martedì 31 dicembre 2013

Le mie condizioni economiche sfiorano l’indigenza

Secondo gli ultimi dati forniti dall’Istat per i giovani è sempre più difficile trovare un lavoro; in cinque anni salari cresciuti solo di 4 euro; boom della disoccupazione; aumenta l'aspettativa di vita, ma un pensionato su due non arriva a 1000 euro al mese. Per di più, in Italia nel 2014 sarà applicato il “fiscal compact”, cioè di un accordo europeo che ridurrà in miseria tre quarti della popolazione italiana. Questo patto fiscale sottoscritto in Europa, prevede infatti l'impegno degli Stati firmatari a perseguire il pareggio di bilancio attraverso la riduzione progressiva del debito pubblico. Per l'Italia, a conti fatti, si tratta di un impegno finanziario gravosissimo, pari a cento miliardi l'anno, per vent'anni. Ciò significa che il nostro governo, in forza della legge di stabilità, dovrà prevedere, oltre a tutto il resto, cento miliardi di euro in più per abbattere progressivamente il debito pubblico. In sintesi, una volta andato a regime, il "fiscal compact" allungherà la mano nelle nostre tasche per prendere cento miliardi e questo lo farà per vent’anni. Tutti gli Stati membri dell'Unione hanno firmato il trattato, ad esclusione della Germania, che ha attivato dei ricorsi alla Corte Costituzionale tedesca, per esser sicura che quanto deciso a Berlino non sia anticostituzionale. In altre parole, la locomotiva tedesca detta le regole che gli altri devono seguire... tutti meno i tedeschi. Nel frattempo, le mie condizioni economiche sfiorano l’indigenza. Mario Pulimanti (Lido di Ostia-Roma)

lunedì 30 dicembre 2013

Sto con Caterina!

Caterina Simonsen, una ragazza padovana affetta da quattro rare malattie genetiche, con la sola colpa di voler vivere, ha ricevuto pesantissimi insulti dopo aver fatto notare che la sperimentazione animale le sta consentendo di vivere. Infatti gli animalisti l’hanno accusata di aver difeso gli esperimenti sugli animali, arrivando persino ad augurarle la morte. Tanto è vero che, mentre Caterina ha detto che: “Io senza la sperimentazione animale sarei morta a 9 anni”, vari animalisti le hanno risposto così: “Per me puoi pure morire domani. Non sacrificherei nemmeno il mio pesce rosso per un’egoista come te”. Purtroppo, nei nostri tempi, vivono molti pericolosi ideologi che hanno eletto le proprie convinzioni a precetti indiscutibili da imporre agli altri, senza possibilità di smentita. È da questo estremismo unilaterale e insofferente ad ogni confronto delle idee, che derivano episodi come quello che è accaduto a Caterina che ha avuto l'ardire di difendere pubblicamente i test sugli animali. In gioco c'era la sua vita e la ricerca scientifica, ha spiegato, l'ha salvata. Ma per gli integralisti dell'animalismo tutto ciò non conta nulla. Anzi, avendo profanato il loro credo, quella ragazza deve morire, come decine di loro hanno scritto su Facebook. Che tutto ciò sia assurdo è evidente a qualsiasi persona raziocinante. Ma non lo è per questi scriteriati adepti del pensiero unico animalista. Io comunque, come ha anche detto Matteo Renzi, sto con Caterina! Mario Pulimanti (Lido di Ostia-Roma)

venerdì 20 dicembre 2013

Ricchi e poveri

Aumenta il divario economico e sociale: aumentano i ricchi e i poveri, diminuisce la classe media. La crisi fa diventare i ricchi sempre più ricchi. Le persone più facoltose continuano ad accumulare patrimonio, mentre i poveri vivono una situazione opposta. Una dinamica di crescente disuguaglianza che rende i ricchi sempre più ricchi ed i poveri sempre più poveri. Oggi o si diventa miliardari, o si crepa di fame. Uno studio della banca d'Italia conferma che non è vero che la recessione ha reso tutti un po' più poveri e che la diseguaglianza ha continua ad allargarsi anche mentre l'economia si fermava. L'ultima Italia egualitaria è quella dei primi anni 80, cioè quella che usciva dalle conquiste sociali degli anni 70: oggi il 10 per cento più ricco dispone del 50% del reddito totale. Questi nuovi miliardari, inoltre, sono molto diversi dai vecchi. Alla vecchia categoria dei padroni del vapore, industriali e imprenditori del settore manifatturiero, si è sostituita una classe di speculatori, operatori finanziari, concessionari di risorse e materie prime, banchieri e managers che pur non inventando o producendo nulla vedono moltiplicarsi esponenzialmente profitti e stipendi cosicché, mentre i super-ricchi riescono a mantenersi uniti e a trasmettere i loro privilegi, i poveri fanno fatica a salire. Insomma, sempre più difficile salire i gradini della scala sociale. Anzi, é’ come se la scala sia propria sparita. Del resto, togliendo forza al ceto medio per i potenti diventa più facile gestire il potere, in questo modo si spiega perché in parlamento ci sono nominati e non eletti come ogni democrazia esigerebbe. La classe media però dovrebbe farsi più furba e cercarsi una classe politica migliore in grado di tutelare i propri interessi. Non deve continuare a votare chi difende i propri o quelli dei banchieri, petrolieri o ricchi imprenditori. Molti si chiedono se tutto questo è giusto, se non esiste una giustizia divina che potrebbe porre rimedio a queste ingiustizie? Dubbi ovvi, considerato che, per come la vedo io, Dio sembra che cominci a nutrire verso il creato lo stesso interesse che un bambino distratto avrebbe verso un giocattolo che ha da tempo abbandonato in un angolo del giardino. Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

lunedì 16 dicembre 2013

Grillini & Forconi

Grillini & Forconi Gradirei, se possibile, che qualcuno mi desse una risposta a queste mie domande semplici, semplici. Come mai dopo il grande exploit delle elezioni politiche, il Movimento 5 Stelle ha visto ridursi i propri consensi? E come mai il Movimento dei Forconi, dilagato in tutta in Italia, ha preso in contropiede i grillini proprio sul loro campo, cioè quello della rappresentanza politica del disagio e della protesta? A me sembrano segnali che dimostrano una debolezza politica e un vuoto strategico che le iniziative parlamentari dovrebbero riuscire a colmare, cosa che ancora però non è avvenuta del tutto perché i grillini dovrebbero parlare meno e fare di più, non solo a parole ma con i fatti. Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

mercoledì 11 dicembre 2013

Il consenso vastissimo di Renzi

Grazie al trionfo nelle primarie ora Renzi può attuare le istanze di rinnovamento di cui in questi anni si è fatto portavoce e, se saprà evitare i trabocchetti che il fuoco -sia amico che nemico- frapporrà sul suo cammino, potrebbe anche diventare Presidente del Consiglio dei Ministri costringendo, contemporaneamente, il centro destra ad adeguare rapidamente la propria proposta politica, sia in termini di idee che di uomini. Infatti Berlusconi alle ultime elezioni ha impedito al suo avversario di diventare Premier, perché di fronte aveva Bersani, un politico meno agguerrito di Renzi. Temo però che se invece dovesse sbagliare le mosse iniziali, la sua stella potrebbe presto trasformarsi (spero di no) in una meteora. Per iniziare dovrebbe tentare di far diminuire sensibilmente il debito pubblico che sta mettendo in ginocchio la nostra economia, altrimenti si potrebbe addirittura rischiare un default che obbligherebbe i nostri figli ad andare all'estero per costruirsi un futuro. Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

venerdì 29 novembre 2013

LA METRO ROMA-LIDO: VIAGGIO NEL DELIRIO

LA METRO ROMA-LIDO: VIAGGIO NEL DELIRIO Sono pronto per la prova più importante della giornata: il viaggio sulla metro. Da Ostia a Roma. Tutto bene? Bene un corno, dannazione! Ho un fastidioso mal di testa. Che diamine! Vado a lavorare controvoglia. Gli altoparlanti annunciano che pure oggi il servizio è rallentata. Come tutti i giorni, del resto. Tempo quindici minuti e arriva un treno, ogni centimetro di carrozza stipato di corpi sudati, accartocciati, pigiati in un insieme compatto. Non provo neanche a salire, ma nel pandemonio di persone che sgomitano per aprirsi un varco l’una sull’altra, riesco a guadagnare la prima linea della piattaforma e resto in attesa del convoglio seguente. Che arriva venti minuti dopo, ma pieno zeppo come il precedente. Quando le porte si aprono e qualche passeggero dalla faccia paonazza si fa largo tra la folla in attesa, mi pigio dentro e respiro una boccata d’aria viziata, stagnante. Mi sembra che l’aria sia passata per i polmoni di ciascuno un centinaio di volte. Altra gente s’ammassa alle mie spalle e mi trovo spiaccicato tra un giovane arabo ed il vetro divisorio che ci separa dall’area dei posti a sedere. Normalmente avrei preferito mettermi con il naso pigiato contro il vetro, ma quando ci provo scopro una gran chiazza viscida, proprio ad altezza del mio viso, un accumulo di sudore e di unto lasciato dalla testa dei passeggeri che si sono strusciati contro la lastra trasparente, così non posso far altro che girarmi e fissare, occhi negli occhi il ragazzo che ho davanti. Quando al terzo o quarto tentativo si chiudono le porte io e lui ci ritroviamo ancora più pigiati perché la gente accalcatasi sulla porta senza riuscire a entrare finisce con lo stiparsi dentro insieme a noi. Un compagno di sventura mi spinge. Mi volto e lo fulmino con lo sguardo. Se dovessi svenire non cadrei in terra perché spazio per cadere proprio non c’è. Arrivo a Piramide decisamente provato. E con un’ora di ritardo. Ma il mio viaggio continua. Debbo, infatti, arrivare fino a Termini con un’altra linea della metro: l’affollatissima B. Scendo di sotto con la scala mobile. Mi rendo conto, appena vedo la piattaforma, che difatti è affollata all’inverosimile. Più del solito. Deve esserci stato qualche guasto e probabilmente non arrivano treni da almeno un quarto d’ora. Scendo dalla scala mobile. Arrivato a Termini, penso che mi farebbe bene bere un caffè. Che prendo subito prima di entrare in ufficio. E’ proprio vero: fare il pendolare stanca. Ve lo giuro! Inutile nasconderlo: la metro di Ostia é da terzo mondo Ma Marino, sindaco ciclista, lo sa? Mario Pulimanti (Lido di Ostia - Roma)

giovedì 28 novembre 2013

Pensionati tartassati

I nonni pensionati spesso fanno opera di supplenza familiare, sociale ed economica, affiancando i genitori, impegnati sul lavoro, sostenendo economicamente le famiglie e fungendo da ammortizzatori sociali quando qualche congiunto si trova senza lavoro. I nonni sono quindi diventati un elemento essenziale non solo delle comunità familiari ma dell'intera organizzazione sociale. Anche per questo non andrebbero tartassati come invece avviene sempre più spesso in occasione di ogni manovra finanziaria. Capito, signora Fornero? Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

mercoledì 27 novembre 2013

Assurdo trasferire il personale dell’Assi (ex Unire) al Ministero dell’Agricoltura

L'Assi (ex Unire) ente che è stato sempre inutile e costoso, è stato chiuso ed in questi giorni si sta verificando il trasloco dall’ex Assi al Ministero dell’Agricoltura. Invece di trasferire inutilmente il personale al Ministero, una volta abolito l’inutile UNIRE (ex monopolista incapace di riciclarsi in una logica di mercato) andava favorita una maggiore concorrenza nel mondo delle corse ippiche, lasciando agli ippodromi la gestione dell’indotto ippico e delle scommesse, nel contesto di un mercato davvero libero, dove i montepremi, i numeri delle giornate di corsa e le puntate fossero davvero determinate solo dalla libera concorrenza. Del resto prima gli appassionati di scommesse potevano scegliere solo tra il Totocalcio, il Lotto e appunto i cavalli. Poi il settore s’è aperto alla concorrenza (dalle slot machine al Superenalotto) con il risultato è che le puntate sui cavalli sono molto diminuite, il pubblico delle corse pure e le entrate dell’Unire si erano dimezzate: la festa, insomma, era finita. Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

martedì 26 novembre 2013

Il carrozzone Unire è esploso

L'ASSI (ex Unire) ente che è stato sempre inutile e costoso, è stato chiuso come ente ed in questi giorni si sta assurdamente verificando il trasloco dall’ex Assi al Mipaaf presso la sede di via XX Settembre n. 20. Del resto, a cosa poteva mai servire un organismo (istituito con regio decreto n. 642, il 24 maggio 1932) che si occupava di gestire le corse ippiche, o di “favorire l’uso del cavallo come strumento per la riabilitazione psico-fisica dell’uomo”? Poteva essere utile quando fu pensato ottantadue anni fa: ma oggi quando tutti giocano al Win For Life e le corse ippiche hanno perso il loro appeal, che senso aveva continuare a sovvenzionarlo con fondi pubblici e con le nostre tasse? Senza contare il fatto che sulle spalle dello Stata gravava poi il mantenimento di ben cinquanta ippodromi e che per due anni il mondo dell’ippica ha usufruito di un contributo di centocinquanta milioni di euro, senza riuscire a risollevarsi. L’Unire era incapace di produrre, ma continuava ad assorbire una quantità sproporzionata di fondi. Si trattava di uno spreco di denaro pubblico davvero intollerabile, però è stata molto sbagliata la decisione politica di trasferire il personale al Ministero. Infatti, invece di trasferire inutilmente il personale al Ministero, una volta abolito giustamente l’inutile UNIRE andava favorita una maggiore concorrenza nel mondo delle corse ippiche, lasciando agli ippodromi la gestione dell’indotto ippico e delle scommesse, nel contesto di un mercato davvero libero, dove i montepremi, i numeri delle giornate di corsa e le puntate fossero davvero determinate solo dalla libera concorrenza. Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

