E' una serata chiara con la luna piena.
Seduto sul divano, leggo.
Dalla lettura dei quotidiani, apprendo che il problema dei botti illegali è diventata una questione scottante.
Scrollo le spalle.
Lo scorso anno era il botto "Finanziaria" o la "testata di Zidane", negli anni precedenti sul mercato clandestino era andato a ruba lo "Tsunami", prima ancora lo storico "Pallone di Maradona".
Fisso il giornale con occhi spaventati.
Quest'anno, tra a i botti illegali, ci sono anche gli "Occhi di Bin Laden", sinistro nomignolo affibbiato ad una vera e propria bomba che esplode con grande potenza.
Non so cosa dire: sono ordigni pericolosissimi.
Mi accarezzo il mento.
Nervosamente, cercando di smaltire lo shock provocatomi da questa notizia.
A Napoli hanno attivato addirittura un numero verde per segnalare i venditori di botti illegali.
Mi ricordo le foto-choc del pronto soccorso il primo dell'anno.
Di ogni anno.
Già.
Entra in casa Gabriele.
Con una amica.
Bella e col cane.
Un cocker.
Alan.
Mi salutano e vanno in un'altra stanza.
Alan li ignora e, dal momento che la porta del salone è aperta, entra e si infila sotto il divano.
Mentre accarezzo il capo del cane festante, do uno sguardo al telegiornale.
"Anno nuovo vita nuova!"
Sono troppo distante dalla finestra, ma sento ugualmente il frastuono dei botti di capodanno.
Di tanto in tanto delle vere e proprie esplosioni illuminano il cielo notturno.
Improvvisamente, alle mie spalle, Alan trema.
Spengo la tivvù e lo accarezzo per riportarlo alla calma.
Agita allegramente la coda e abbaia debolmente.
Lo prendo tra le braccia.
Mi sdraio sul divano, accarezzando il suo muso con le mani.
Altri botti.
Nonostante la piccola stazza, il cagnolino é forte e determinato e si agita ancora.
Nello stesso momento, i rumori dall'esterno si affievoliscono.
Alan si calma.
Sto bene qui sul divano.
Sto talmente bene che quasi mi appisolo.
In uno strano stato di dormiveglia, penso a chi non mi ama.
Oh, Signore, Dio delle vendette, mostra la tua gloria!
Fino a quando certe persone trionferanno, accaparrandosi consensi e applausi?
Salvaci, Supremo giudice della terra!
Abbatti i nostri nemici, fai cadere loro addosso una pioggia di carboni accesi, distruggili nel fuoco eterno, seppelliscili in fosse profonde da cui non possano risorgere!
Amen!
Un botto più forte degli altri mi fa sobbalzare, svegliandomi.
Apro gli occhi, abbandonando strane preghiere sacrificali.
Dopo qualche minuto riaccendo la tivvù.
"Anno nuovo vita nuova!"
Ci metto un pò a digerire le ultime notizie.
Mentre il cronista parla, penso.
I telegiornali-disgrazia, con persino notizie visive sopra, scritte scorrevoli sotto sono ormai monotoni.
La gente non sa più come ammazzarsi: con coltello, pistola, affettamento, in macchina, ascensore, scuola, cucina ecc.
"Anno nuovo vita nuova!"
Ancora un po' e la novita sarà quell'antica normalità del passare il capodanno in compagnia, mangiando "sono a dieta ma", bevendo "tanto non guido", ridendo e "spettegolando" (che adesso si legge gossip) degli amici appena andati via.
Nel frattempo sono arrivati Alessandro con Simonetta.
Guardo Alan.
I suoi occhi sono umidi e sinceri.
"Anno buono per tutti!"
Dico bene?
Mario Pulimanti (Lido di Ostia –Roma)
Seduto sul divano, leggo.
Dalla lettura dei quotidiani, apprendo che il problema dei botti illegali è diventata una questione scottante.
Scrollo le spalle.
Lo scorso anno era il botto "Finanziaria" o la "testata di Zidane", negli anni precedenti sul mercato clandestino era andato a ruba lo "Tsunami", prima ancora lo storico "Pallone di Maradona".
Fisso il giornale con occhi spaventati.
Quest'anno, tra a i botti illegali, ci sono anche gli "Occhi di Bin Laden", sinistro nomignolo affibbiato ad una vera e propria bomba che esplode con grande potenza.
Non so cosa dire: sono ordigni pericolosissimi.
Mi accarezzo il mento.
Nervosamente, cercando di smaltire lo shock provocatomi da questa notizia.
A Napoli hanno attivato addirittura un numero verde per segnalare i venditori di botti illegali.
Mi ricordo le foto-choc del pronto soccorso il primo dell'anno.
Di ogni anno.
Già.
Entra in casa Gabriele.
Con una amica.
Bella e col cane.
Un cocker.
Alan.
Mi salutano e vanno in un'altra stanza.
Alan li ignora e, dal momento che la porta del salone è aperta, entra e si infila sotto il divano.
Mentre accarezzo il capo del cane festante, do uno sguardo al telegiornale.
"Anno nuovo vita nuova!"
Sono troppo distante dalla finestra, ma sento ugualmente il frastuono dei botti di capodanno.
Di tanto in tanto delle vere e proprie esplosioni illuminano il cielo notturno.
Improvvisamente, alle mie spalle, Alan trema.
Spengo la tivvù e lo accarezzo per riportarlo alla calma.
Agita allegramente la coda e abbaia debolmente.
Lo prendo tra le braccia.
Mi sdraio sul divano, accarezzando il suo muso con le mani.
Altri botti.
Nonostante la piccola stazza, il cagnolino é forte e determinato e si agita ancora.
Nello stesso momento, i rumori dall'esterno si affievoliscono.
Alan si calma.
Sto bene qui sul divano.
Sto talmente bene che quasi mi appisolo.
In uno strano stato di dormiveglia, penso a chi non mi ama.
Oh, Signore, Dio delle vendette, mostra la tua gloria!
Fino a quando certe persone trionferanno, accaparrandosi consensi e applausi?
Salvaci, Supremo giudice della terra!
Abbatti i nostri nemici, fai cadere loro addosso una pioggia di carboni accesi, distruggili nel fuoco eterno, seppelliscili in fosse profonde da cui non possano risorgere!
Amen!
Un botto più forte degli altri mi fa sobbalzare, svegliandomi.
Apro gli occhi, abbandonando strane preghiere sacrificali.
Dopo qualche minuto riaccendo la tivvù.
"Anno nuovo vita nuova!"
Ci metto un pò a digerire le ultime notizie.
Mentre il cronista parla, penso.
I telegiornali-disgrazia, con persino notizie visive sopra, scritte scorrevoli sotto sono ormai monotoni.
La gente non sa più come ammazzarsi: con coltello, pistola, affettamento, in macchina, ascensore, scuola, cucina ecc.
"Anno nuovo vita nuova!"
Ancora un po' e la novita sarà quell'antica normalità del passare il capodanno in compagnia, mangiando "sono a dieta ma", bevendo "tanto non guido", ridendo e "spettegolando" (che adesso si legge gossip) degli amici appena andati via.
Nel frattempo sono arrivati Alessandro con Simonetta.
Guardo Alan.
I suoi occhi sono umidi e sinceri.
"Anno buono per tutti!"
Dico bene?
Mario Pulimanti (Lido di Ostia –Roma)