martedì 27 agosto 2013

Elezioni da evitare

Ritengo che eventuali elezioni anticipate non porterebbero rimescolamenti del quadro politico. Inoltre, visto l’attuale clima politico, la campagna elettorale sarebbe certamente velenosa. Perciò sarebbe meglio evitare una crisi di governo, non solo per ragioni economiche, ma anche perché è appunto difficile vedere alternative all'attuale maggioranza. Purtroppo non vedo all’orizzonte una via d'uscita Quindi, confidiamo sulla fantasia italiana per uscire da questa complicata situazione “sperando di non farci mai troppo male”, come canta la Pausini. Mario Pulimanti (Lido di Ostia –Roma)

lunedì 26 agosto 2013

Immigrazione clandestina

Esiste un Patto europeo sull'immigrazione siglato da tutti i Paesi Ue che prevede che la Ue debba adoperarsi sia per "prevenire i rischi di immigrazione clandestina" che per "sviluppare la cooperazione tra i Paesi Ue sull'allontanamento dei migranti privi di permesso di soggiorno". Ma tutto ciò non sta accadendo. Ritengo quindi grave la colpevole assenza dell'Europa sul fronte della gestione dell'immigrazione clandestina, che non rappresenta certamente un contributo sulla strada dell'integrazione europea. Mario Pulimanti (Lido di Ostia –Roma)

giovedì 22 agosto 2013

Governo barcamenante

Berlusconi dovrà scontare la condanna inflittagli dalla Cassazione, nelle modalità che verranno definite. E’ infatti vero che dopo la sentenza della Cassazione, nulla dentro il Pdl è destinato ad essere più come prima, a partire proprio dal ruolo di Berlusconi, dato che la pesante decisione della Cassazione rappresenta un punto di non ritorno anche per lui. In ogni caso sono quasi certo che si andrà al voto in aula per scrutinio segreto, ed alcuni senatori del Pd voteranno contro la decadenza, in modo che il governo Letta potrà così tirare avanti, per la gioia di tutti. Infatti uno dei punti di forza del governo Letta è rappresentato proprio da quei deputati, di vari schieramenti, che sono letteralmente terrorizzati da una crisi di governo e da un'eventuale interruzione anticipata della legislatura e, pur di continuare ad occupare uno scranno a Montecitorio o a Palazzo Madama sono disposti a tutto, anche a votare contro la decadenza di Berlusconi. O forse anche a saltare su un altro carro pur di non far cadere il governo. Mario Pulimanti (Lido di Ostia –Roma)

mercoledì 21 agosto 2013

Ostia, ti abbraccio

“Davvero, dammi retta: Ostia é la città più bella del mondo. Lontano da lei, sto male” dico a Carmelo, il re del cappuccino. Lui disegna un grosso paio di testicoli gonfi e pelosi sul suo taccuino, aggiungendo la scritta: “Che palle!”, e mostra il foglio a Giovanna, che è seduta alla cassa e ridacchio in silenzio. Ma non cambio idea. Andare ad abitare altrove? Chiudo la questione con cinque parole: “Non se ne parla nemmeno”.… Esco dal bar Magnanti e oltrepasso il ristorante “Anema e core”. Poi mi fermo a fissare il mare mentre da una finestra sento una mamma cominciare a cantare con dolcezza una ninnananna. Ostia, ti abbraccio.