venerdì 22 novembre 2013

PASSEGGIATA AL PORTO

Sabato. Mattina di fine novembre. Ieri sera, quasi all’una, dopo aver mangiato gli spaghetti cacio e pepe e aver bevuto un goccio di vino, sono andato a letto pieno di pensieri strani. E allora non sono riuscito a dormire. In parte era colpa del bruciore allo stomaco per aver mangiato a quell’ora tarda e in parte è stata colpa dei sogni inquietanti che ho fatto nei brevi istanti in cui mi sono appisolato. Mi sono svegliato diverse volte di soprassalto, con il cuore che mi batteva all’impazzata e vaghe e brutte immagini che scivolavano lungo i viscidi pendii del mio subconscio. Sono rimasto sdraiato a fare respiri lenti e profondi, finché non sono riuscito ad addormentarmi un’ora prima che mi svegliasse una telefonata. Da favola: avevano sbagliato numero! Annuso l’aria, umida ma abbastanza fresca per questo periodo dell’anno, e do un’occhiata all’orologio. Le sei e mezzo. Sembra che sarà un’altra bella giornata; e molto lunga, per giunta. Non sono di quelli che raddrizzerebbero i quadri in una sconosciuta camera d’albergo. Ricordo certe terribili foto di campi di concentramento, immagini dei sopravvissuti di Auschwitz e Bergen-Belsen e Buchenwald, denunce viventi contro l’intero genere umano, con le loro divise a strisce e quegli occhi così pieni di consapevolezza di come fossero diventati. Mi chiedo: Mario, il mondo sta ora migliorando? Spero di sì. Ma, forse, la mia è solo l’illusione di uno sciocco. Simonetta corre di corsa a una riunione condominiale. Ho mal di testa e non l’accompagno. Alessandro, prima di andare in biblioteca, mi porta il giornale. Lo leggo, sorseggiando il caffè. Cavolo, in Italia abbiamo i salari più bassi dell’Europa occidentale e la pressione fiscale più forte. Come si può rilanciare l’economia se non si alza da una parte o si abbassa dall’altra? La disoccupazione giovanile è ai massimi storici, l’Italia é piena di laureati che fanno i baristi o lavorano nei call center per quattro soldi, quando gli va bene. Dicono che i giovani sono esuberanti. Una volta si diceva delle persone troppo espansive, che tendevano ad andare oltre le righe. Oggi esuberanti sono i lavoratori da licenziare. Esodati è la più recente. Viene in mente il Mar Rosso, gli ebrei, Charlon Heston. Invece si tratta di persone che legalmente hanno scelto di andare in pensione, poi gli hanno cambiato la legge innalzando l’età della pensione e così si ritrovano senza lavoro e senza pensione Del resto un’Europa debole, in cui ogni Stato invoca l’uomo forte, fa comodo sia agli speculatori americani, sia a quelli asiatici, cinesi in testa. Un’Europa costantemente in difficoltà fa comodo a chi trova eccessiva la sua democrazia e da rifiutare quello che la tivvù chiama welfare state e che io traduco in dare una mano a chi ha bisogno. Non va bene, così. Tagliano, tagliano. E i tagli sono regolarmente sul sociale. Sarà un caso? Io dico di no. Dico che ci stiamo avvicinando a una guerra tra poveri, tanto meglio per la criminalità organizzata che ha più spazio per reclutare. Temo che tra qualche anno se qualcuno cade per strada prima gli chiedono di esibire la carta e poi, semmai, lo curano. Altrimenti lo lasciano lì. Però la crisi non colpisce le persone allo stesso modo: c’è chi con la crisi ci guadagna e spera duri a lungo, c’è chi non arriva alla fine del mese, c’è chi non la vive perché s’è ammazzato. A decine si sono ammazzati. Gente che aveva perso il posto di lavoro. Gente che dava lavoro ma non aveva di che pagare i dipendenti, e magari aspettava da anni i pagamenti dallo Stato, dalle Regioni, dalla Province. Mi metto in cammino verso il Porto, godendomi il vento mattutino. Il movimento fisico è un lusso? No. E' una necessità quotidiana, per tutelare il nostro strumento di eccellenza migliore, il cervello. Per potenziarne al massimo le capacità nella giovinezza, e contrastare gli insulti del tempo già dalla prima maturità, fino alla vecchiaia. Non è mai troppo tardi per scoprire i vantaggi che il movimento fisico dà al cervello. Di certo, prima si comincia, maggiore è il beneficio. Usciamo dalla scatola in cui siamo rinchiusi: da case sempre più piccole, da uffici lillipuziani, da automobili in cui stiamo forzosamente seduti per ore, comprimendo, reprimendo e somatizzando frustrazioni ed emozioni. Un corpo compresso e arrugginito comprime e opprime la mente, la rattrista, la impoverisce. Un corpo felice di sentirsi vivo, anche nel movimento, nutre il cervello e stuzzica la mente a volare alta e con più gusto. Tutti cercano le terapie naturali. Pochi praticano con costanza la terapia naturale più semplice ed efficace che c'è: passeggiare sul lungomare. Mi volto di scatto. Pallida, magra, vestita di nero, vedo una ragazza avvicinarsi. Sembra una figura diabolica. Per un istante ne ho paura. Poi la riconosco. Una ex collega comunale. Non é più la ragazzina che ho conosciuto allora. E' cambiata, ma ancora non so dire quanto. Dal giorno del mio passaggio a un'altra amministrazione non le ho più parlato. Trentaquattro anni fa. "Sono io...Carla!" Mi porge la mano e me la tiene stretta a lungo. "Abiti a Ostia, vero?" Annuisco. Mi sento le ginocchia molli. Parliamo. Poi mi saluta. "Cerca di farti sentire qualche volta, Mario". Mi sembra di sognare, ma l'urlo di Gabriele mi richiama alla realtà. "Devo andare..." Le lascio la mano. "Buona fortuna". Nel frattempo Gabriele mi ha raggiunto. E’ in compagnia della sua incantevole ragazza: Francesca. Mi chiede i soldi per la benzina. Scuoto la testa, ma lo accontento. Riprendo a passeggiare pensando che i limiti di velocità insostenibili e bizzarri ci sono da sempre sulle strade, ma a farli diventare un caso sono stati autovelox, telelaser e photored che, utilizzati a regola d'arte, diventano così efficaci da indurre dubbi sui loro veri scopi. Alcuni limiti sono così difficili da rispettare in condizioni normali che chi ne fosse capace rischierebbe di provocare tamponamenti oltre che intoppi al traffico: un esempio sono i 50 km orari sulle tangenziali e i raccordi a tre corsie o i 40 orari nelle corsie autostradali a due corsie. Arrivo al Porto. Mi siedo su una panchina del belvedere. Intravedo Ferruccio in bicicletta. Mi faccio largo tra la folla, ma un istante dopo è scomparso. Oggi c'è molta gente al Porto. E' impossibile trovarlo in questa calca. Accelero il passo. Schivo la gente. Lo raggiungo. Gli sfioro una spalla. "Ferruccio!". E' davvero lui, pallido e stanco dopo la passeggiata in bici. Dieci chilometri. Dall’Infernetto al Porto. Ci guardiamo per un istante. Entriamo in un bar. Ci sediamo a un tavolino. "Vuoi parlare?" Lui scuote la testa. Deve riprendere fiato. "Vuoi dirmi almeno come è andata la passeggiata?". "Faticosa". "Lo capisco". Usciamo dal bar. Dal belvedere rimaniamo a osservare il mare. Mi volto verso lui. Non gli dico di Carla. Non gli dico di Gabriele. Chissà perché gli parlo di Walter Mazzarri. E' attonito. Sbuffa annoiato. Del resto è un milanista doc e non sopporta il trainer nerazzurro. All’improvviso, dico “Chi si é fatto da solo é un tossicodipendente solitario o un imprenditore di successo? E se Dio é immortale, perché ha lasciato due testamenti?” Mi guarda. Per un attimo rimane in silenzio, poi scoppia a ridere. Stringo i pugni. Quindi mi alzo. Lo guardo sorpreso: sono già sul punto di inalberarmi. Poi mi rassereno. Ride. Mi saluta e ritorna a casa. Il cielo é limpido e il sole splendente. Penso a papà. Penso a mamma. “…e caddi come corpo morto cade.” Scoppio a piangere lacrime meritate e, in un certo senso, benefiche. Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

giovedì 21 novembre 2013

Violazione dei diritti umani in Russia

La libertà è innanzitutto consentire a chi non la pensa come te di esprimersi. Facendolo, ovviamente, con misura e garbo. Per questo motivo non condivido la politica di Vladimir Putin. Infatti negli ultimi due anni le autorità russe hanno promulgato una serie di leggi che limitano la libertà di stampa, espressione, associazione e riunione. Queste leggi ostacolano il legittimo ruolo della società civile in Russia e soffocano l'iniziativa, la creatività e lo sviluppo delle associazioni. E dire che in questa Russia governata con il pugno di ferro da Putin sta arrivando la torcia olimpica in vista dei Giochi olimpici invernali del 2014 a Sochi. Torcia olimpica che potrebbe gettare luce sulle violazioni dei diritti umani che le autorità preferirebbero nascondere dietro le decorazioni celebrative. È importante, a mio parere, che tutti coloro che hanno un interesse ai Giochi siano a conoscenza delle restrizioni imposte dalle autorità russe alla società civile e ai cittadini comuni e usino la loro influenza per opporvisi. Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

Bipolarismo malato

Da stamattina, soffro di strani sintomi: mancanza di fiato, dolore toracico, vertigini e palpitazioni. Presagi di ambigue malattie? Boh…intanto la lettura del giornale non ha fatto che amplificarli. Ma cosa sta accadendo nella politica italiana? Sembra quasi che stiano per saltare da un momento all’altro i precari equilibri su cui si regge il nostro sistema politico prima. In Italia scontiamo da troppi anni una doppia anomalia. Da un lato un centro-sinistra ancora egemonizzato dagli ex comunisti e assai sensibile alle sirene giustizialiste. Dall'altro un centro-destra condizionato dalle vicende di Berlusconi. Un bipolarismo anomalo che non può reggere all'infinito. Ed infatti il governo in carica, che si regge sul consenso dei due partiti maggiori, ne paga le conseguenze. Non resta che attendere. Anche se sono sicuro che alla fine preverrà l'istinto di conservazione. E tutto rimarrà com’è ora. Vale a dire, in modo sbagliato. Intanto, i miei doloretti aumentano. Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

giovedì 14 novembre 2013

Riforma delle pensioni Fornero, errore imperdonabile

Nei confronti dei pensionati c’é un accanimento da parte dei governi che si sono succeduti negli ultimi anni, culminato con la riforma Fornero. Invece occorrerebbe intervenire con maggiore decisione su baby pensionati, pensionati d'oro e più in generale su quelle categorie che godono di trattamenti previdenziali privilegiati perché in momenti di difficoltà è giusto che chi gode di condizioni di favore, sia chiamato a restituire una parte di ciò che ha avuto. Non va infatti mai dimenticato che i privilegi previdenziali, dalle pensioni d'oro alle baby pensioni, saranno anche diritti"acquisiti, ma sono diritti pagati con i soldi degli altri cittadini. Inoltre andrebbe abolita la riforma delle pensioni Fornero. Del resto i sentimenti che gli italiani provano verso questa riforma sono molto simili a quelli che Dante nutriva per i fiorentini. Ci si chiede, infatti, come mai la disoccupazione giovanile aumenta e nello stesso tempo la gente over 50 che perde il lavoro non riesce a ricollocarsi. Semplice: bastava lasciare le cose come prima coi quarant’anni anni di anzianità e la quota 96, più tutelare gli esodati! Ma vogliamo lasciarli lavorare questi nostri ragazzi, mandando in pensione chi ha lavorato una vita, così da migliorare la nostra i economia, visto che le famiglie riprenderebbero a spendere? Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

