lunedì 29 giugno 2009

Roma-Ostia: "la Freccia del Mare"

Sono un abitante del Lido della Città Eterna.

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Lavorando al centro di Roma tutte le mattine prendo il trenino

nella stazione di Lido Centro.

Da un paio di anni è entrata in servizio sulla nostra ferrovia Roma-Lido

la "Freccia del mare".

8208_1 E noi utenti stiamo abbiamo, nostro amlgrado, preso confidenza

con queste vetture,

che comunque non sono state proprio come le avevano descritte.

Non essendoci l'aria condizionata,

fa molto caldo dentro i convogli

perché i finestrini si aprono a compasso e,

specialmente se questi treni sono stati in sosta prolungata

nella stazione capolinea della Piramide,

Macchia_nera è indescrivibile il surriscaldamento delle vetture,

ma è ben immaginabile il conseguente disagio

per noi sudatissimi pendolari di questi mesi estivi.

Ci sono, oltretutto, pochi posti a sedere.

Mi hanno detto che la "Freccia del mare"

è così chiamata perché doveva garantire

Alex1 corse speciali dirette tra la Piramide (Porta San Paolo) ed Ostia

senza fermate intermedie.

Invece le fermate sono rimaste le stesse.

L'entrata in esercizio della "Freccia del mare"

doveva anche ridurre i tempi medi di frequenza

sotto i cinque minuti.

Images6_1 Anche queste promesse non sono state mantenute.

E dire che,

aumentare la quantità di servizio e migliorarne il comfort,

dovevano essere i due obiettivi primari della Società Met.Ro.

Del resto, lo stesso ex Sindaco Veltroni aveva definita un'operazione strategica importante quella di non acquistare nuovi treni, ma di ristrutturare quelli vecchi.

A suo dire un nuovo convoglio della "Freccia del Mare"

sarebbe costato 10 milioni di euro,

contro i 600.000 euro spesi per la sua rimessa a punto.

A dire il vero, ultimamante sono stati aggiunti tre nuovi treni Caf , dotati di aria condizionata e carrozze intercomunicanti, ma sono una netta minoranza rispetto alle fastidiosissime "Feccie del mare" .

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Addirittura si parlava

di collegare la Roma Lido con la linea B,

in modo che Roma avrebbe finalmente avuto

una vera metropolitana del mare che avrebbe collegato Rebibbia ad Ostia.

Come dicevano Mina ed Alberto Lupo: "Parole, parole, parole..."

Gor_2 Mario Pulimanti

(Lido di Ostia -Roma)