Violenza sulle donne

Per combattere il fenomeno della violenza sulle donne in Italia il governo Letta ha recentemente annunciato l’approvazione di un decreto legge che preveda l’inasprimento delle pene per chi compie abusi domestici, violenze sessuali e stalking, disciplinando inoltre un sistema di protezione per le donne vittime di abusi. Ma ciò ha suscitato molte polemiche da parte dalle associazioni che difendono i diritti delle donne, che giustamente affermano che il decreto del governo Letta non centra l’obiettivo, anche se è apprezzabile che ci sia l’attenzione del governo per questi temi, a lungo ignorati dalla politica. Infatti le donne vittime di violenza hanno bisogno di un aiuto concreto, considerato per esempio che cento donne quest’anno sono state uccise dai mariti e dai compagni, che la violenza domestica riguarda il 40% delle donne tra i 16 e i 70 anni e che il 90% delle donne vittime di abusi o di stupri non li ha denunciati alla polizia. Quello che manca in Italia non sono le leggi, ma una rete di sostegno e protezione concreta, legale, psicologica ed economica alle donne che subiscono violenze in famiglia, le quali spesso sono dipendenti dal compagno dal punto di vista materiale. Ci sono pochissimi servizi antiviolenza in Italia e quasi nessun centro di accoglienza per le donne, costrette ad andarsene di casa a causa della violenza. Inoltre, anche a causa della crisi, molti centri antiviolenza stanno chiudendo nel paese, a corto di fondi. La mancanza di fondi per i centri antiviolenza è un’ulteriore forma di violenza. Mario Pulimanti (Lido di Ostia –Roma)

lunedì 19 agosto 2013

L’incolpevole euro

Molti hanno approfittato dell'introduzione dell'euro per alzare in modo ingiustificato i prezzi di merci e prodotti. Però è anche vero che è proprio grazie all'euro che per molti anni i tassi di interesse si sono sensibilmente abbassati. Peccato che l'Italia non abbia saputo sfruttare questa opportunità per ridurre il peso del suo debito. Al contrario: ha speso di più. E spesso male. Ritengo infatti che a portarci al punto in cui siamo non sia stata l’introduzione dell’euro ma la dissennata e prolungata gestione della nostra economia. Mario Pulimanti (Lido di Ostia –Roma)

mercoledì 14 agosto 2013

Privilegi parlamentari

Certamente molti alti funzionari pubblici del Parlamento sono in gamba, però è ingiusto che abbiano un trattamento economico così elevato. Inoltre per il personale della Camera i trattamenti di favore a cascata e in modo proporzionale, vengono estesi a tutti i livelli, dai quadri fino agli uscieri. Infatti operai, barbieri, uscieri e commessi del Parlamento godono di privilegi garantiti in eterno. Un modo, anche questo, per cementare il consenso e il senso di appartenenza alla casta. Quanto ci vorrà per sgretolare questa diffusa rete di privilegi? Temo molto tempo. Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

martedì 13 agosto 2013

Dal sogno alla realtà

Ok, attraverserò il ponte che conduce dal sogno alla realtà. Anche perché inseguo le stelle senza mai riuscire a prenderle. Sono un bravo soldato non certo un millantatore. Dal fremito delle palpebre e dalla mascella rilassata si capisce che sono profondamente addormentato e sogno. In piedi. Non c'è da meravigliarsi, dunque, che qualcuno stia tentando disperatamente di salvarmi da una morte insensata. Non ne sono affatto divertito. Lenzuola bagnate di sole. Pane appena sfornato. Ho gli occhi lucidi. Li sbatto e mi mordo il labbro. Qualcosa luccica sulla mia guancia, ma io l'asciugo con un movimento brusco.

mercoledì 7 agosto 2013

Caso Berlusconi: Mandrake pensaci tu!