Pomodoracci olandesi

L'Italia importa dall'Olanda quasi centomila tonnellate di pomodori freschi ogni anno, al terzo posto dopo Germania e Gran Bretagna. Così, grazie alle imposizioni della Commissione europea, per fare il sugo invece del pomodoro di pachino cresciuto placidamente al sole mediterraneo usiamo un pomodoraccio olandese gonfiato in serra. Però il sugo non ha proprio lo stesso sapore. Della PAC (Politica agricola comunitaria) ho pressoché la stessa opinione che Dante aveva dei pisani. Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

lunedì 11 novembre 2013

Istruzioni sessuali europee

Proprio in questi giorni l’Organizzazione Mondiale della Sanità sta inviando agli stati membri della Comunità Europea un vademecum contenenti le linee guida per l'educazione sessuale ai giovani. Lo scopo è quello di promuovere corsi di sessuologia nelle scuole, a partire dalle materne, affinché s’insegni ai bambini a masturbarsi e ad essere informati tanto sul sesso che sulle sue conseguenze. Infatti ai bimbi dagli 0 ai 4 anni gli educatori dovranno trasmettere informazioni sulla masturbazione., mentre a quelli da 4 a 6 anni istruzioni sull'amore omosessuale. La vera crescita avverrà coi bimbi tra i 6 e i 9 anni, cui i maestri terranno lezioni su mestruazioni ed eiaculazione, mentre i bambini tra 9 e 12 anni dovranno diventare esperti sulle esperienze sessuali non protette. Infine nella fascia puberale tra i 12 e i 15 anni gli adolescenti dovranno acquisire familiarità col concetto di maternità indesiderata, venendo inoltre messi in guardia dall’influenza della religione sulle decisioni riguardanti la sessualità. Ritengo che l’Europa dovrebbe cercare di confrontarsi alla pari con le altre grandi macroaree del mondo invece di essere ancora scarsamente influente sul piano politico, ma unita nella volontà di interferire, come in questo caso, con direttive che, superando le più avanzate teorie sull’educazione sessuale, ignorano specificità culturali e sensibilità. Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

venerdì 8 novembre 2013

AUSTERITA’ INGIUSTA E PERICOLOSA

Le politiche di austerità sono ingiuste, inefficienti ed antidemocratiche. Infatti la riduzione dei tassi di interesse non farà riprendere investimenti e consumi perché la crisi non è dovuta al costo del denaro ma alle politiche di austerità che determinano tagli della spesa pubblica e del welfare e alla vergognosa distribuzione del reddito che vede la maggioranza delle famiglie andare verso la povertà. Del resto l’aumento dei deficit è una conseguenza della caduta delle entrate fiscali dovuta in parte ai regali fatti ai redditi più alti, degli aiuti pubblici alle banche commerciali e del ricorso ai mercati finanziari per finanziare questo debito a tassi di interesse elevati. La crisi è dovuta anche alla totale mancanza di regolamentazione del credito e dei flussi di capitale a scapito dell’occupazione, dei servizi pubblici e delle attività produttive. E’ alimentata dalla Banca Centrale Europea (BCE) che supporta incondizionatamente le banche private, e invece, quando si tratta di rivestire il ruolo di prestatore, richiede condizioni di austerità agli Stati, imponendo loro politiche di austerità e non essendo in grado di combattere la speculazione sul debito, dato che il suo obiettivo principale è quello di mantenere la stabilità dei prezzi. E’ urgente cambiare rotta per uscire dalla crisi. Per riuscirci, occorre spezzare la morsa dei mercati finanziari e non alimentarli. Infatti, senza l’abbandono delle politiche di austerità, senza il rilancio del welfare, la redistribuzione del reddito dall’alto in basso e senza una forte politica pubblica finalizzata a soddisfare i bisogni sociali, non si può uscire dalla crisi. Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

Alesandro Pulimanti compie 19 anni

Sabato 9 novembre compirà 19 anni Alessandro, il mio secondogenito. Forte, imbattibile, nulla può ostacolare la sua volontà. Fresco Universitario, da poco iscritto al corso di laurea in Lingue, Culture, Letterature e Traduzione é nato a Ostia all'Ospedale Grassi, alle 4 del mattino di mercoledì 9 novembre 1994. Mentre nasceva, la radio stava trasmettendo lo splendido brano di Willie Nelson "Georgia in my mind”. 19 anni fa è nata una persona speciale, e io e mamma ci siamo accorti che sei cresciuto troppo velocemente. Ti auguriamo di raggiungere traguardi sempre più importanti,come hai fatto finora,di non arrenderti mai davanti alle salite più faticose perchéin cima c'è tutta la bellezza dei tuoi progetti. Ricorda solo che noi faremo sempre del nostro meglio per esserti accanto anche e soprattutto quando non ci vedrai. Tanti auguri, oltre che da papà Mario e mamma Simonetta anche da nonna Venia, dal fratello Gabriele con la sua Francesca, da zia Felly, dagli zii Antonella 1, Antonella 2, Stefano, Alessia, Salvatore, da Fulvio e dai cuginetti Sara, Valerio, Serena, Giovanni e Francesco e da tutti quanti gli amici. Eventi da ricordare di mercoledì 9 novembre 1994: Nasce Alessandro Pulimanti, Il Presidente della Repubblica è Oscar Luigi Scalfaro Il Presidente del Senato è Carlo Scognamiglio Il Presidente della Camera è Irene Pivetti Il Presidente del Consiglio è Silvio Berlusconi Il Vicepresidente del Consiglio è Roberto Maroni Il Vicepresidente del Consiglio è Giuseppe Tatarella Il Ministro degli Interni è Roberto Maroni Il Ministro degli Esteri è Antonio Martino Il Ministro di Grazia e giustizia è Alfredo Biondi Il Ministro di Bilancio e programmazione economica è Giancarlo Pagliarini Il Ministro delle Finanze è Giulio Tremonti Il Ministro del Tesoro è Lamberto Dini Il Ministro della Difesa è Cesare Previti Il Ministro della Pubblica Istruzione è Francesco D’Onofrio Il Ministro dei Lavori Pubblici è Roberto Maria Radice Il Ministro delle Risorse agricole, alimentari e forestali è Adriana Poli Bortone Il Ministro di Trasporti e navigazione è Publio Fiori Il Ministro di Industria e commercio è Vito Gnutti Il Ministro del Lavoro e Previdenza sociale è Clemente Mastella Il Ministro del Commercio estero è Giorgio Bernini Il Ministro della Sanità è Raffaele Costa Il Ministro dei Beni culturali e ambientali è Domenico Fisichella Il Ministro dell’ Ambiente è Altero Matteoli Il Ministro di Università e ricerca scientifica è Stefano Podestà Il Ministro della Famiglia è Antonio Guidi (senza portafoglio) Il Ministro di Funzione pubblica e Regioni è Giuliano Urbani (senza portafoglio) Il Ministro delle Politiche comunitarie è Domenico Comino (senza portafoglio) Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Giuliano Ferrara (senza portafoglio) Il Ministro delle Riforme istituzionali è Francesco Speroni (senza portafoglio) Il Governatore della Banca d’Italia è Antonio Fazio Il Presidente della Fiat è Gianni Agnelli L’ Amministratore delegato della Fiat è Cesare Romiti Il Papa è Giovanni Paolo II Il Presidente degli Stati Uniti d’America è William Jefferson Clinton Il Presidente del Federal Reserve System è Alan Greenspan Il Presidente della Federazione russa è Boris Eltsin Il Presidente del Governo della Federazione russa è Viktor Cernomyrdin Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Jiang Zemin Il Segretario Generale del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese è Jiang Zemin La Regina del Regno Unito è Elisabetta II Il Premier del Regno Unito è John Major Il Cancelliere Federale di Germania è Helmut Josef Michael Kohl Il Presidente della Repubblica francese è François Mitterrand Il Primo Ministro della Repubblica francese è Édouard Balladur Il Re di Spagna è Juan Carlos I Il Presidente del Governo di Spagna è Felipe González Márquez Il Presidente dell’ Egitto è Hosni Mubarak Il Primo Ministro di Israele è Yitzhak Rabin Il Presidente della Repubblica Turca è Süleyman Demirel Il Primo Ministro della Repubblica Turca è Tansu Çiller Il Presidente della Repubblica Indiana è Shankar Dajal Sharma Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è P.V. Narasimha Rao La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei Il Presidente dell’ Iran è Ali Akbar Hashemi Rafsanjani

Il rum che uccide la crisi

Un mese fa ho fatto un sogno terribile, così nitido e preciso che me lo ricordo perfettamente ancora oggi: mi trovavo nel futuro e il nostro pianeta era ridotto a uno sterile ammasso di rocce, essendo stato saccheggiato per via delle crisi economiche sempre più pesanti nonché a causa della voracità dell’uomo. In altre parole era quasi arrivata la fine del genere umano, a causa dell'estinzione di molte specie animali, dell'inquinamento delle risorse idriche, della morte dei pesci nei mari e alla scomparsa delle foreste e la popolazione umana, che intanto aveva superato il limite dei venti miliardi di abitanti, stava cercando non uno, ma due pianeti gemelli della Terra. Questa era il sogno, ma la realtà non sembra essere molto più bella. Certo, negli Stati Uniti le previsioni di crescita a breve-medio termine sono considerate buone. Purtroppo per noi l'area che fa maggiormente fatica a riprendersi è proprio quella dell'euro e al suo interno restano particolarmente deboli alcuni Paesi, tra cui l'Italia, dove la situazione economica sembra garantire una veloce ripresa anche occupazionale, che resta il primo dei nostri problemi, tanto che i giovani cominciano ad essere alquanto sfiduciati. Inoltre le pensioni sono basse e forse in futuro poco solvibili, diminuisce la produzione industriale, ma aumentano le imprese che chiudono o che vanno all'estero. Per risolvere la crisi non conviene però credere alle bugie di certi ambientalisti. Infatti buona parte della letteratura ecologista e molti guru dell'antiglobalizzazione vorrebbero indirizzarci verso un'economia che abbandoni lo sviluppo e punti verso una decrescita, più o meno serena, dato che a loro dire noi umani siamo sempre di più mentre le risorse sono sempre di meno. Tanto è vero che le risorse crescono molto più della popolazione. La prova è proprio la crisi attuale, una crisi da sovrapproduzione. Produciamo più di quanto possiamo consumare. Chi ritiene le risorse come un dato fisso pensa l'uomo solo come consumatore. Invece l'uomo crea, ridefinisce, sviluppa. Quindi il concetto di risorsa cambia continuamente. L'unica vera risorsa da cui non si deve mai prescindere è il valore del capitale umano e sociale. Lo sviluppo tecnologico dei computer ha trasformato il silicio in un processore, mentre prima era poco più che sabbia. L'uomo non consuma. È piuttosto il motore che crea e moltiplica le risorse. Abbiamo più riserve di petrolio oggi che negli anni Cinquanta. E ai tempi di Marco Polo il petrolio era solo un liquido puzzolente. Quindi se abbiamo problemi economici non è per colpa della produzione o del livello delle riserve energetiche. Il problema maggiore sono proprio le crisi speculative. Siamo più attenti ai titoli e alla carta che alla produzione reale. Basta pensare alla speculazione sul petrolio, i cui prezzi sono saliti in modo esponenziale e in maniera assolutamente scollegata. E l'altro grande rischio è la politica di riduzione delle nascite. È folle: le persone, i giovani, i cervelli sono la medicina, non la malattia. Ritengo infatti che non esistono limiti strutturali allo sviluppo del pianeta. I limiti sono relativi, non fissi. È il capitale umano che moltiplica le risorse. Se parliamo di risorse naturali l'Africa batte tutti per ricchezza. Nella realtà è povera a causa dello scarso capitale umano a disposizione per farle fruttare, e in più noi tutti continuiamo a dire agli africani che non devono usare le tecnologie che abbiamo usato noi, colti da non si sa bene quale ecoterrore. E intanto noi diventiamo sempre più vecchi. Senza contare che le risorse di 3/4 del pianeta, quelle marine, non sono state ancora intaccate. La sola cosa folle è il sottosviluppo che continua ad essere insostenibile. Difatti molti postulano, sbagliano, il ritorno a un'economia meno globale. A partire dall'agricoltura biologica. Non sono d’accordo: ad esempi in Africa c’é l'agricoltura biologica, che fa morire di fame e depaupera i terreni. Dove arriva la tecnologia invece i livelli di produzione diventano subito migliori e la gente inizia a star meglio. A meno che il biologico non sia solo un modo per tenere i prezzi alti. L'acqua si risparmia proprio con l'agricoltura ad alta tecnologia. Basta vedere l'esempio di Israele che ha fatto fiorire un deserto. L'agricoltura assorbe il 70 per cento delle risorse idriche: le campagne “sull'usate la doccia e non la vasca" sono ridicole. Sono agricoltura e rete idrica che vanno modernizzate. Le campagne anti tecnologiche sulla fine delle risorse non hanno motivi logici, ma vengono dei miti duri a morire che influenzano il nostro modo di pensare. Tra questi l'idea del buon selvaggio che deriva da Rousseau e l'idea folle che la natura starebbe meglio senza l'uomo. Se fossimo rimasti dei cacciatori raccoglitori, allora sì che non ci sarebbe bastato il pianeta. E, quanto al buon selvaggio, chiunque abbia vissuto in una foresta sa quanto quell'ambiente sia terribile. Quanto alla Terra senza l'uomo e alla sua incontaminata bellezza... a che serve se nessuno la guarda? Tranquilli. L'Uomo non morirà di fame. Né di freddo. Né resterà senz'acqua. Le risorse non si esauriranno e in ogni caso non sarà la crescita demografica a sancire la fine delle energie che muovono il nostro pianeta. Forse qualcuno di voi sarà scettico nel leggere queste cose, ma non importa, certe volte sono proprio gli scettici le persone più ricettive. Comunque ora mi concede un buon bicchiere di Bacardi Edición Limitada, rum torbato dal bouquet misto tra lo speziato e l’affumicato. Dietro si sente bene l’aroma della melassa distillata in alambicco a doppia distillazione. In bocca è subito morbido e avvolgente, veramente molto equilibrato. Anche al sapore si ritrova quel gusto di affumicato che lo rende cosi particolare. Notevole è il corpo e la struttura. Un Rum piacevolissimo da bere, dove il contrasto tra la dolcezza della melassa e quel sapore affumicato/piccante risulta veramente intrigante e piacevole. Il finale e la persistenza sono decisamente molto lunghi. Un gran bel Rum, Mi libera la mente dai pensieri cattivi e la riempie di immagini dolci e rilassanti. Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

martedì 5 novembre 2013

Recessione ingannatrice: esercizi di povertà.