venerdì 26 giugno 2009

29 giugno: Festa dei Santi Patroni di Roma Pietro e paolo


Il 29 giugno è il giorno dedicato alla festa dei Santi Patroni di Roma.
E per me, che sono romano, questa festa è molto importante.
La celebrazione dei Santi Patroni di Roma inizia la sera del 28 giugno nella basilica vaticana, con la statua di San Pietro vestito da pontefice.
Si tiene poi una serie di riti che vanno dai “vesperoni”, resi solenni dal coro della cappella Sistina, alla benedizione dei palii (stendardi processionali) conservati nella nicchia posta sotto l’Altare della Confessione.
Anche per questa festa, che sembrerebbe di esclusiva origine cristiana, si fa l’ipotesi della sostituzione di un culto pagano ad opera della Chiesa in epoca ancora antica: in questo senso, Pietro e Paolo accomunati in un’unica commemorazione avrebbero preso il posto dei Dioscuri.
In ogni caso, la ricorrenza nasce dalla tradizione che vuole i due apostoli giunti a Roma nello stesso periodo dalla Giudea e martirizzati lo stesso giorno, anche se in luoghi diversi: Simone (che Gesù chiamò Pietro) è uno dei dodici apostoli di Gesù, per esattezza il primo ad essere chiamato insieme a suo fratello Andrea, quando erano pescatori e vivevano in Galilea.
Fu riconosciuto da Gesù stesso come suo rappresentante in terra, che gli disse “Tu sei Pietro e su questa pietra fonderò la mia Chiesa”.
Fu crocefisso a testa in giù presso il circo di Caligola in Vaticano sotto Nerone nel 66 o 67 e sepolto sulla collina del Vaticano dove scavi recenti hanno rinvenutola sua tomba sull’area stessa della basilica costruita in suo onore da Costantino.
In Vaticano vi è, sulla destra dell’immensa navata centrale, la sua statua bronzea con, sporgente dal basamento, il piede, ormai consumato dallo strofinio delle mani e dal tradizionale bacio di milioni di fedeli e pellegrini, alternatosi nei secoli e provenienti da tutte le nazioni.
San Paolo fu, invece, decapitato sulla via Ostiense alle Acque Salvie, là dove c’è ora la basilica che porta il suo nome.
San Paolo (”Apostolo delle genti”, primo artefice della diffusione del Vangelo nel mondo), essendo un cittadino romano fu portato, dunque, fino al luogo del martirio e la storia ci tramanda che la sua testa avrebbe battuto tre volte al suolo facendo scaturire, ad ogni caduta, una fonte miracolosa.
Difatti è proprio a Roma, la “capitale del mondo”, che furono costruite la basilica vaticana e, poco più tardi, quella dedicata a San Paolo sulla via Ostiense .
Del resto, sembra che proprio in Via Ostiense, a circa trecento metri dalla Basilica di San Paolo fuori le mura, avvenne l’ultimo fraterno saluto tra Pietro e Paolo, prima di essere uccisi.
Ed è sempre a Roma che Pietro e Paolo convertirono al cattolicesimo molte persone, come racconta Tacito negli Annales, secondo il quale: “furono puniti da Nerone i cristiani, un gruppo di persone guidate da Pietro, pescatore di Galilea, e dal soldato Paolo chiamati così da Cristo, che sotto il regno di Tiberio fu mandato a morte dal procuratore Ponzio Pilato”.
E vorrei concludere ricordando le parole pronunciate nel 2004 in Vaticano da Papa Wojtyla, il Grande, nel corso della sua ultima celebrazione della festa di San Pietro e Paolo: “Ai due insigni Patroni affido in modo speciale l’amata Diocesi di Roma, come pure la comunità civile capitolina. Invocando la loro intercessione insieme a quella di Maria Santissima, Salus populi romani, preghiamo perché ogni uomo e ogni donna accolga il messaggio d’amore per il quale Pietro e Paolo hanno subito il martirio”.
Tanto è vero che questa festa è una delle più antiche e più solenni dell’anno liturgico.
Il giorno 29 giugno sembrerebbe essere la cristianizzazione di una ricorrenza pagana, che esaltava le figure di Romolo e Remo: infatti come Romolo e Remo sono considerati i due mitici fondatori di Roma, i due apostoli Pietro e Paolo sono, invece, riconosciuti come i fondatori della Roma cristiana.
Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

lunedì 22 giugno 2009

Meryl Streep sessantenne


Sessant’anni per Meryl Streep che riceverà il Marc'Aurelio d'Oro alla carriera al prossimo Festival di Roma, e ha addirittura quattro film in cantiere: con Amy Adams è la protagonista di "Julie & Julia", commedia di Nora Ephron già completata; è nel cast vocale di "The Fantastic Mr. Fox“, animazione stop-motion di Wes Anderson, dal 27 novembre in Italia; con Alec Bladwin e Steve Martin è sul set del nuovo film di Nancy Meyers, ancora senza titolo, mentre al fianco delle colleghe Charlize Theron e Jennifer Connelly la dovremmo trovare in "The Ice at the Bottom of the World". A big hug, Meryl! Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)


