venerdì 30 novembre 2012

Il compleanno di Sara Pulimanti

Oggi Sara Pulimanti, la figlia di mio fratello Stefano, compie 7 anni. Sara, infatti, è nata il 30 novembre 2005, proprio nel giorno di S. Andrea, festa del Santo patrono di Collevecchio, paese d’origine di noi Pulimanti. Buon compleanno, Sara. Oggi festeggerà a scuola con le sue amiche. Noi parenti la festeggeremo domani, sabato 1 dicembre, a casa sua. Al Testaccio. Auguri per ogni sorriso che ti farà star bene. Per ogni sogno che vorrai realizzare. Per ogni bacio che ti scalderà il cuore... Certo deve essere dura spegnere tutte quelle candeline…!!!! Ti Auguro di toccare sempre le Stelle. Tuo zio Mario ti fa un mare di auguri!!! AUGURI… TANTI AUGURI.

mercoledì 28 novembre 2012

RAI: privatizzarla?

Privatizzare la RAI
Nonostante il canone, la Rai è sempre più indebitata, anche a causa di un forte calo delle entrate pubblicitarie. Molti ritengono utile arrivare ad una privatizzazione della RAI, anche considerato il fatto che in questo modo ci guadagnerebbero non solo le casse dello Stato ma anche la libertà di stampa, il pluralismo dell' informazione e la professionalità dei giornalisti Rai che finalmente dovrebbero rispondere a un editore e non ai partiti. Del resto lo stesso Antonio Catricalà, per molti anni presidente dell’Autorità Antitrust ed oggi sottosegretario alla presidenza del consiglio nel governo Monti, è favorevole alla privatizzazione della Rai, aggiungendo però che ora "non c'è tempo". Però è anche vero che un privato metterebbe soldi in un'azienda così, che fatica a reggere la concorrenza degli altri operatori solo se volesse fare un investimento politico. La Rai è stata affidata da pochi mesi al direttore generale Luigi Gubitosi e alla presidente Anna Maria Tarantola, che si sono impegnati a raggiungere il pareggio di bilancio nei prossimi tre anni. Ok, lasciamoli lavorare. Poi, se riusciranno nel loro intento, ci si potrà realisticamente porre l'obiettivo di privatizzarla. Mario Pulimanti (Lido di Ostia –Roma)

giovedì 22 novembre 2012

Cortei e manganellate

Cortei e manganellate
Ho visto in televisione alcune immagini di ragazzi presi a manganellate dalla polizia e di universitari picchiati deliberatamente da uno o due poliziotti, seppur nel corso di manifestazioni non del tutto pacifiche. Giusto pretendere che sia fatta giustizia perché se un rappresentante delle forze dell'ordine sbaglia è doveroso che sia punito perché, oltretutto, ha pregiudicato l'immagine dello Stato e la sua funzione di garante dei diritti di tutti i cittadini. Rimango però infastidito nell’ascoltare persone che, prendendo spunto da questi episodi, generalizzano, insultando un'intera categoria di lavoratori che ogni giorno difendono la nostra sicurezza e la nostra libertà. Questa visione manichea della realtà (di qua il bene, di là il male) ha già creato molti danni in Italia. Un ragazzo ha il diritto di non saperlo o di sottovalutarlo. Noi adulti, no. Mario Pulimanti (Lido di Ostia –Roma)

martedì 20 novembre 2012

Legge sulla diffamazione, vendetta dei politici

Legge sulla diffamazione, vendetta dei politici A me sembra che con la recente legge, approvata con voto segreto, che prevede il carcere per i giornalisti colpevoli di diffamazione, si tenti di restringere gli spazi della libertà di stampa. In Italia, dove non sempre sono in carcere i veri delinquenti, mi sembra che questa legge sia una vendetta della “casta” politica, colta spesso dai giornali con le mani nel sacco. Con questa norma, un vero e proprio bavaglio anche a blog, social network e motori di ricerca, si può ben dire che gli istinti di rappresaglia che serpeggiano nelle aule parlamentari hanno avuto la meglio sul buon senso . Mario Pulimanti (Lido di Ostia –Roma)