Siamo l'unico Paese europeo ad avere un ex premier condannato in via definitiva a quattro anni. E questo ex premier è anche il capo di uno dei partiti che sostengono il Governo. A questo punto si può essere d'accordo con la sentenza della Cassazione o considerarla la definitiva dimostrazione dell'accanimento giudiziario nei confronti di Silvio Berlusconi. Ma ciò che conta è il fatto che Berlusconi, in base alla legge Severino del 2012, dovrebbe lasciare il Parlamento ed il Senato potrebbe solo prenderne atto. Infatti, secondo questa legge, sono incandidabili coloro che hanno riportato condanne definitive a pene superiori a due anni di reclusione per delitti non colposi per i quali sia prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a quattro anni. Ed in questo caso siamo certamente di fronte a una condanna definitiva per un reato non colposo per cui è prevista una pena non inferiore ai quattro anni. C'è una condanna a quattro anni, quindi superiore ai due indicati nella legge Però, se in questi anni Berlusconi si fosse preoccupato di costruire una successione non solo familiare dentro il Pdl, oggi a centrodestra il quadro sarebbe più decifrabile. Ora, invece, c’è un Berlusconi condannato e a rischio di decadenza come senatore, ma più che mai leader unico del centrodestra. Senza di lui il Pdl è un'entità senza baricentro, un partito senza leader. Addirittura sembra che il Pdl di Berlusconi goda ancora di un vasto consenso secondo i sondaggi. Berlusconi é un leader condannato, ma pur sempre un leader ed infatti dalle sue scelte dipende l'avvenire del Governo in carica. Ciò rende complicata ogni decisione e ogni valutazione, non solo nel centrodestra ma anche nel centrosinistra. L’ideale sarebbe prendere atto della sentenza di condanna, senza però far cadere il Governo. Ma come fare? Più che Napolitano qui servirebbe Mandrake! Mario Pulimanti (Lido di Ostia –Roma)

martedì 6 agosto 2013

Sì allo ius soli secco

Sì allo ius soli secco Ius sanguinis o ius soli? Con un susseguirsi di dichiarazioni il ministro all'integrazione Cecile Kyenge ha posto all'attenzione dell'opinione pubblica lo scottante tema del riconoscimento della cittadinanza per i figli di stranieri nati in Italia. Lo ius soli (in latino "diritto del suolo") è un'espressione giuridica che indica l'acquisizione della cittadinanza a coloro che sono nati nel territorio dello Stato, qualunque sia la cittadinanza posseduta dai genitori. Si contrappone allo ius sanguinis ("diritto del sangue"), che indica invece l'acquisizione di una cittadinanza per il fatto della nascita da un genitore in possesso di quella cittadinanza. La Kyenge parla di uno Ius Soli temperato, cioè lo ius soli che preveda la concessione della cittadinanza a coloro che sono nati in Italia però da genitori con un certo numero di anni di residenza sul territorio. Lo ius soli è criticato con ripetuti e scomposti attacchi al ministro Kyenge e non solo per le cose che dice o le proposte che fa, ma con battute ignobili o paragoni sul colore della sua pelle e la sua identità culturale. Ritengo che un conto sia il dibattito politico e il confronto di idee, un altro gli insulti, peggio ancora se a sfondo razzista. Si può contrastare un avversario politico senza dileggiarlo o offenderlo, come invece è avvenuto. Io sono dalla parte di Cécile Kyenge. Dalla parte dei diritti per lo ius soli. Anzi mi spingo anche più avanti di lei, perché sono favorevole allo ius soli secco, che è quello che prevede la concessione della cittadinanza a chiunque nasca in Italia senza un minimo di residenza. Del resto, come dice anche la Boldrini, “chi nasce qui è italiano”. Mario Pulimanti (Lido di Ostia –Roma)

lunedì 5 agosto 2013

Grido NO ad un campo nomadi a Ostia!