Sessant’anni per Meryl Streep che riceverà il Marc'Aurelio d'Oro alla carriera al prossimo Festival di Roma, e ha addirittura quattro film in cantiere: con Amy Adams è la protagonista di "Julie & Julia", commedia di Nora Ephron già completata; è nel cast vocale di "The Fantastic Mr. Fox“, animazione stop-motion di Wes Anderson, dal 27 novembre in Italia; con Alec Bladwin e Steve Martin è sul set del nuovo film di Nancy Meyers, ancora senza titolo, mentre al fianco delle colleghe Charlize Theron e Jennifer Connelly la dovremmo trovare in "The Ice at the Bottom of the World". A big hug, Meryl! Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

domenica 21 giugno 2009

Crisi economica per tutti ma non per Brunetta




Entro in un bar. Saluto gli amici. Leggo il giornale. Vengo così a sapere che l'attuale crisi economica ci riporta indietro di dieci anni e ci ritroveremo nel 2010 più poveri di quanto non lo eravamo nel 2001. In breve, nel 2010 avremo perso dieci anni di crescita economica. E non va certo meglio sul fronte dei consumi, dal quale invece, complice una costante frenata dell'inflazione, in molti si aspettavano una possibile spinta all'economia. "Perdura e si approfondisce la tendenza negativa della spesa reale per consumi durante il 2009", spiega Confcommercio, che prevede una contrazione dell'1,4% per l'anno in corso, dopo il calo dello 0,9% del 2008. In altre parole, l'Italia, "alla fine della crisi si posizionerà -sempre secondo Confcommercio- peggio dei Paesi responsabili della finanza creativa e dei titoli tossici. Peggio dei Paesi dei consumi a debito e di quelli delle bolle immobiliari, stile Spagna". Tira una brutta aria, ma il ministro per la Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, non ci sta: "in Italia non si percepisce crisi sociale. Checché ne dicano la Cei e Bagnasco, l'economia è una cosa, la Chiesa è un'altra". Dura la replica di Federconsumatori, secondo la quale "ancora una volta Brunetta dalla sua residenza marziana sparge odiose bugie, soprattutto per le famiglie di lavoratori e di pensionati". In allarme anche le associazioni dei consumatori. Le parole di Confcommercio testimoniano un gravissimo disagio sociale. Con buona pace di Brunetta, che vede un netto incremento del potere d'acquisto dei lavoratori dipendenti. Banche, assicurazioni e petrolieri costeranno 500 euro in più a famiglia. Secondo la Federconsumatori "la dura realtà quotidiana è più forte degli inganni". I consumatori puntano il dito anche contro le mancate liberalizzazioni: si va dal caro banca, il ripristino della commissione di scoperto raddoppiata ed estorta non più su base trimestrale ma mensile, al caro assicurazioni con polizze aumentate in media del 6,7%, al caro benzina: tre voci importanti per la vita quotidiana che costeranno una media di circa 500 euro in più a famiglia su base annua, rispettivamente 45 euro (Rc auto), 110 euro (benzine) e 345 euro (commissione scoperto). Allora, dannazione, che cosa dobbiamo fare per migliorare la situazione? Nulla, temo. Scosto una ciocca di capelli dalla fronte. Poso il giornale sul tavolo. Poi mi alzo e mi allontano senza dire nulla. Mario Pulimanti (Lido di Ostia-Roma)

venerdì 19 giugno 2009

Spettacolo del laboratorio teatrale del Manfredi di Ostia


Da settembre a giugno si sono svolte le lezioni del laboratorio teatrale del Teatro Nino Manfredi di Ostia.
Un corso dedicato a bambini e ragazzi ed uno dedicato ad adulti.