mercoledì 14 novembre 2012

La questione israelo-palestinese

La questione israelo-palestinese
Ci sono affitti e bollette della luce e del gas che arrivano in casa molto più puntuali e regolari dei soldi per pagarle. E ci sono le guerre. Anch’esse puntuali. Come il conflitto arabo-israeliano. Le radici del conflitto risalgono al 1947, quando l'Assemblea dell'ONU vota la delibera che, spartendo la Palestina tra arabi ed ebrei, dà luogo alla creazione del nuovo stato d'Israele. Qui si riversano quindi i migliaia di ebrei scampati alle recenti persecuzioni naziste. Il conflitto infatti riguarda la creazione del movimento sionista e la successiva creazione del moderno Stato di Israele, avvenuta nel 1948, nel territorio considerato dagli arabi appartenente ai palestinesi, e che invece il popolo ebraico considera la sua patria storica. Il conflitto é iniziato come uno scontro politico su ambizioni territoriali a seguito della decimazione dell'impero ottomano; infatti a partire dal 1880, gruppi di ebrei europei, per vari motivi ma anche a causa delle persecuzioni nell'est europeo, emigrarono in Palestina dove stabilirono alcune colonie e fondarono il movimento Sionista, da cui presero il nome di sionisti. Questo conflitto si è poi tramutato nel corso degli anni da conflitto arabo-israeliano ad un più regionale conflitto israelo-palestinese. La convivenza tra i due popoli è difficile. Il medio oriente è stato, dal dopoguerra a oggi, una delle zone più instabili del mondo. Cavolo, ebrei estremisti sparano nelle moschee. Diamine, estremisti arabi mettono bombe negli autobus delle scuole. Vabbé, sparatorie tra i combattenti palestinesi e i militari israeliani. Da una inchiesta emerge che il 67% degli israeliani vuole la pace con i palestinesi. Ma la pace la vogliono anche i palestinesi, educati dai loro capi dall’infanzia ad odiare gli ebrei? La pace non nasce dall’odio. Non mi piace l’ambiguità attuale e il comportamento di persone che oggi si ritengono pacifisti a senso unico. E condivido Giorgio Napolitano che avuto il coraggio di dire che anti sionismo e antisemitismo sono di fatto la stessa cosa. Del resto Israele ha il dovere come ogni altra Nazione di proteggere il suo popolo. Gli Ebrei sono sempre stati un popolo perseguitato nella storia. La soluzione? Questa: due Stati per due Popoli. Intanto il negoziato per porre fine al conflitto israelo-palestinese è fermo da vent’anni. Beatamente, giace in letargo. Purtroppo. Mario Pulimanti (Lido di Ostia –Roma)

martedì 13 novembre 2012

Politica buona e politica cattiva

POLITICA BUONA E POLITICA CATTIVA
La politica può essere buona, ma anche cattiva. E’ cattiva quella che pensa ad arricchire solo se stessa ed invece è buona quella che si preoccupa della società. Noi oggi in Italia siamo costretti a fare i conti soprattutto con la prima, anche se in passato l'impegno di molti uomini politici ci ha permesso di conquistare la libertà, garantire il benessere a milioni di persone, migliorare l'assistenza sanitaria e sociale. Certo l’attuale politica italiana non sembra trasmetterci la speranza che cambiare sia ancora possibile. Invece ce la dobbiamo fare. Per salvare l’Italia occorre un brusco dietrofront. Un ritorno, cioè, alla politica buona. A scelte radicali. Largo, quindi, a nuovi protagonisti e nuove soluzioni politiche. Solo così l’Italia potrà uscire dalla crisi. Per evitare questo rischio occorre una politica economica che guardi al tenore di vita dei cittadini e soprattutto dei meno abbienti e una politica che dia il senso della comune appartenenza a una comunità solidale. Una politica affollata di gente di corrente e di chiacchieroni televisivi scoraggia il sentimento pubblico. C’è questo sia nel voto che i sondaggi assegnano a Grillo sia nella preferenza che gli stessi esprimono per Monti. E solo superando l’indifferenza, coinvolgendo i giovani, stimolando la partecipazione si può recuperare il senso dei valori e la ricerca disinteressata del bene comune. Mario Pulimanti (Lido di Ostia –Roma)

mercoledì 7 novembre 2012

"Alle radici del cuore"