Perfetto, siamo usciti dalla recessione (che si verifica quando in una economia la crescita è negativa per almeno due trimestri consecutivi) ma non dalla crisi economica. Ho nostalgia dei tempi in cui le due cose (recessione e crisi) andavano un po' più d'accordo. Del resto, l'uscita dalla recessione ormai non ha molta importanza, perché quel che conta oramai è l'uscita dalla depressione. Stando così le cose, ora ci troviamo in una strana situazione: da una parte gestiamo gli effetti di una crisi ancora in corso, mentre dall’altra parte già ci stiamo attrezzando per agganciare prima di altri la ripresa. E questa è una condizione insidiosa per un sistema debole come l'Italia. Che rischia di arrivare in ritardo all'appuntamento con la ripresa, anche perché la ripresa è legata alla stabilità politica, condizione essenziale per un rilancio del sistema. Restano inoltre preoccupanti i dati statistici che parlano di due milioni di posti di lavoro persi negli ultimi sei anni, di una pressione fiscale, che tocca un nuovo record, e dei consumi, che continuano a calare, anche se la flessione si riduce rispetto all’anno scorso. Crisi, recessione, disoccupazione ……pare che venti milioni di italiani vivano ai limiti della soglia della povertà! Se vado al supermercato sono assalito dall’angoscia perché vedo tanti anziani che guardano i prezzi e fanno i conti con i centesimi per poter fare la spesa. Gli ultimi governi hanno penalizzato i pensionati e le fasce più deboli. E’ questo il grande progetto neo-liberista: affamare i poveri per arricchire i ricchi. Del resto, come sempre, le crisi colpiscono con maggiore intensità i ceti più deboli ed i consumi più essenziali. Temo davvero che dovremo affrontare un periodo non facile, anche se spero di non entrare nella condizione della Grecia alla fine della recessione dato che intorno a me vedo milioni di disoccupati o comunque con stipendi che non permettono neppure di arrivare alla terza settimana! Vabbè si fa per dire…. Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

lunedì 4 novembre 2013

Coincidenze karmiche cancelleriane: Cancellieri e Ligresti!

Coincidenze karmiche cancelleriane: Cancellieri e Ligresti! Dopo i casi di Josefa Idem (che si è dimessa per una storia di Ici non pagata) e di Angelino Alfano (con la vicenda Shalabayeva), a finire al centro della bufera è stata questa volta il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri, unica confermata nel passaggio dall’esecutivo guidato da Mario Monti a quello di Enrico Letta. Infatti grazie al suo intervento, la figlia di Salvatore Ligresti, Giulia fu messa ai domiciliari perché rifiutava il cibo e aveva perso sette chili. I Ligresti erano finiti in carcere per aggiotaggio (inchiesta Fondiaria Sai). Il problema non è che Egidio (Ligresti) telefonò, è che la sventurata (Cancellieri) rispose. Infatti qualsiasi famiglia farebbe di tutto se vedesse una figlia anoressica in carcere deperire. Qualsiasi famiglia però non ha il numero della Cancellieri e si attacca al tram! Del resto, che il ministro della Giustizia si interessi delle precarie condizioni di una carcerata, affetta tra l'altro da anoressia, non mi sembra sconveniente. La vicinanza tra la Cancellieri e la famiglia Ligresti, d’altronde, è un fatto noto. Il figlio della Cancellieri, Piergiorgio Peluso, ha incassato nel 2012 una buonuscita di quatro milioni di euro dopo un anno di lavoro come direttore generale della compagnia assicurativa Fondiaria Sai. Infatti appena arrivata al ministero dell’Interno, la Cancellieri rinnova il contratto per la fornitura dei servizi di comunicazione elettronica con Telecom Italia per altri sette anni, fino al 2018.Telecom Italia aveva ringraziato per il rinnovo del contratto i cui proventi toccherà però al signor Piergiorgio Peluso contabilizzare a fine anno. Che qualche mese dopo quel contratto a sei zeri firmato dalla madre è approdato ai piani alti di Telecom Italia con un incarico di responsabile del settore Administration, finance and control” da 600mila euro l’anno. Ed allora, a questo punto, mi chiedo, se questa carcerata non si fosse chiamata Giulia Ligresti e se la sua famiglia non fosse legata da vincoli professionali e di amicizia a quella del ministro, la Cancellieri si sarebbe attivata lo stesso? E poi, povera Giulia, cos'ha fatto di male per essere condannata a 2 anni e 8 mesi? Ha solo mandato in fallimento la Fonsai, con prelievi milionari - per anni - per sé e famiglia, a danno degli azionisti e dei risparmiatori! Certo, il Ministro della Giustizia ha il diritto di vigilare sulle condizioni dei detenuti. Ma di tutti i detenuti. Se le condizioni della Ligresti erano incompatibili con la detenzione, era giusto che lasciasse il carcere. Anche se la sistematica spoliazione di beni aziendali che è stata condotta dalla famiglia Ligresti giustificano indignazione, nessun accanimento può essere accettato. Ma quante altre Giulia Ligresti ci sono nelle prigioni italiane? E per quante di esse si è mosso il ministro? Voglio pure ammettere che la telefonata sia stata fatta per motivi umanitari, ma quello che proprio non mi va giù è che la ministra si vanti tanto dell'intima amicizia con un'intera famiglia di persone non proprio integerrime delinquenti, senza vergognarsene. C’avrei scommesso, lo stavo per dire, tipica situazione dell’attuale politica nostrana: la vicenda Cancellieri vede centrodestra e centrosinistra insieme a protezione di un abuso. Coincidenze karmiche cancelleriane: Cancellieri e Ligresti! Peccato che Stefano Cucchi non avesse un politico amico di famiglia... Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

mercoledì 30 ottobre 2013

Troppo severe le misure sul pubblico impiego

ù Di fronte al nuovo colpo di scure sui dipendenti pubblici, anche la Corte dei Conti ha manifestato le sue perplessità, definendo severe le norme sul pubblico impiego contenute nella legge di stabilità basate sul blocco del turn over e sul rinvio dei contratti, esprimendo così un giudizio sostanzialmente negativo nei confronti della manovra finanziaria, considerata priva di equità sociale e foriera di ulteriori inasprimenti fiscali. La Corte dei Conti ha ragione: tutto ciò é infatti a danno di cittadini, lavoratori e pensionati. E, inoltre, senza che ci sia un solo intervento volto ad incentivare la lotta all’evasione fiscale e il concreto recupero delle ingenti risorse indebitamente sottratte alle casse dello Stato ed oggi quanto mai necessarie per ripristinare una situazione di ripresa economica. Intanto, nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica (n. 251 del 25.10.2013) è stato pubblicato il D.P.R. del 4 settembre 2013, n. 122, che proroga il blocco della contrattazione per i pubblici dipendenti fino al 31 dicembre 2014 che non solo anticipa ma anzi peggiora quanto contenuto nel ddl di stabilità. Nel regolamento è infatti esplicitato che il fermo riguarda anche l'incremento delle risorse destinate al trattamento economico accessorio del personale, il cui ammontare complessivo non può superare il corrispondente importo dell'anno 2010, ridotto in proporzione alle unità cessate dal servizio e la conferma del blocco della crescita delle retribuzioni individuali ai livelli 2010. Una mazzata, questa sul pubblico impiego, dato che in cinque anni si sono persi, in media, seimila euro per mancati aumenti della retribuzione con una conseguente perdita del potere di acquisto degli stipendi stimata intorno al 6%. A tutto questo si deve aggiungere l'impatto negativo che la riduzione dello stipendio avrà sulle future pensioni, sul trattamento di fine rapporto e, soprattutto, il danno di avviare il rinnovo triennale del 2015 partendo da una massa salariale più povera. Bersagliati dalle sforbiciate dell’Esecutivo, associati a luoghi comuni un po' logori, i dipendenti pubblici sono stanchi di essere presi di mira e chiedono al Governo di proporre una nuova strategia, aprendo il confronto, puntando questa volta a non umiliare ulteriormente la loro dignità. Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

W HALLOWEEN

Sta arrivando la notte delle streghe. Il suo simbolo è Jack- Lantern, la zucca illuminata che questi giorni sta addobbando vetrine e che culminerà in tante serate in maschera la notte del 31 ottobre. E' praticamente diventata una tradizione anche da noi questa notte di Halloween di origine anglosassone che corrisponde alla vigilia della festa cristiana di Ognissanti. La tradizione prevede l'usanza per i bambini di girare di casa in casa mascherati al grido "Dolcetto o scherzetto". In questa notte locali e discoteche organizzano serate in maschera in ambienti rigorosamente a tema. Buon divertimento, quindi, e W Hallowen! Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

Preferisco l'ora legale

Preferisco l’ora legale a quella solare. Difatti quando inizia, capisci che la bella stagione sta arrivando e le giornate sembrano subito più lunghe. Al contrario quando ritorna l’ora solare, come ora, è come se fossimo improvvisamente ritornati in inverno. Da un giorno all’altro. Ed é subito notte! Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

giovedì 24 ottobre 2013

Sono un incollerito statale

Governi di destra o di sinistra, caratterizzati da un unico comune denominatore in materia di politica economica: tagliare sul sicuro e lasciare indenni i poteri forti, le corporazioni, i santuari del potere finanziario. Infatti una caratteristica della Legge di Stabilità 2014 è la mancanza di qualsiasi riferimento alla lotta all'evasione ed alla corruzione, qualsiasi allusione al sistema degli appalti per lavori e forniture che notoriamente è fonte ed alimentazione di fenomeni corruttivi e di infiltrazioni criminali. Quasi in punta di piedi, per non disturbare, si ripropongono le solite ricette. Tagli alle retribuzioni del personale pubblico, blocchi contrattuali, sospensione per altri tre anni del turn-over, blocchi degli straordinari, riduzioni dei fondi integrativi, delle indennità del personale all'estero e così via, perpetuando una linea di politica economica devastante per tre milioni e mezzo di lavoratori e rispettive famiglie e per l'efficienza e la qualità dei servizi erogati dalle pubbliche amministrazioni. Intanto nella Legge di Stabilità sono stati stanziati anche sette miliardi per il programma di ammodernamento della marina militare (e sette miliardi sono esattamente quelli che servirebbero per rinnovare il CCNL triennale di tre milioni e mezzo di lavoratori pubblici). Ora nessuno discute del sicuro impatto che questo sforzo potrà avere sull'industria del settore cantieristico, ma siamo veramente convinti che non si sarebbe raggiunto un risultato più efficace per innescare la ripresa economica andando ad iniettare sette miliardi di liquiditá nel mercato interno, attraverso il rinnovo dei CCNL dei dipendenti pubblici? Rinnovo che comporterebbe anche la soluzione di problemi di ordine sociale che si stanno chiaramente delineando a seguito dei continui ed incessanti tagli alla P.A. ed a chi ci lavora. Io, incollerito statale, mi domando: serve più una nave da guerra o un F35, un'autostrada o interventi in favore della ripresa economica? Conclusione: alla fine a pagare il conto finale sono sempre e solo i soliti noti, cioè lavoratori e pensionati. Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

martedì 22 ottobre 2013

Le depistate indagini di Ustica

La Cassazione ha accolto accoglie il ricorso degli eredi della Itavia affermando che c?è stato veramente un depistaggio delle indagini sul disastro aereo di Ustica. Per questo motivo ora ci sarà un nuovo processo civile per stabilire le responsabilità dello Stato nel fallimento della compagnia aerea, avvenuto sei mesi dopo la tragedia del 27 giugno 1980. Quindi la tesi del missile sparato da aereo ignoto quale causa dell'abbattimento del DC9 risulta oramai consacrata anche nella giurisprudenza della Cassazione. E ora speriamo che finalmente la verità esca fuori, se non altro per una forma di dovuto rispetto nei confronti delle 81 vittime (77 passeggeri, tra cui 11 bambini, e quattro membri dell'equipaggio). Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

La crudele Sharia

Nei paesi islamici vige la sharia, cioè la legge islamica che prevede tra l'altro l'amputazione degli arti per i ladri, la fustigazione per chi beve alcool o pratica l'aborto, la lapidazione per adulterio, la condanna a morte del blasfemo e l’impiccagione per gli omosessuali. Gli islamici dicono che la Sharia è la legge divina e solo accettandola si diventa musulmani. Io ritengo che le pretese in nome della sharia siano assurde. Spero proprio che in Italia questa legge non venga mai applicata, come invece è accaduto in diversi quartieri di Londra e di altre città inglesi che sono stati sottoposti arbitrariamente alla sharia, su decisione dei leader religiosi islamici. In sostanza quartieri interi dove vigeva la legge coranica controllata da una vera e propria forza di polizia islamica. Del resto la sharia in Europa è fuori legge perché lo sancisce la dichiarazione europea dei Diritti dell’Uomo che con i suoi articoli collide pesantemente con la legge islamica. Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

lunedì 21 ottobre 2013

Venerdì, sabato e domenica. E pure lunedì. (Teatri Manfredi e Fara Nume. E pure mamma).