Questo corso della scuola di teatro del Manfredi ha proposto corsi di recitazione, corsi di regia teatrale e cinematografica, laboraratori teatrali, workshop di approfondimento e progetti di formazione per le scuole di ogni ordine e grado.
I percorsi formativi sono in grado di soddisfare pienamente ogni esigenza grazie alla presenza di un nutrito gruppo di professionisti di alto profilo professionale.
L'impegno é stato di quattro ore settimanali con leseguenti materie d'insegnamento:

-INTRODUZIONE AL LINGUAGGIO TEATRALE
-DIZIONE
-MOVIMENTO SCENICO
-RECITAZIONE
-IMPOSTAZIONE DELLA VOCE
-INTERPRETAZIONE DI TESTI TEATRALI

La partecipazione al corso aveva previsto un test d'ingresso.
La professoressa del corso é stata Francesca Satta Flores e il direttore artistico é stato Felice Della Corte.
Ora, al termine del corso, si terranno al Teatro Manfredi due saggi finali nei giorni martedì 23 e mervcoledì 24 giugno alle ore 21.
Il titolo dello spettacolo é: "A Teatro! A Teatro!" e il costo del biglietto é di 10 euro.
Tra i partecipanti allo spettacolo ci sono, oltre a mio figlio Gabriele, anche Francesco, Patrizia, Antonella, Claudia D., Claudia G., Mattia, Manuel, Andrea, Laura, Lara, Anna Maria, Marilena e Stefania.
LO spettacolo consisterà in spezzoni di opere teatrali classiche, come Antigone, Casa di bambola e Amleto, che si confronteranno con situazione di vita quotidiana.

In bocca al lupo, ragazzi!


Mario Pulimanti (Lido di Ostia-Roma)

mercoledì 17 giugno 2009

Morte di un'amica



Simonetta è triste, oggi.
Piange la morte di una sua amica.
La triste notizia l’ha veramente colpita.
Cerco di consolarla, inutilmente.
Purtroppo accade in un solo momento ciò che non vorremmo accadesse mai.
Quando una persona muore, quando non possiamo più toccarla o sentire la sua voce, sembra scomparsa.
Per sempre.
Ma il ricordo delle persone che ci sono state care non morirà mai.
Più forte di qualsiasi abbraccio, più importante di qualsiasi parola.
Mario Pulimanti (Lido di Ostia –Roma)

lunedì 15 giugno 2009

Lancio di uova contro la Madonna di Nostra Signora di Bonaria a Ostia


Domenica 14 giugno, durante la processione di Nostra Signora di Bonaria ad Ostia, da una finestra di un palazzo sono state lanciate delle uova contro la statua della Madonna che fortunatamente non ha raggiunto l'obiettivo principale, anche se ha colpito alcune persone che stavano seguendo la processione.
E' proprio vero: il caldo fa male!
Mario Pulimanti (Lido di Ostia –Roma)