Grido NO ad un campo nomadi a Ostia! In un campo rom di Castel Romano in via Pontinia a Roma alcuni bambini hanno deciso di giocare a palla con una cucciola di cane che è stata presa a calci e poi gettata nel secchio dell'immondizia quando ormai stremata non reagiva più, riportando un trauma cranico e paralisi delle zampe posteriori. Scene di questo tipo sono all'ordine del giorno nei campi rom, dove pare non ci sia alcun rispetto per gli animali. Infatti, sempre a Roma un gruppo di zingari ha anche dato alle fiamme e tentato di bruciare vivi gli undici cani di una signora che staziona sotto il ponte Marconi, sul Lungotevere, per occuparsi di questi animali. Nove cani sono morti tra le fiamme, e nel tentativo di salvarli, la signora ha riportato ustioni di terzo grado su tutto il corpo. E non è la prima volta che i nomadi si rivelano poco comprensivi con gli animali. Recentemente un altro cane è stato torturato e ucciso davanti al campo nomadi di Guidonia. Gli hanno legato le zampe con il filo spinato. Poi lo hanno cosparso di petardi che gli hanno fatto esplodere addosso. Sempre in questo campo nomadi ci sono cani legati sotto il sole senza acqua ne cibo, cagne malate di rogna all'inverosimile cuccioli pieni di zecche, alcuni senza occhi, cuccioli usati come passatempo per i bambini che spesso li uccidono. Ma all’estero non è che vada meglio: nel rifugio della Società Protettrice di animali di Burgos (Spagna) avvengono delle cose terribili. A lato del rifugio vive un gruppo di zingari che rubano i cani, li torturano e li utilizzano per i combattimenti. I terreni dove sorgono i campi nomadi sarebbero delle potenziali aree verdi dove poter realizzare giardini per i nostri figlie volendo anche per i nostri cani. Invece, questi ipotetici parchi giochi, sono sottratti a noi e destinati ai nomadi, che in cambio di tanta generosità ci regalno furti nelle nostre case, borseggi, degrado totale nelle più belle strade della capitale, accattonaggio con minori ed animali ed inoltre, ultima moda del momento, cassonetti della spazzatura buttati all’aria con conseguente inutilità della raccolta differenziata! Ora leggo che l’assessore municipale ai servizi sociali della giunta Marino al Municipio X, Emanuela Droghei, ha annunciato di essere alla ricerca di uno spazio per allestire un campo nomadi per gli zingari che vivono negli insediamenti abusivi della pineta delle Acque rosse. Il campo nomadi che dovrà ospitare, nelle intenzioni dell’amministrazione comunale, circa 300 zingari, verrà realizzato nella zona di Ostia. Ma come si può tollerare che vi siano persone che vivano accampate con tende e roulotte e delle quali non si sa nulla, nemmeno come fanno a vivere e come fanno ad avere auto da decine di migliaia di euro? Perciò, grido “NO” ad un campo nomadi ad Ostia! Mario Pulimanti (Lido di Ostia –Roma)

giovedì 1 agosto 2013

No all’acquisto degli F 35!

No all’acquisto degli F 35! Che belli gli F35! Proprio cio' di cui l'Italia aveva bisogno… L'acquisto di novanta cacciabombardieri F35 a capacità nucleare che non servono a nulla, per di più al costo di 15 miliardi, è uno spreco di denaro pubblico che andrebbe invece investito in altri ambiti, tenuto conto che con quei soldi si potrebbero creare posti di lavoro per 150.000 giovani disoccupati! E’ una scelta socialmente e civilmente inaccettabile nel momento in cui si chiedono ai cittadini sacrifici da “lacrime e sangue”. Le lobby di guerra vogliono gli F35. Dico no al loro acquisto anche perché il denaro per acquistarli esce dalle tasche di noi contribuenti. La partecipazione dell'Italia al programma F-35 viene presentata come un grande affare. Non si dice però quanto verranno a costare i pochi posti di lavoro creati in questa industria bellica. Non si dice che, mentre i miliardi dei contratti per l'F-35 entreranno nelle casse di aziende private, quelli per l'acquisto dei caccia usciranno dalle casse pubbliche. Un Paese come l'Italia con un enorme debito pubblico non può più permettersi di sciupare denaro. A noi italiani serve lavoro, scuole in grado di formare persone capaci di competere con le Nazioni più avanzate, assistenza socio sanitaria degna di questo nome. No agli F 35. Mario Pulimanti (Lido di Ostia –Roma)