Venerdì, sabato e domenica. E pure lunedì. (Teatri Manfredi e Fara Nume. E pure mamma). Venerdì sera, 18 ottobre (compleanno di mio figlio Gabriele) ho visto al teatro Nino Manfredi di Ostia “Taxi a due piazze (20 anni prima)”, il seguito di “Chat a due piazze (20 anni dopo)” entrambi di Ray Cooney, con Gianluca Guidi e Gianluca Ramazzotti. “Taxi a due piazze”, nell’originale inglese “Run for your wife” dell’autore Ray Cooney racconta la storia del tassista bigamo che suo malgrado si trova coinvolto a nascondere il segreto della sua vita, diverte e affascina gli spettatori di tutto il mondo garantendo risate senza sosta. Con un cast straordinario, capeggiato dai due mattatori Guidi e Ramazzotti, ho assistito ad una commedia travolgentemente comica. Accanto a Gianluca Guidi e Gianluca Ramazzotti, recitano Renato Cortesi, Silvia Delfino, Bianca Maria Lelli, Antonio Pisu, Claudia Ferri e Piero Di Blasio. Superba la regia di Gianluca Guidi. Scene curate da Nicola Cattaneo. Costumi a cura di Maria Grazia Santonocito. Luci di Stefano Lattavo. Musiche di Gianluigi Guidi. Sabato sera, 19 ottobre, invece ho assistito alla rappresentazione della brillante commedia “Arsenico e vecchi merletti” al Teatro Fara Nume di Ostia. “La pazzia scorre nelle vene della mia famiglia...anzi, galoppa, direi!” Con questa frase Mortimer riassume il senso di una delle commedie americane più divertenti e famose di tutto il ‘900. Portata al successo dall’omonimo film di Frank Capra rimane a tuttora una delle pieces teatrali più comiche e piacevoli. Attori molto bravi e preparati. Ecco il cast: Eleonora Santini, Carla Viero, Luca Di Tommaso, Giulia D’Andrea, Vanessa Guerriero, Lucio Molinari, Roberto Evangelista, Mauro Costantini, Riccardo D’Ercoli, Caterina Novelli, Riccardo Barcherini e Jessica Spinsanti. Ott6ima la regia dei Andrea Serafini, coadiuvato da Fabiana Candellero. Luci e suoni di Edoardo Arturo Serafini. Costumi Stefania Maccari Scene Fabrizio Lavenia. Foto di scena Valerio Faccini Riprese video Domenico Negro. Inoltre domenica 20 ottobre siamo andati a trovare mamma Ernesta al camposanto di Collevecchio. Oggi, lunedì 21 ottobre, avrebbe compiuto 81 anni. Ma non ha fatto in tempo a compierli perché un anno fa mamma moriva: era una maledetta domenica, quella del 29 luglio 2012. Il giorno prima era stata operata per la rottura di un femore all’ospedale San Camillo. Un intervento perfetto, durato poco più di un’ora. La fase post operatoria sembrava procedere regolarmente. Ma attorno alle sei di pomeriggio del giorno dopo, domenica 29 luglio, il suo cuore ha smesso di battere. Debbo ritenermi soddisfatto, rifletto allungando le gambe sul letto, di avere avuto una mamma come lei. Lei, che mi ha guarito i graffi e le ferite con una carezza magica. Lei, un posto caldo dove ho trovato sempre un abbraccio. Lei, con quell’odore di buono che mi faceva tornare bambino. Lei, che mi lasciava andare anche se avrebbe voluto tenermi stretto a sé. Lei, una canzone nella notte. Lei, una ninna nanna speciale. Lei, uno sguardo che non aveva bisogno di parole. Lei, quella che sapeva, sempre, cosa era la cosa migliore per me. Lei, quella mano che mi ha tenuto mentre traballando imparavo a camminare. Lei, il bum bum del cuore che sentivo appoggiando la testa sul suo petto. Lei, mamma, una parola: la prima che ho detto. Lei, mamma, un sorriso: il primo che ho visto. Lei, mamma, una voce: la prima che ho udito. Lei, mamma, un sapore: il primo che ho assaggiato. Lei, mamma, una culla: la prima che ho avuto. Lei, mamma, che soffrendo mi ha fatto nascere. Lei, che mi ha parlato nel cuore della notte. Quando tutto il mondo era addormentato. E nessuno, tranne me, udiva le sue parole. E, tenendomi fra le braccia, mi avvolgeva di un amore che aveva una forza inaudita. Sfoglio un vecchio album di fotografie: qui avevo sei anni. “Vieni!” sembra dirmi, prendendomi la mano per condurmi a casa. Mi manchi, mamma. Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

venerdì 18 ottobre 2013

Inter all’indonesiana

L'Inter passa all'indonesiano Eric Thohir e così si chiude dopo diciotto anni l'era di Moratti che per la sua squadra ha speso in questi anni quasi un miliardo e mezzo di euro. Certo, è stata una vendita dolorosa. In ogni caso era inevitabile perché il passaggio della proprietà dell’Inter a uno straniero miliardario rientra in un processo inarrestabile dove non c'è spazio per la nostalgia ma attenzione invece per fatturati e ricavi. Comunque altre nazioni europee ci hanno preceduto in questo, come l’Inghilterra, dove emiri e oligarchi russi hanno comprato società prestigiose. E la sorte che oggi è toccata all'Inter probabilmente tra qualche tempo toccherà a qualche altra squadra italiana. Insomma, morale della favola: come poteva l'Italia, che fa fatica a trovare i soldi per tenersi la sua compagnia aerea di bandiera o quella telefonica, impedire l'ingresso di capitali orientali nel calcio? Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

giovedì 17 ottobre 2013

Gabriele Pulimanti compie 27 anni!

Domani, venerdì 18 ottobre, compierà 27 anni Gabriele, il mio primogenito aspirante notaio, che infatti è nato a Roma all'Ospedale San Giacomo, alle 20 e 30 di sabato 18 ottobre 1986. Mentre nasceva, la TV stava trasmettendo la sigla di apertura della trasmissione”Fantastico 7” con Pippo Baudo, Lorella Cuccarini, Alessandra Martines, il Trio Lopez-Marchesini-Solenghi e Nino Frassica. La sigla era “Tutto matto” cantata da Lorella Cuccarini. Auguri per ogni sorriso che ti farà star bene, auguri per ogni sogno che vorrai realizzare, auguri per ogni abbraccio che ti scalderà il cuore da parte di papà Mario, mamma Simonetta, nonna Venia, dal fratello Alessandro, dalla fidanzatina Francesca, da zia Felly, dagli zii Antonella 1, Antonella 2, Stefano, Alessia, Salvatore, da Fulvio e dai cuginetti Sara, Valerio, Serena, Giovanni e Francesco e da tutti quanti gli amici. Eventi da ricordare di sabato 18 ottobre 1986: Nasce Gabriele Pulimanti, Il presidente della Repubblica è Francesco Cossiga Il presidente del Senato è Amintore Fanfani Il presidente della Camera è Leonilde Iotti Il presidente della Corte costituzionale è Antonio La Pergola Il governatore della Banca d’Italia è Carlo Azeglio Ciampi Il presidente del Consiglio è Bettino Craxi Il ministro degli Esteri è Giulio Andreotti Il ministro degli Interni è Oscar Luigi Scalfaro Il ministro di Grazia e giustizia è Virginio Rognoni Il ministro della Difesa è Giovanni Spadolini Il ministro delle Finanze è Bruno Visentini Il ministro del Tesoro è Giovanni Goria Il ministro dell’ Agricoltura è Filippo Maria Pandolfi Il ministro del Lavoro è Gianni De Michelis Il ministro della Pubblica istruzione è Franca Falcucci Il ministro delle Poste e telecomunicazioni è Antonio Gava Il ministro dei Lavori pubblici è Franco Nicolazzi Il ministro della Sanità è Carlo Donat Cattin Il presidente di Confindustria è Luigi Lucchini L’ amministratore delegato della Fiat è Cesare Romiti Il presidente della Fiat è Gianni Agnelli Il segretario del Pci è Alessandro Natta Il segretario del Psi è Bettino Craxi Il segretario della Dc è Ciriaco De Mita Il segretario del Psdi è Franco Nicolazzi Il segretario del Pri è Giovanni Spadolini Il segretario del Pli è Renato Altissimo Il segretario della Cgil è Antonio Pizzinato Il segretario della Cisl è Franco Marini Il presidente dell’ Iri è Romano Prodi Il presidente del Coni è Franco Carraro Il presidente della Cei è Ugo Poletti Il sindaco di Roma è Nicola Signorello Il sindaco di Milano è Carlo Tognoli Il sindaco di Torino è Giorgio Cardetti Il sindaco di Firenze è Massimo Bogianckino Il sindaco di Napoli è Carlo D’Amato Il sindaco di Bologna è Renzo Imbeni Il sindaco di Palermo è Leoluca Orlando Il sindaco di Genova è Cesare Campart Il direttore del Corriere della Sera è Piero Ostellino Il commissario tecnico della Nazionale di calcio è Azeglio Vicini Il direttore generale della Rai è Biagio Agnes Il presidente della Rai è Sergio Zavoli Il direttore del Tg1 è Albino Longhi Il presidente dell’ Eni è Franco Reviglio Il presidente degli Stati Uniti è Ronald Wilson Reagan Il segretario generale del PCUS è Mikhail Gorbachov Il papa è Giovanni Paolo II Il segretario di stato Vaticano è Agostino Casaroli Il leader della Repubblica popolare cinese è r>è Deng Xiaoping La regina d’ Inghilterra è Elisabetta II Il primo ministro inglese è Margaret Thatcher Il presidente del consiglio di stato della Germania democratica è Erich Honecker Il cancelliere tedesco è Helmut Kohl Il presidente della Repubblica francese è François Mitterrand Il segretario generale delle Nazioni Unite è Javier Pérez de Cuéllar Il segretario generale della Nato è Lord Peter Carington Il presidente della Commissione europea è Jacques Delors

mercoledì 16 ottobre 2013

LEGGE SUL FEMMINICIDIO, IL SOLITO MINESTRONE

LEGGE SUL FEMMINICIDIO, IL SOLITO MINESTRONE Pochi giorni fa è stata approvata la cosiddetta legge sul femminicidio. Peccato che il femminicidio sia stato soltanto il pretesto per far passare alcune norme nascoste nel testo di questa legge, che con la violenza sulle donne non c'entrano niente, dato che, accanto al braccialetto elettronico per gli stalker recidivi ci si trova il nuovo pacchetto sicurezza con misure per i cantieri della Tav, per la protezione civile e i vigili del fuoco. E, soprattutto, la salvezza delle Province. Infatti con queste nuove norme sulla sicurezza i militari potranno essere utilizzati anche per servizi di vigilanza a “siti e obiettivi sensibili” come il cantiere dell’Alta velocità ferroviaria a Chiomonte. Ovvero: chiunque si permetta di introdursi abusivamente nei luoghi "d'interesse strategico" verrà punito più severamente di quanto fatto fin'ora. E il divieto non tratterà più soltanto i cantieri, ma sarà esteso anche ad un altro tratto dell'opera. Questa legge omnibus sembra la borsetta di Mary Poppins, apri e ci trovi di tutto e di più. E’ il solito minestrone, dove si butta dentro tutto per passare, insieme a leggi usate come specchietto per le allodole, qualche norma-raggiro: del resto dal più grande inciucio del dopoguerra cosa ci si poteva aspettare. Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

martedì 15 ottobre 2013

Caso Priebke: sono indignato

I funerali di Erich Priebke si sono tenuti in forma privata presso la cappella della Fraternità San Pio X (più comunemente detti Lefebvriani) ad Albano Laziale vicino a Roma. Per la storia Priebke resta il boia delle Fosse Ardeatine. La pretesa di un funerale religioso comunque non aveva tanta giustificazione perché Priebke non ha mai manifestato interesse per la religione. Inoltre non ha mai rinnegato il nazismo e le sue atrocità, ne ha chiesto perdono per l'Olocausto, di cui anzi ha sempre negato l'esistenza. Non stupisce che a dare la disponibilità ai funerali siano stati gli appartenenti alla Fraternità Sacerdotale San Pio X, dato che i Lefebvriani appartengono ad un’organizzazione antisemita che si rifà alla teologia preconciliare che vuole relegare gli ebrei nell’accusa di deicidio. Sono indignato, ritenendo che i funerali di Erich Priebke tenutisi vicino a Roma siano stati uno sfregio al dolore delle persone, alle quali certe ferite ancora non si sono rimarginate. Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

lunedì 14 ottobre 2013

Sono contrario all'amnistia

Renzi si è schierato contro l’ipotesi di rispondere al sovraffollamento carcerario con provvedimenti di clemenza, come l’amnistia e l’indulto. Sono d’accordo con lui, infatti in questo modo verrebbero scarcerate ventimila persone. Fatti salvi casi ben precisi, come il nullatenente che ruba un panino per mangiare e che rischia anche sei mesi di carcere, avrei qualche perplessità nell'applicare a pioggia l'amnistia o l'indulto. Che le nostre carceri siano sovraffollate e è una realtà che però si affronta costruendo nuovi penitenziari e non ricorrendo ancora una volta a indulti e amnistie. Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