martedì 9 giugno 2009

Simon e Garfunkel


Ho cenato pensando a tante cose.
Intanto, su Ostia cade una notte nera, senza stelle.
Vado a dormire.
Sono passate alcune ore e non mi sono ancora addormentato.
Mi alzo.
Vado in sala da pranzo.
Davanti a me un tavolo ingombro di giornali e riviste spiegazzate.
Certo, Gabriele, il grande, non è molto ordinato.
Fa caldo.
Ho bisogno d’aria.
Mi alzo e apro la finestra.
Dalla zanzariera entra aria umida e calda che porta odore di mare.
Mi costringo a farne una grande riserva, ma l’aria non scaccia il senso di ansia che sento in petto.
Troppe ingiustizie, troppa violenza nel mondo.
Ricado sulla sedia.
Prendo un giornale e lo sfoglio.
Non riesco a leggere, non riesco a mettere a fuoco le parole.
Lo getto sul tavolino e ritorno a osservare il pavimento.
Mi trasferisco in cucina.
Osservo un angolo tra il soffitto e le pareti.
La mia attenzione è attratta dall’orologio sulla parete.
Sono le tre del mattino appena passate.
Non ho sonno.
Il mio respiro si è fatto più lento e pesante.
Vorrei dormire.
Chiudo gli occhi e appoggio la testa sul tavolino.
Mi appisolo.
Forse, quando risveglierò, scoprirò di vivere in un mondo meno egoista e inquinato.
Per un attimo mi trovo a pensare al lavoro.
Sento ancora chiacchiere, pettegolezzi soffocati, gemiti, sospiri, le porte dell’ascensore che sbattono, un dirigente che impartisce ordini in burocratese.
Riapro gli occhi.
So che cosa devo fare.
Mi guardo attorno, con il cuore che mi batte in petto.
Alla mia sinistra c’è il porta-dvd.
Lo apro e trovo quello che cerco.
Afferro il dvd del Concert al Central Park del 1981 di Simon e Grafunkel e torno in sala da pranzo.
Mi fa male la gola e mi bruciano gli occhi, ma non importa.
Inserisco il dvd nel lettore.
Menre lo vedo, ripenso al concerto che Simon e Garfunkel hanno tenuto al Colosseo.
Sì, il 31 luglio 2004, tra la moltitudine di persone accorse ai Fori Imperiali per il primo concerto di Simon & Garfunkel in Italia, c'ero anch'io.
Ricordo.
E’ stato una grande emozione.
Infatti tutto è cominciato e finito con un'emozione, un brivido, una sequenza di note che ti sono entrate dentro, liberando sogni antichi in armonia con il tuo passato, con quello che ora sei diventato anche grazie a loro due: Paul Simon ed Art Garfunkel, che la musica l'hanno davvero amata, nell'arco della loro parabola di vita.
Al concerto c’era una folla sterminata.
E loro lì davanti a cantare e a regalarci emozioni, mentre alle loro spalle il Colosseo, che sta in piedi da duemila anni, con ostinata bellezza sembrava anche lui perso in quelle struggenti note, rapito anche lui dal “suono del silenzio” dei due menestrelli che, per noi che li amiamo da sempre, sono sempre i Simon ed i Garfunkel del “Concert al Central Park del 1981”, come le loro canzoni, che sono rimaste eternamente giovani nello spirito, nei testi e nella melodia.
Del resto loro sono la coppia più famosa nella storia del pop, una delle più note del Novecento e hanno celebrato la loro amicizia lunga quasi 50 anni con il tour di riunione, "Old friends" ("Vecchi amici") che ha preso il nome dalla canzone con cui hanno aperto il concerto al Colosseo.
Si è detto molto sul loro sodalizio, i maligni dicono che in realtà abbiano litigato e siano tornati insieme solo per i soldi.
Può darsi, ma allora sono dei bravi attori, perché sul palco l'intesa è stata enorme, un inno alla solidarietà umana.
Le ultime suggestioni di una notte romana di afa e plenilunio sono state la filastrocca "Cecilia", la lirica "The boxer" e la festosa "The 59th St. Bridge song".
Ricordo.
Si sono spente le luci, ma non sono taciute le voci.
E’ restato nel cuore proprio quell'emozione, che è il principio e la fine di tutto.
Torno al letto.
Sono le cinque.
Mia moglie dorme, non si è accorta di nulla.
Arriva il sonno e io mi lascio prendere.
Sogno cose che non ricorderò.
Mario Pulimanti (Lido di Ostia-Roma)

