposti dalla rivoluzione socialista. Cosa ci sta a fare lì, in un posto in cui tutti lo trattano come un tipo strano solo perché bagna il letto la sera? Se poi ci sono cinque modi di guadagnare fiori rossi ce ne sono infiniti per perderli e Qiang questo lo sa bene. Forse per tutte queste ragioni da timido e remissivo diventa una vera peste e in un impeto di coraggio riesce persino a coalizzare l'intera scolaresca contro la maestra diffondendo la voce che di notte la donna si trasformi in un mostro divoratore di bambini.Quello che ne esce è un film tenero e delicato che di fronte al dilemma di raccontare la storia dalla parte dei bambini o da quella degli insegnati preferisce scegliere una terza via, quella dell'ottica di uno osservatore terzo dallo sguardo comprensivo che finisce di fatto per coincidere con lo sguardo di qualunque spettatore occidentale.Little Red Flowers diverte e incanta per la capacità del regista di lavorare con una cinquantina di bambini in età prescolare che ne combinano di tutti i colori e che si "ostinano" ad essere bambini.