CANI SENZA GUINZAGLIO SULLE SPIAGGE DI OSTIA

CANI SENZA GUINZAGLIO SULLE SPIAGGE DI OSTIA Abito a Ostia e sabato ho pensato bene di farmi una salutare passeggiata sulla spiaggia, dal pontile al porto. Ho notato molti cani senza guinzaglio che corrono liberamente, anche se per legge dovrebbero stare sempre al guinzaglio, potendo essere liberati solo nelle apposite aree cani. Infatti é vietato condurre o far permanere qualsiasi tipo di animale, anche se munito di museruola e guinzaglio, ivi compresi quelli utilizzati dai fotografi o dai cine-operatori. Sono esclusi dal divieto i cani di salvataggio al guinzaglio impegnati per il servizio di salvamento ed i cani guida per i non vedenti. I concessionari hanno tuttavia facoltà, nell’ambito del proprio impianto e previa autorizzazione del Comune competente per territorio e delle autorità competenti sotto il profilo igienico-sanitario, di individuare aree debitamente attrezzate per l’accoglienza di animali domestici, salvaguardando comunque l’incolumità e la tranquillità dell’utenza balneare e dandone comunicazione agli Uffici regionali decentrati competenti per territorio. I Comuni, nelle zone di spiaggia libera, possono individuare, con apposita Ordinanza e previa comunicazione agli Uffici regionali decentrati competenti per territorio, aree ove è consentito l’accesso con animali, che devono essere appositamente segnalate ed attrezzate con l’indicazione contestuale dell’orario di utilizzo e delle relative prescrizioni d'uso. Le aree, sia libere che in concessione, destinate a tali scopi devono essere dotate di accesso indipendente. E’ consentito l’utilizzo dell’accesso di stabilimenti balneari contigui qualora sia stato acquisito formale assenso dei concessionari. Quindi tutti i cani di qualsiasi razza o taglia devono essere sempre accompagnati al guinzagli e la non osservanza comporta una sanzione amministrativa di 50€, se poi il cane per caso provoca un incidente o mette a repentaglio l'incolumità pubblica il proprietario sarebbe tenuto a risarcire i danni causati e il proprietario riceverebbe una condanna penale. Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

venerdì 11 ottobre 2013

COSTITUZIONE, LA VIA MAESTRA

Sabato 12 ottobre è in programma una grande manifestazione a Roma in difesa e per l’applicazione della Costituzione. L'iniziativa, promossa da Lorenza Carlassare, don Luigi Ciotti, Maurizio Landini, Stefano Rodotà e Gustavo Zagrebelsky, invita i cittadini a mobilitarsi contro la crisi della democrazia e della società. Una manifestazione per ribadire l’applicazione dei principi stabiliti dalla nostra Costituzione, da troppo tempo disattesi, e contro la riforma dell’articolo 138. La manifestazione sarà, quindi, a favore del diritto allo studio, alla salute, a un lavoro e a una vita degna, per il rifiuto della guerra e la tutela dei beni comuni, principi fondativi del nostro Paese che rappresentano l’idea di una società equa in cui la Repubblica si adopera concretamente per rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale al raggiungimento del pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese. Purtroppo, è un’idea di società drammaticamente distante dall’immagine dell’Italia di oggi. Io parteciperò a questa manifestazione in difesa della Costituzione, sono italiano e voglio essere orgoglioso di esserlo. Forza Rodotà. W la Costituzione. Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

FOLLIA PROFONDA

FOLLIA PROFONDA C’è silenzio. Poi, con un grugnito, il Bau Bau si sposta. Non cerco di alzarmi, non mi interessa più. Resto steso di schiena con il braccio penzolante, floscio, lungo il fianco e le dita sul pavimento e lascio vagare lo sguardo sul soffitto. Lassù vedo città e montagne. Vedo stelle e nubi. Levito, volo e nient’altro conta. Non conta che da qualche parte, nell’angolo della stanza, il Bau Bau stia inserendo la spina dell’apparecchio nella parete. Non conta quando sento il rumore della sega elettrica. Tutto ciò che conta è continuare a volare, sicuro di poter raggiungere le stelle. Over the rainbow. Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

Vajont, errore umano

Vajont, errore umano Il 9 ottobre 1963 l'esondazione della diga del Vajont spazzò via il paese di Longarone. Ci furono quasi 2000 i morti, fra i quali 500 bambini. L’esondazione della diga del Vajont fu causata da una frana gigantesca del monte Toc, dal quale si staccarono trecento milioni di metri cubi di terra e rocce che precipitarono nell’acqua sottostante provocando un’onda di quasi duecento metri che travolse il paese di Longarone nel fondovalle veneto. La tragedia del Vajont fu causata dalla dissennatezza umana perché si sapeva bene che non si doveva costruire li. Hanno dovuto costruire per mere questioni economiche, tutto qua. I segnali precursori furono evidenti a tutti, tant’è che vi fu un comitato cittadino contro la diga che riuscì a farsi sentire a dovere. Addirittura una giornalista coraggiosa come Tina Merlin per le sue inchieste sulla diga venne addirittura denunciata per “diffusione di notizie false e tendenziose atte a turbare l'ordine pubblico”. Quindi questo disastro si sarebbe evitato se una maggiore considerazione della vita umana avesse prevalso su interessi economici e strategici. Il colpevole c’è ed è vergognosamente umano. Per questo, a cinquant’anni di distanza, quel disastro è ancora una ferita aperta. E’ giusto tenere vivo il ricordo e non rassegnarsi alle verità di comodo e agli scaricabarili di chi cercò di attribuire alla natura colpe che sono invece tutte dell'uomo. Questo disastro si sarebbe evitato se una maggiore considerazione della vita umana avesse prevalso su interessi economici e strategici. Mario Pulimanti (Lido di Ostia –Roma)

lunedì 7 ottobre 2013

Il suono del mare

Chiudo le finestre e il rumore del traffico si spegne come fosse la tivvù. Mi passo la mano sui miei capelli. Bianchi. Ho delle priorità e, per quanto mi riguarda, la vanità non ne ha mai fatto parte. Esco. Sono un pò teso, ultimamente. Camminare sul lungomare mi rilasserà i nervi. Pontile. Gabbiani. Il suono del mare. Tra 30 anni, sarò in riva al mare a dar loro da mangiare. O non ci sarò più. Odio le formalità. Preferisco dare del "tu" alle persone. Incontro un’amica. Ha un accento che non sono mai riuscito a identificare. Probabilmente ucraina. Ha qualche problema con i verbi, che nelle frasi occupano i posti più impensati. E’ alta, con lunghi capelli neri macchiati di grigio. “Mario dimmi: lo sai, tu, cos’è l’amore?”. “Che c’è che non va?”, chiedo allora io, preoccupato, rivolgendomi a lei. “Io l’ho visto, sai, l’amore. L’ho conosciuto, l’ho incontrato.” mi dice seria. “Ummh, spiegami, ti ascolto” dico. “Igorek. Ogni singolo battito.”. “Igorek?” rispondo. “Siamo stati insieme per nove anni. Un mese fa mi ha lasciata” . “Mi dispiace” replico io. “L’amore. Ah, l’amore. L’amore sono le lunghe attese. I silenzi sospesi nell’ansia di una parola, di un sorriso” dice. “Certo” rispondo. “ L’amore è fatto di dolore e di malinconia” continua “ L’amore è fatto di ansia e di ritorni. Non si consuma in un attimo”. “Ok” annuisco. “L’amore ti sveglia di notte, con i pensieri che diventano sogni e i sogni che diventano pensieri. L’amore è fatto di aria fresca e fiori. Di lacrime e risate. L’amore era Igorek” , aggiunge singhiozzando. “Uh, sì,mi dispiace” le dico, bluffando come uno che rilancia di un milione a poker con quattro quinti di colore in mano, mentre le offro il mio fazzoletto bianco celeste. “Grazie, Mario” risponde asciugandosi frettolosamente le lacrime. Vedo che la mia amica non é più in vena. Le porgo un cioccolatino. Sorride. "Grazie". Mi saluta. E se ne va. Mi viene incontro Gabriele. Mio figlio. Il grande. Sensibile, intelligente, dottore in Legge. E aspirante Notaio. Riesce sempre ad andare dritto al cuore della questione. Mi chiede le chiavi della casa della nonna. Alla Garbatella. Rimango interdetto. Ma poi capisco che deve andarci a studiare con la sua dolce metà: Francesca, l’incantevole. Lo accontento. "Bé, allora ci vediamo, papà". Entro in un bar. La tivvù é accesa. Vengo così informato che è ripreso il processo per il naufragio della Costa Concordia al Giglio, che vede come unico imputato l'ex comandante Francesco Schettino. Però è assente l'amica moldava del comandante Domnica Cemortan, che era in plancia di comando al momento dell'inchino, rimasta nel suo Paese per motivi di salute della figlia. Quando squilla il cellulare, sussulto. Simonetta. Mi aspetta a casa. Dobbiamo andare a cena con una coppia di amici. Liliana. E Valter. Brillanti. Simpatici. Molto. Perfetto. Simonetta é di Collevecchio. Un paese molto tranquillo. Lì, certe volte mi sorprendo ancora ad ascoltare il silenzio. Lì, mi illudo di sentire le voci dei miei nonni. E' un attimo di speranza che pago con una fredda delusione, e che si dirada con il passare del tempo e lo sbiadire dei ricordi. Meglio non guardare più solamente al passato e a ciò che ho perduto. Conviene guardare, invece, al presente e al futuro. E va bene. Sono un frustrato pendolare di Ostia. Certo non c'è da essere sconsolati. Ho un bel lavoro, molte relazioni sociali e affettive, alcune importanti -come l'amore per la mia famiglia- e mi resta ancora un pò di tempo per rimediare al resto. Cammino. Come un vecchio. Metto un piede davanti all'altro: un lento, regolare trascinarmi. Riesco a malapena a mettere un piede davanti all'altro. In mezzo alla gente. La gente come me. Quelli che stanno a poche fermate dalla mediocrità, quelli dei desideri irrealizzabili, e a cui realtà non é certo desiderabile. Quelli che invidiano, ma lusingano, quelli che non vuoi conoscere, che soltanto a parlarci ti sembra una perdita di tempo. Quelli che spuntano da qualche parte, ridendo alla battute che non hai neanche ancora fatto. Quelli che ti fanno pena e che odi, quelli che temi e che in parte ti affascinano, quelli che potresti essere tu, e viceversa: sono loro la causa di sensi di colpa, rabbia e frustrazione, conflitto interno, distorsioni di personalità, manie di grandezza, paranoia, megalomania, incubi, problemi di abuso di sostanze e persino dell'emicrania. Dovrei cambiare atteggiamento. Dovrei affrontare la realtà, modificare il mio atteggiamento e guardare da un'altra parte. Ma non lo farò. Non posso farlo. Non ancora. Laureato. Specializzato. Sottopagato. Tra pochi anni mi congederò con la mia brava pensione statale. Sono dispiaciuto. Il mio fallimento. Mi sento disintegrato. Mi sento come se fossi stato preso a botte fino allo sfinimento. Ci sono pezzi di me che continuano a cadere. Intanto frequento ricevimenti. Come quello di ieri sera. Gli invitati sono decisamente di serie b e molti si trovano lì soltanto perché così è stato loro ordinato. I pochi ospiti di relativa importanza sono alcuni politici locali intervenuti nella speranza di ritagliarsi un po’ di spazio sui giornali e un corpulento parlamentare, membro di una qualche commissione per i rapporti comunitari, che sembra annoiarsi più di me. Queste serate servono per la raccolta di fondi e riunioni con i sostenitori. I parlamentari e i loro portaborse partecipano ogni sera a cinque o sei di questi eventi sia per scroccare da mangiare e bere sia per stringere la mano agli elettori, intascare assegni e in qualche occasione anche per affrontare argomenti di natura elettorale. Mentre il ricevimento era in corso nei saloni di un elegantissimo Hotel, ho incontrato vecchi amici. Hanno tutti dei bambini. Hanno tutti un mutuo. Hanno tutti lavoro, rughe, problemi alle articolazioni, progetti, speranze, motivi per essere ottimisti, perdono i capelli. Sono stati tutti felici di vedermi. Nessuno si é preoccupato di nulla. Infatti a malapena sembravano prestarmi attenzione. E’ un sollievo così grande realizzare che a nessuno importa davvero di me. Beh, non così tanto. Famiglie italiane in crisi. Diamine, é vero! Sono sempre di più le famiglie italiane in difficoltà per pagare la rata del mutuo. Quelle con problemi di insolvenza sono circa duecentomila, mentre altre cinquecentomila sono a rischio. Mi incammino sul lungomare, aggiro Piazza Rendina, passo per via Grenet e supero infine l’incrocio di Corso duca di Genova. E qui che abito. Al civico 253. Il cielo è nero come l’inchiostro, punteggiato di stelle e con qualche spruzzata di nuvole. E' macchiato dalle scie degli aerei che atterrano e decollano dal vicino Aeroporto di Fiumicino. Citofono. "Ho capito" dice Alessandro "Scendo subito". Salgo in macchina. Accendo lo stereo. Billie Holiday. Chiudo gli occhi. Penso a stamattina. In ufficio. Un collega. E' alto quasi un metro e ottanta, magro e porta occhiali da vista con una sottile montatura metallica. I suoi capelli biondo-rossicci tendenti al grigio sono decisamente lunghi e lo fanno assomigliare a un hippy avanti negli anni. Ma ha negli occhi un che di malizioso che gli da un’aria giovanile. E’ single e, dal database dei dipendenti statali, che sono andato a consultare, ho scoperto che ha 40 anni, ma gliene sarebbero dati cinque di meno. Mentre io, purtroppo, i miei anni li dimostro tutti, e i miei capelli neri, dopo essere ingrigiti, chissà perché, ora sono tutti bianchi. Interrompe i miei pensieri. “Stai ingrassando”. “Non faccio moto e conduco una vita troppo sedentaria”. Da oltre un mese ha preso l’abitudine di fare un salto nel mio ufficio a chiacchierare del più e del meno con una giovane consulente assegnata al mio ufficio. Ma adesso vuole spingersi oltre e in quel momento sta cercando di escogitare qualcosa che attiri la sua attenzione. Li lascio soli. Davanti a me non c'è più la consulente, giovane, né il collega, quarantenne. C'é Alessandro. Forte, imbattibile, nulla può ostacolare la sua volontà. Fresco Universitario, da poco iscritto al corso di laurea in Lingue, Culture, Letterature e Traduzione. Neo-patentato, vuol farmi vedere la sua abilità alla guida. Accende la macchina e si lascia andare a un grido d'entusiasmo. Partiamo. Un giovane motociclista ci taglia la strada. "Paralitici." ci urla. Accostiamo davanti a un bar. "Hai perso la lingua?" gli chiedo. Alex si volta verso di me "Scusami, papà. Ho bisogno di un caffè". Certo, per vivere bene é necessaria la comunicazione , e per comunicare servono capacità d'ascolto e tolleranza. Qualità indispensabili. Sono questi i temi su cui dovrebbe insistere la scuola. Ma in una fase storica come l'attuale caratterizzata da conflitti, incertezze e polemiche é difficile anche per gli educatori svolgere il proprio mestiere. Basti pensare al bambino di otto anni deriso a scuola perché colpevole di avere una mamma nordafricana. Il bambino sarebbe stato sottoposto ad angherie da parte dei compagni e anche a violenze fisiche, che hanno spinto i genitori a cambiare scuola al figlio. Dopo l'ultima aggressione l'alunno aveva minacciato il suicidio qualora non fosse stato trasferito in un'altra scuola. Bullismo. Teppismo. Nonnismo...e poi... delinquenza. Dietro la cassa, una grande foto di Wojtyla. Il Papa Santo. In sottofondo prima una chitarra acustica, poi la ben nota voce nasale da tenore. Un canadese: Neil Young. Tornando a casa, mi complimento con Alex. Prima di cena mi concedo un gin and tonic, in poltrona. Notevole. Ho una gran fame questa sera. Insieme ai miei amici, divoro i tonnarelli mare e monti di Simonetta. Ed il rombo al forno con patate, pomodorini e olive. Quando Liliana e Valter vanno via, esco sul balcone. Intorno a me, il suono del mare. Alla prossima. Giurin giuretto, parola di lupetto. Mario Pulimanti (Lido di Ostia –Roma)