venerdì 5 giugno 2009

Confessioni di un imbranato



Non ho il coraggio di dire queste cose a mia moglie, così le scrivo sul blog.
Così come, sul versante femminile, esistono le mani di fata, su quello maschile esistono gli uomini veri, quelli da amaro Montenegro, capaci di salvare cavalli ma anche di aggiustare oggetti, di riparare guasti domestici, di lavare i piatti e di cucinare. Io, ahimé, come molti altri uomini, non appartengono a questa categoria. In realtà so fare tante altre cose.
Leggo moltissimi libri e me li ricordo.
Credo di cavarmela con la scrittura e malgrado quello che dicono certi miei colleghi, penso di lavorare con impegno e con discreta abilità.
Faccio delle belle fotografie.
E poi quando c’è da bere e da mangiare sono un vero professionista! Ma, come dice mia moglie Simonetta, in tutto il resto, o quasi, sono un disastro.
E quando dico disastro non esagero.
Perché la mia vita è punteggiata, quotidianamente, da sconfitte imbarazzanti.
Prendiamo la botanica.
Vi dico subito che Simonetta ha il pollice verde.
Ogni pianta che lei mette in casa diventa un baobab. Io, invece, sono una catastrofe vivente.
Ogni pianta che metto in ufficio muore dopo pochissimi giorni. Sono l’Attila delle azalee, dei ficus e degli oleandri.
Passiamo alla cucina.
Per sintetizzare il mio rapporto con i fornelli sarò esplicito: non so cucinare nemmeno un uovo al tegamino.
Quando prendo in mano una padella divento Fantozzi.
Confondo il sale con lo zucchero.
Mi brucio le mani quando scolo l’acqua della pasta.
E le poche volte che ho provato a cuocere una bistecca i vicini hanno chiamato i pompieri per via del fumo, che ho provocato nel palazzo.
Poi c’è il bricolage.
Se c’è da attaccare un quadro mi prendo a martellate da solo.
Se devo bucare una parete col trapano mi ritrovo nel salotto dei vicini di casa.
Non parliamo dei miei maldestri tentativi quando c’è da sturare un water: provoco un maremoto e allago l’appartamento.
Se cerco di aggiustare una presa elettrica faccio saltare la corrente in tutto il quartiere.
E pensare che ero stato sul punto di rifarmi da solo l’impianto elettrico di casa.
Già, prima che i miei, saputolo, fuggissero in una sperduta isola dell’Oceano Indiano.
Un ottimo motivo per cambiare subito idea e chiamare l’elettricista di fiducia, certo!
Da solo non riesco a mettermi un cerotto al dito.
E se prendo in mano un tubetto di attaccatutto resto per tre giorni con il pollice incollato all’indice.
Piuttosto che cambiare una gomma della mia automobile, vendo l’automobile.
Perché potrei restare lì, a combattere col crick, per intere settimane.
Impazzisco quando c’è da registrare qualcosa in Tv usando il timer. Se decido di registrare un film mi ritrovo sul nastro un documentario sulla vita delle renne nella Lapponia orientale!
A Pasqua sono andato a trovare mia suocera a Collevecchio, un paesino di campagna.
Ho fatto tutto quello che c’era da fare: zappare, potare, ripulire, non dovevo avere rimorsi di essere accusato di stare seduto con le mani in mano.
Senza scompormi, vi avviso che mi sono tagliato un dito.
Ho acceso il fuoco nella sala da pranzo: è stato purtroppo necessario l’intervento della Protezione Civile.
Ho sbagliato, a quanto pare.
E a mia moglie che mi inseguiva facendo dondolare pericolosamente l’accetta che teneva in mano, fischiettando allegramente le ho fatto presente che doveva, invece, premiare il mio piccolo sfoggio di zelo.
Anche se, tuttavia, non è passato inosservato e ha fatto qualche danno.
Vero, posso però dire che mi sento più a mio agio con penne e matite.
In fin dei conti, nessuno è perfetto!
Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