Alle radici del cuore Gabriele, detto Gabry. Mio figlio grande. Ventisei anni. Futuro notaio. O almeno, spero. Un ragazzo di rara bellezza. Occhi bellissimi sguardo magnetico lineamenti perfetti. Splendido, bello come il sole. Bello e tenebroso. Affascinante. Elegante, raffinato. Fratello di Alessandro, detto Alex. Diciotto anni. Denti puliti, alito fresco. Fisico atletico. Zigomi e mascella, alti e prominenti quanto basta. Sguardo profondo. Volto pallido, trasognato, incorniciato da una massa di capelli neri spettinati. Viso luminoso e sorridente. Con personalità', sia nella scelta dell'abbigliamento che nel comportamento. Figlio di Mario. Cioè io. Uno spregiudicato sognatore. Un uomo che vive sulle nuvole. O meglio, sull’arcobaleno. Over the rainbow. Là, dove i sogni diventano realtà. Un pò di pancino. Solare. Positivo. E figlio di Simonetta. Tratti armoniosi e carnagione bronzea, che mettono in risalto i suoi occhi. Verdi come le foglie colpite dal sole. Una cascata di capelli le incornicia quel viso così accattivante, eppure quelle labbra perfette, piene e rosee, raramente si incurvano in un sorriso quando incontrano uno specchio. Senza trucco nè inganno indossa la sua bellezza in modo naturale senza esaltarla, come un pavone con le sue meravigliose piume. Quando l’ho conosciuta era diversa dalla altre: più sensibile, più intelligente, più dignitosa; e poi era pignola, piagnucolosa, completamente priva di senso dell’umorismo, una ragazza difficile e, tutto sommato, ingombrante. Diceva: se si sta troppo alla propria destra si finisce nel fosso. Non bisogna dunque essere troppo ligi. Tutto si accomoda, tranne l’osso del collo. E me ne sono innamorato. A volte sogno una cassa da morto ad assi povere con dentro un salma. La mia. Ma, proprio quando cerco di compatirmi un po’, la memoria mi fa strani scherzi e comincia un viaggio a balzelloni tra episodi della mai vita che io vorrei dimenticare, ma che la memoria, appunto, mi rimbalza indietro, pam, pam, pam, come un muro con un palla da ping pong! Pam: io dai salesiani del Testaccio. Pam: io alla Chiesa del Giglio che sposo Simonetta, la sabina. Pam: io, che cullo Gabry, ascoltando Bob Dylan. Pam: io, che cullo Alex, ascoltando Bruce Springsteen. Pam: io che mi laureo. Pam: io che lavoro alle Poste di Fiumicino. Pam: io che lavoro al Comune di Roma. Pam: io che lavoro al Ministero dell’Agricoltura. Pam: io che piango nonno Angelino, nonna Leonella, nonna Jole. E zia Valeria. Pam: io che seppellisco papà Valeriano. Pam: io che seppellisco mamma Ernesta. Pam: io, over the rainbow. Mi sembra di muovermi lateralmente, sempre più lontano dalla vita che mi sarebbe piaciuto fare, sospinto –dal destino o dalla incapacità do prendere decisioni giuste, che importa?- su terreni sempre più paludosi nei quali la virtù e le qualità che mi si riconoscono (ritengo di essere un uomo sensibile, discretamente colto, con un certo senso dell’umorismo, fondamentalmente buono) non servono a niente e i difetti di cui mi accuso (so di essere distratto, timoroso, poco determinato, persino ingenuo) finiscono col farmi affondare sempre di più. Dite che sto parlando a coda di porco, intorcinata, non in forma esplicita? Vabbè, ok. Gabry ha una ragazza. Francesca. Rea. Molto attraente. Dall’aspetto fragile e delicato. Sembra la reincarnazione di un tenero bocciolo di rosa. Voce soave ed una risata cristallina. E canta. Meglio di Laura Pausini. Figlia di Marco e Rita. Marco: persona pacata, gentile e dotata di self control. Denti perfetti e uguali; bianchissimi e lucidi. Un uomo di carattere. Rita: capelli ricci, lunghi e biondi. Occhi azzurri; naso regolare; pelle chiara. Trucco leggero. Allegra, amante della danza. Proprietari di una delle ottiche più importanti di Ostia.. L’Ottica Rea. Di Viale Capitan Casella. “Dal 1964 l’Ottica Rea è a vostra disposizione per soddisfare qualsiasi esigenza nel campo degli occhiali da vista e delle lenti a contatto con estrema professionalità”. Gabry e Francesca sono andati l’altro fine settima a Lucca. In Toscana. Patria di Puccini. E del Lucca Comics & Games. La più importante rassegna italiana del settore dedicato al fumetto, all’animazione, ai giochi (di ruolo, da tavolo, giochi di carte), ai videogiochi e all'immaginario fantasy e fantascientifico. Domenica 4 novembre, presso lo stand Panini, alle 15 e 30 hanno incontrato Corrado Mastantuono, il quale alla fine della conferenza ha firmato autografi, realizzato disegni e scambiato quattro chiacchiere con il pubblico degli appassionati. Corrado Mastantuono, chi era costui? Detto, fatto: nel 1990 comincia a collaborare con la Walt Disney, producendo numerosissime storie sia come disegnatore che come sceneggiatore; la prima è "Zio Paperone e l'unica giovialità" su testi di Fabio Michelini. Sempre per Disney crea nel 1997 il personaggio di Bum Bum Ghigno. Nel 1994 incomincia a collaborare anche con la Sergio Bonelli Editore, partecipando alla serie Nick Raider e dal 1997 anche a quella di Magico Vento. Per entrambe le serie diventa con il tempo il copertinista ufficiale. A lui viene affidato il compito di disegnare il cosiddetto "Texone" del 2007 (Il profeta Hualpai), la collana che ogni anno propone un disegnatore estraneo allo staff regolare di Tex. La sua prova piace a tal punto che viene inserito nella squadra di disegnatori regolari della serie. In seguito si dedicherà anche ad un'altra celebre testata della medesima casa editrice milanese - Dylan Dog - fumetto per il quale oltre che nella solita veste di autore grafico delle vignette, realizzerà anche alcune sceneggiature degli episodi da lui illustrati. Gabry e Francesca fanno un regalone a me e a mio fratello Stefano: ci portano due litografie di Tex in tiratura limitata autenticate dall’autore, nonché un fumetto inedito, sempre autografato da Mastantuono. Muoio dalla voglia di leggerlo. Gabry, sei un grande! Il tempo è un dio breve. Mi inganna l’oscurità. Sono un mercante di libri maledetti. Fuori dal tempo. Forse, non ho capito nulla. Né qui, né altrove. E morirò. In terre lontane? A Collevecchio? A Ostia? Sicuramente, sotto una cupola stellata. Alle radici del cuore. Addio arcobaleno, ciao. Fine di un romanzo familiare. Mario Pulimanti (Lido di Ostia –Roma)