mercoledì 2 ottobre 2013

Case chiuse, sì o no?

E’ inutile fare finta di non vedere, la prostituzione esiste dall’antichità, persino il precario trova il modo di andarci. E così Sveva Belviso, ex vicesindaco di Roma, e Giovanni Azzolini, sindaco di Mogliano Veneto, hanno pensato di lanciare una campagna telefonica per abrogare la legge Merlin e riaprire le case di tolleranza, non essendo dignitoso per le donne che la prostituzione dilaghi per le strade d'Italia. Ci vogliono controlli e tutela sanitaria alle prostitute, gridano gli abroga-Merlin, appartenenti al comitato promotore di questo referendum contro la prostituzione in strada e per la riapertura della case chiuse. La legge Merlin, approvata alla fine degli anni cinquanta tra numerose critiche, non vieta alle persone di prostituirsi. Vieta lo sfruttamento o il favoreggiamento. Chi svolge questa attività in proprio, quindi, non viene punito. Tuttavia, non c’è nessuna norma per il controllo degli introiti da prestazioni sessuali a pagamento, né una regolamentazione della parte tributaria. Quindi riaprire le case chiuse, abrogando la legge Merlin, eliminerebbe lo sfruttamento dalle strade trasformando in pratica il mestiere più antico del mondo in un’attività imprenditoriale. Difatti tale abrogazione consentirebbe di regolamentare l'esercizio dell'attività di prostituzione, assoggettandola giustamente all'imposizione fiscale, come ogni forma di lavoro autonomo. E, siccome eliminare la prostituzione sembra un'impresa impossibile, tanto vale regolamentarla, trasformando le prostitute in libere professioniste del sesso. Anch’io sono favorevole alla riapertura delle case chiuse: meglio le case chiuse della strada perché, anche se é vero che si possono creare situazioni di sfruttamento anche all’interno di questi ambienti, sarebbe però più facile in questo modo far rispettare le regole. Del resto così potremmo anche saldare il debito pubblico nel giro di poco tempo: vuoi mettere una buona parte dei guadagni di ogni prostituta che invece di darli al pappone li pagherebbe di tasse? Inoltre, legalizzando la prostituzione, non ci sarebbe criminalità e godremmo di una maggiore sicurezza sanitaria, così come accade in altri paesi del nord Europa. A volte penso che forse siano proprio alcune donne a non volerle riaprire: se lo facessero tante brave ragazze non potrebbero più farlo di nascosto per comprarsi la borsa nuova o l'ultimo vestito di lusso. Non scordiamoci, infine, che nelle case chiuse ci sarebbe una maggiore tutela sanitaria. Il sesso sarebbe più sicuro. E’ notizia recente quella di una prostituta sieropositiva che continuava a lavorare sui marciapiedi di una importante città italiana offrendo anche rapporti sessuali non protetti dietro compenso maggiorato Il sesso sicuro è molto importante. Ecco perché io ho deciso di non fare più l'amore sulle impalcature. Mario Pulimanti (Lido di Ostia –Roma)

lunedì 30 settembre 2013

LE DIMISSIONI FORZATE DEL MINISTRO NUNZIA DE GIROLAMO, TRA PROGETTI AGRICOLI, MARYLIN MONROE E RIFLESSIONI MISTICHE.

LE DIMISSIONI FORZATE DEL MINISTRO NUNZIA DE GIROLAMO, TRA PROGETTI AGRICOLI, MARYLIN MONROE E RIFLESSIONI MISTICHE. Decido di prendere le scale. Bisogna approfittare di ogni occasione per fare esercizio, come mi ha detto il dottore durante l’ultimo check-up. In ogni caso, a metà devo attaccarmi al corrimano e riprendere fiato. Sala Cavour (“Il Parlamentino”) del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. Conferenza stampa del Ministro Nunzia de Girolamo. In prima fila ci sono soltanto pezzi grossi e passacarte, così possono sfilare davanti alle telecamere e sentirsi importanti. Io preferisco sedermi in fondo, tra giovani giornalisti e rampanti colleghi come se il tempo e le tante conferenze stampe dei Ministri precedenti non avessero visto passare tanta acqua sotto i ponti di Roma. Ma l’odierno relatore prende il microfono per moderare ed immediatamente mi toglie l’illusione dell’inossidabilità del tempo. I fatti parlano chiaro: il Ministero mette a disposizione un milione e 500mila euro per progetti di ricerca industriale nel settore agricoltura. Inoltre stabilisce contributi a favore del settore florovivaistico. Per di più è al via un progetto per la promozione dell’olio di oliva. E meno male! È ottimo infatti il tentativo di promuovere il consumo del nostro prodotto di eccellenza, l’olio di oliva, in quei paesi europei dove è ancora poco conosciuto. Questo é difatti l’obiettivo del progetto “Olio d’oliva, alta qualità europea” voluto dal Ministero che, con campagne di comunicazione ad hoc, mira a farlo entrare stabilmente nel sistema alimentare di tutti i paesi dell’Unione Europea. L’olio di oliva è un prodotto garantito, fa reddito per le imprese e unisce la qualità con i valori del territorio. Il “nuovo mercato” è rappresentato essenzialmente dal Belgio, Danimarca e Paesi Bassi. Il progetto mira, inoltre, a consolidare il consumo di questo alimento in Italia, dove il suo consumo è già molto radicato. Ma non è mica finita qui, sembra siano stati raggiunti infatti anche altri importanti obiettivi quali la sospensione dell'Imu anche sui terreni agricoli e i fabbricati rurali, un'imposizione fiscale agevolata per il gas serra, l’attivazione di strumenti efficaci con cui intervenire su temi come il contrasto a fenomeni di economia irregolare e sommersa. Ed ancora, la tracciabilità, l'etichettatura e il sostegno dell'inserimento dei giovani in agricoltura, la chiusura dell'accordo sulla riforma della Politica agricola comune (PAC), e su quello sulla Politica comune della pesca (PCP), la predisposizione di una serie di interventi che si concretizzeranno nell'Expo del 2015, con l'obiettivo di mettere in mostra le numerosissime eccellenze agroalimentari del nostro Paese. Inoltre il Ministro comunica che è stata tenuta costantemente alta l'attenzione nei confronti delle contraffazioni e delle imitazioni delle nostre produzioni, tenuto conto che il “'Made in Italy” é il patrimonio più prezioso che il nostro sistema agroalimentare possa vantare. La protezione delle nostre produzioni passa anche attraverso il decreto interministeriale che vieta la coltivazione del mais Mon810 in Italia. Si tratta di un provvedimento che tutela la specificità dell'agricoltura italiana, la salvaguarda dall'omologazione e costituisce una prima risposta per definire un nuovo assetto nella materia della coltivazione di Ogm nel nostro Paese. Infine il Ministro avvisa di aver fatto aggiungere anche le organizzazioni agricole nella Cabina di Regia per l'Italia Internazionale, lo strumento operativo che consente di coordinare le politiche del Paese in tema di internazionalizzazione. Un riconoscimento fondamentale per il sostegno all'export agroalimentare che, solo nel 2012, ha prodotto un fatturato di oltre 30 miliardi di euro. Meno male perché " l'agricoltura e l'agroalimentare sono due fondamenti del sistema Paese, bisognerà lavorare ancora affinché siano posti in modo permanente al centro dell'attenzione. Ma la passione e le capacità non sono acqua in chi ama disinteressatamente il proprio lavoro, anzi sono un motore a quattro ruote motrici che porta la nostra agricoltura dovunque si voglia. In questa Italia in parte colpita dalla mano della crisi economica mondiale e ancora di più da quella del malaffare e del peculato, dove sembra che tutti si facciano i fatti propri e tutto sembra andare alla deriva, sembra quasi anacronistico che esista ancora qualcuno che offre gratuitamente un contenitore culturale come il sostegno all’economia verde, tirando fuori le idee dal proprio cervello. Questo accadeva venerdì. Oggi tutto è cambiato: la ministra sannita Nunzia de Girolamo spiega così le sue dimissioni dopo il diktat del leader dei Pdl, Silvio Berlusconi che, di fatto, ha aperto alla crisi del Governo Letta: "Ho adempiuto alle richieste del presidente Berlusconi di rassegnare le dimissioni dal Governo per rispettare il mandato politico ricevuto: sono stata indicata nell'esecutivo dal mio partito e tengo fede all'impegno assunto col Pdl e con i suoi elettori". L’ex ministra ha poi annunciato: "Non posso però tacere l'amara constatazione nel vedere come, nel momento più difficile della storia del nostro partito e del nostro leader, siano sempre più evidenti atteggiamenti, posizioni, radicalismi che poco hanno a che vedere con i valori fondativi del nostro movimento liberale fatto di rispetto delle Istituzioni, senso dello Stato e tolleranza nei confronti di chi la pensa diversamente. Questo ho imparato dieci anni fa da Silvio Berlusconi. In attesa di un chiarimento interno, che auspico immediato e definitivo, e confermando la mia assoluta lealtà al presidente Berlusconi, dichiaro sin d'ora che intendo proseguire sulla strada di quei valori, non riconoscendomi in strappi estremi ed estranei alla cultura e alla sensibilità dei nostri elettori e sostenitori". Peccato: era un’ottima ministra. Ah, ma non mi sono ancora presentato. Detto fatto: mi chiamo Mario. Mario Pulimanti. Ed abito a Ostia. Esco dall’ufficio. Rientro a casa. Sono ora seduto su un duro sedile di un vagone del metro Roma-Lido. Il mio MP 3 mi sta facendo ascoltare “Over the Rainbow”. Oltre l’arcobaleno. La versione originale è cantata da Judy Garland per il film Il mago di Oz del 1939, ma quella che sto ora ascoltando è la famosa versione del cantante hawaiano Israel “IZ” Kamakawiwo’ole, soprannominato “Gigante buono”, morto nel 1997 all’età di 38 anni. Nell’ultima parte della sua vita Iz divenne obeso e arrivò anche a pesare 340 Kg. Versione stupenda. Voce meravigliosa. E’ una delle poche canzoni che riesce a farti venire i brividi, una ballata dolcissima con la quale Iz ti culla delicatamente. E l’ukulele come unico strumento, col suo suono particolarissimo, rende indimenticabile una canzone già unica. Ukulele. Questa chitarrina la suona anche Marylin Monroe in “A qualcuno piace caldo”, il film con Jack Lemmon e Tony Curtis; l’ho visto venti volte. Che bella che era, Marylin. La metro sorpassa la stazione di Acilia mentre io socchiudo gli occhi, perso nelle mie riflessioni. Sarà per il fatto che sono stanco. Sarà perché mi è dispiaciuto che la De Girolamo si sia dimessa. O meglio, che sia stata costretta a farlo. Sarà perché mi sento una fame da lupi come mi accadeva quando avevo appena dato un esame all’Università. Non lo so. Però penso, penso, penso… Non sono certamente un uomo con una posizione appetibile. Sono solo un funzionario statale bloccato al nono livello da molto tempo. Da quando va avanti questa storia? Da 35 anni. Funzionario statale suona, comunque, un po’ stalinista, a mio parere. Penso a Valter, un mio amico del quale sono stato il testimone di nozze. Ricambiandomi il favore, insieme a Liliana, la sua bella moglie. E mia cara amica. E’ una cosa che fra uomini come me dovrebbe rappresentare un legame per tutta la vita. Eppure ultimamente ci siamo visti poco. Anche perché è un alto servitore dello Stato. Prefetto, addirittura. Ho deciso, appena torno a casa gli telefono. Parola di giovane marmotta. Ma ecco che, riflettendo e rimuginando, a un tratto mi trovo, ahimè, coinvolto in mistiche congetture. Mio malgrado, sia ben chiaro! Ecco, davanti a me vedo il discepolo senza nome vicino a Maria di Cleofa, mentre al suo maestro crocifisso gli viene inferto un colpo di lancia nel petto. Intanto Anna, il sacerdote assassino, ride del Gesù morente sulla croce, insieme a Satana, capo delle forze del male, che perde però la battaglia definitiva quando Cristo, l’Unto, risorge. “Eli, Eli, lemà sabactàni?” Dio mio, Dio mio, perchè mi hai abbandonato? Mi servo del dogma per uscire fuori dai miei dubbi razionali. Quindi penso al Corano, che non ha difficoltà nell’esortare a diffondere le sue verità religiosa anche con la forza fisica. E’ facile dire che la nostra arma è la parola. Mi ricordo che alcuni giorni fa ho rivolto queste mie devote perplessità a Stefano, mio fratello. Ricordo anche che lui, sornione, mi ha lanciato un’occhiata stupita, consigliandomi di non fumare troppo pakistano nero. Mah… Cosa avrà voluto dire? La metro va e io continuo a pensare. Il cattolicesimo non prevede la fine imminente di questo mondo e si aspetta l’instaurazione del regno di Dio, non tramite una campagna politico-militare, né mediante la conquista politica del potere. Il suo messaggio è diverso da quello dell’Islam. Questo anche per merito del pensiero politico liberale sviluppatosi in Occidente nel secolo scorso, anche per merito di cattolici-modernisti come Hugues-Félicité Robert de La Mennais, Jacques Maritain, Vincenzo Gioberti, Antonio Rosmini e Alessandro Manzoni, secondo i quali la religione è un’attività separata e distinta dalla politica. Invece l’Islam è rimasto antico, non avendo mai operata questa separazione tra religione e politica. E se Mazzini fosse nato a Beirut, invece che a Genova? Ah, tra un pensiero e l’altro sono finalmente tornato a casa. Alla prossima! Mario Pulimanti (Lido di Ostia –Roma)