martedì 2 giugno 2009

Silvio e Veronica


Come Dallas. Ogni giorno un colpo di scena, altro che fiction. L’ultima è di ieri: lo sfasciafamiaglia non è il premier, è Veronica Lario che ha un compagno. La fonte: Daniela Santanché, leader del Movimento per l’Italia, in un’intervista a Libero. Come in ogni telenoleva, il riassunto delle puntate precedenti è d’obbligo. Protagonisti: il presidente del Consiglio dei ministri Silvio Berlusconi. E Miriam Raffaella Bartolini, in arte Veronica Lario, 53 anni il prossimo 19 luglio, ex attrice, dal 1990 moglie di Berlusconi, tre figli - Barbara di 24 anni, Eleonora di 22 che studia negli Stati Uniti e Luigi di 20 - riservatissima, una vita dietro le quinte. La signora Lario irrompe nella scena politica due volte. La prima il 31 gennaio 2007, quando, con una lettera a Repubblica, chiede pubbliche scuse al marito per aver rivolto frasi galanti ad alcune signore durante la cerimonia dei Telegatti. A quella cerimonia c’era anche Mara Carfagna, l’ex finalista di Miss Italia che nel successivo governo Berlusconi diventerà ministro. Le scuse di Silvio Berlusconi alla moglie arrivano. Con un’altra lettera pubblica. Seguiranno foto felici della famiglia in vacanza, lui in tenuta casual, lei con i capelli ricci, tutti e due mano nella mano nel giardino della villa in Costa Smeralda e poi sui moli di Portofino. Passano poco più di due anni, si è in piena campagna elettorale per le Europee e a tener banco è la formazione delle liste per il Pdl, il partito di cui Berlusconi è il leader. Tra i candidati anche belle giovani donne: attrici, veline, meteorine. Il 28 aprile 2009 Veronica Lario diffonde, via Ansa, il suo parere in merito: "Ciarpame senza pudore". "Voglio che sia chiaro - scrive - che io e i miei figli siamo vittime e non complici di questa situazione. Dobbiamo subirla e ci fa soffrire". Berlusconi non si scusa: stavolta è la moglie, dice, che deve farlo. L’accusa di Veronica non è senza conseguenze: anche lei faceva l’attrice, anche di lei ci sono foto senza veli. A pubblicarle è il quotidiano Libero. Ma la polemica sulle candidate - molte delle quali solo in pectore: alla fine non compaiono nelle liste - passa presto in secondo piano perché a esplodere è il "caso Noemi": alla festa dei 18 anni di Noemi Letizia, una ragazza napoletana di Portici, arriva anche Silvio Berlusconi. Lei lo chiama "papi", ai giornalisti che la intervistano mostra il ciondolo in oro avuto in regalo dal premier, tutti si domandano che legami ci sono con la famiglia Letizia, il padre Elio e la madre Anna. Noemi, bella, alta e bionda, sogna una carriera televisiva: il suo "book" fotografico sarebbe finito sul tavolo del presidente del Consiglio. Veronica Lario fa notare che alla festa dei 18 anni dei suoi tre figli il padre, Berlusconi, non si è mai presentato. E annuncia la separazione: "Non posso stare con un uomo che frequenta le minorenni". Berlusconi stavolta non si scusa. "È una vicenda personale che mi addolora, che rientra nella dimensione privata, e di cui mi pare doveroso non parlare", dice dell’annuncio di Veronica di divorziare. Aggiunge: "La signora si è fatta ingannare dai giornali della sinistra". Poi giura: "Mai avuto rapporti piccanti con minorenni". La vicenda finisce su tutti i giornali, italiani e stranieri. Repubblica intervista l’ex fidanzato di Noemi, Luigi "Gino" Flaminio: "I genitori di Noemi non c'entrano niente - racconta - Il legame era proprio con lei. È nato tra Berlusconi e Noemi". Flaminio parla della festa di Capodanno a Villa Certosa a cui avrebbero partecipato decine di ragazze, tra cui Noemi Letizia: dopo la denuncia dell’avvocato di Berlusconi, Niccolò Ghedini, le immagini di quella festa, scattate dal fotoreporter di Olbia Antonello Zappedu, vengono sequestrate dalla Procura di Roma. "Siamo arrivati a toccare il fondo con questa intrusione nel privato da parte di tutti", dice il premier. Il riferimento è alle foto di Villa Certosa. Ma c'é anche un altro scoop: "Veronica ha un compagno", dice in una intervista a Libero Daniela Santanché. Con nome e cognome: "Alberto Orlandi, ha 47 anni, è capo del servizio di sicurezza di Villa Macherio e con lui condivide progetti, interessi e vacanze. Berlusconi lo sa, ma ha tentato di tutto per tenere ugualmente in piedi la famiglia". Intanto, Veronica Lario non replica. Come andrà a finire? Mario Pulimanti (Lido di Ostia-Roma)