venerdì 27 settembre 2013

Abolire le province

Le regioni sono troppe e la frammentazione di comuni è eccessiva però intanto sarebbe opportuno iniziare con una riduzione del numero delle province perché mi sembra eccessiva una frammentazione di funzioni tra tre enti amministrativi che potrebbe essere infatti fonte di inefficienze. La realtà è che le centootto Province italiane retribuiscono un esercito di politici a cui nessun partito vuole rinunciare. Secondo un'elaborazione del Ministero degli interni sono quattromila i politici stipendiati da questi enti. Da anni si parla dell'abolizione delle province, senza che se ne sia mai fatto niente dato che non si possono ridurre con un decreto legge perché, essendo Enti previsti dalla Costituzione, serve una legge costituzionale; che significa doppio passaggio in Parlamento, eventuale referendum, insomma un paio d’anni ed esito incerto. Quindi il mio timore è che se torneremo a votare ancora una volta l'abolizione delle province e le modifiche alla Costituzione verranno rimandate. Mario Pulimanti (Lido di Ostia –Roma)

giovedì 26 settembre 2013

"Anna verrà e sarà un giorno pieno di sole … ".

"Anna verrà e sarà un giorno pieno di sole … ". Sabato 7 marzo 1908 nasceva a Roma Anna Magnani, figlia di Marina Magnani e padre ignoto. In età adulta Anna farà delle ricerche scoprendo che il padre si chiamava Pietro Del Duce ed era di origini calabresi. Mercoledì 26 settembre 1973, alle ore 18.25, Anna muore alla clinica Mater Dei di Roma, a causa di un tumore al pancreas diagnosticatole poche settimane prima. La sera stessa viene trasmesso il film "Correva l'anno 1870", così come deciso in precedenza dai dirigenti Rai che avevano programmato la messa in onda del film per quella sera e che mai avrebbero immaginato che proprio quella sera l'Italia intera avrebbe pianto quella che è stata e che tutt'oggi è la sua attrice più rappresentativa. Il 28 settembre, presso la chiesa di Santa Maria sopra Minerva, si celebrarono i funerali; Roma, la sua amata città, le diede il suo ultimo e commovente saluto... Ritengo che nel 2008 il centenario della sua nascita poteva anche essere celebrato meglio, come del resto è avvenuto per gli anniversari di Rossellini, Soldati e Visconti. Forse la Magnani non gode di quella popolarità diffusa che ormai guida le strategie di marketing dell'industria e della cultura. Cavolo, non é nemmeno disponibile in dvd la sua interpretazione più celebre, la Pina di "Roma città aperta!" E dire che noi italiani, da più di cinquant’anni, abbiamo negli occhi e nel cuore quella corsa disperata dietro il camion tedesco che metteva la parola fine al suo più grande personaggio. Dopo centosette anni dalla sua nascita, il suo volto identifica ancora il cinema italiano nel mondo. Nel 1955 ottenne l'Oscar come migliore attrice protagonista per "La Rosa Tatuata" di Daniel Mann. La sua paura dell'aereo e la convinzione di non vincere non la fecero andare a Hollywood. Difatti non presenziò alla cerimonia e non aspettò sveglia le notizie dagli Stati Uniti. Il giornalista che con una telefonata la svegliò per darle la notizia ebbe difficoltà a convincerla che non si trattava di uno scherzo. Due anni dopo ottenne un'altra candidatura per "Selvaggio è il vento" di George Cukor. Tennessee Williams, che per lei ha scritto "La rosa tatuata" ha detto: ''Non ho mai incontrato una donna più bella. Non posso fare a meno di seguire il nome di Anna Magnani da un punto esclamativo''. Lei ha amato sempre la città eterna, dove ha abitato fino alla sua morte. Occhi di brace. Capelli sempre arruffati. E scuri. Una proverbiale impulsività. Mi sembra di sentire ancora la sua risata. Irridente. Canzonatoria. Gioiosa: la risata di Nannarella. Nannarella: la vitalità popolare e di sfrontata aggressività di Egle in “Nella città l’inferno”, Nannarella: la spontaneità verace della fruttivendola Elide di “Campo de’ Fiori”; Nannarella: la resistenza della Sora Pina di “Roma Città Aperta”; Nannarella: la determinazione della popolana Maddalena Cecconi di “Bellissima”; Nannarella: l’ostinazione de “L’onorevole Angelina”; Nannarella: la devozione di Serafina Delle Rose de “La rosa tatuata”; Nannarella: la figura patetica e nello stesso tempo ironica della matura generica di Cinecittà in “Risate di gioia”, dove canta canzoni sboccate nell'irresistibile duetto con Totò; Nannarella: la prostituta di “Mamma Roma” scritto e diretto da Pier Paolo Pasolini, dove lei sfrontata e impudente, canta stornellacci sarcastici al matrimonio del protettore, poi conosce lo strazio della morte in carcere del figlio Ettore. A Nannarella, che non solo per noi romani ha guadagnato l’Empireo delle icone immortali con la sua verve da anti-diva passionale e tormentata, sono stati dedicati anche alcuni contributi musicali: “Nannarè” di Gianni Togni nell’album “Bersaglio Mobile” del 1988; “Anna verrà” di Pino Daniele in “Mascalzone latino” del 1989 e “Anna Magnani” scritta da Carmen Consoli e cantata da Adriano Celentano. “Anna verrà e sarà un giorno pieno di sole e allora sì ti cercherei forse per sognare ancora sì, ancora. Oh Anna, dimmi se è così lontano il mare …”. Mario Pulimanti (Lido di Ostia –Roma)

mercoledì 25 settembre 2013

Pericolo anoressia

Pericolo anoressia Il 17 novembre 2010 muore, all'età di 28 anni, l'attrice francese Isabelle Caro, anoressica fin da ragazzina. Quando viene fotografata da Oliviero Toscani, per una campagna del 2007 per la griffe dello stilista No-l-ita, pesa 31 chili, per 164 cm. di altezza. Uno scheletro con le ginocchia più grosse delle cosce. Certo, le persone malate non dovrebbero mai essere sfruttate a scopo pubblicitario, però la foto colpiva, tanto era scioccante. Io l’avrei fatta addirittura esporre in tutte le scuole perché si fossero visti gli effetti dell'anoressia. Difatti non è nascondendo la realtà che si risolvono i problemi. La fotografia riproduceva questa giovane attrice francese, ieri bellissima, ridotta a uno scheletro. Senza nessuna voglia di vivere. Troppi restano abbagliati da una società che produce modelli sbagliati (si pensi a certe top-model), ma non insegna i valori veri della vita. Spinge al consumo, ma non spiega che occorre una alimentazione corretta. I mutamenti della società incidono sui giovanissimi, la mancanza di affetto spinge verso eccessi che non raramente passano attraverso l'odio per il cibo o l'eccessivo attaccamento al cibo. È un male sociale, terribile perché porta spesso alla morte. La malattia è più diffusa di quanto si creda. Agisce in maniera subdola, nascondendosi. Poi esplode all’improvviso. Spesso quando chi sta attorno se ne rende conto, è già difficile per intervenire, talvolta è troppo tardi. Il recupero è difficile, faticoso e lento. Sicuramente l'attenzione della famiglia è indispensabile, non raramente è la scuola la prima ad avvertire il disagio e a informare i familiari. Da qualche tempo la stessa scuola prova a lanciare l'allarme, a far prendere coscienza agli alunni degli effetti devastanti della malattia. Ma la scuola non può svolgere tutte le funzioni richieste a una società distratta nei confronti de giovani: educazione stradale, educazione sessuale, lotta alla droga, all'alcol, al cattivo uso del cibo, all'integrazione tra popoli, alla necessità di far convivere religioni diverse ecc. Allora ben venga tutto quello che dall'esterno serve a far riflettere su problemi così gravi. Il manifesto di Toscani era una sorta di manifesto della disperazione, se fosse servito anche solo a salvare una vita avrebbe già raggiunto il suo scopo. Andava esposto in tutte le scuole, non ipocritamente nascosto. In ogni caso se moda, mass media e modelle smettessero finalmente di incitare all’anoressia sarebbe decisamente meglio. Mario Pulimanti (Lido di Ostia –Roma)

lunedì 23 settembre 2013

L’Italia sono anche loro

L’Italia sono anche loro Oggi il nostro paese si trova a fronteggiare le ondate migratorie di coloro che fuggono la guerra e la miseria dei loro paesi e cercano riparo e fortuna in Italia. La legge italiana prevede che chi richiede asilo in Italia senza adeguati mezzi di sostentamento ha diritto a forme materiali di accoglienza sin dal momento in cui presenta domanda di protezione. La ragione è chiara, sono persone in fuga dai loro paesi di origine perché perseguitate, per una guerra in corso, scappano per mettere in salvo la propria vita cercando di arrivare in un Paese sicuro senza, molto spesso, alcun tipo di mezzo di sostentamento. Difatti l’Italia è per tanti immigrati più terra d'accoglienza che di intolleranza e di discriminazione. Lo testimoniano prima delle statistiche, il vissuto di tanti cittadini stranieri che da qui hanno trovato opportunità di crescita e di affermazione sociale ed economica. È altrettanto vero che accoglienza e integrazione non possono essere sinonimi di rinuncia alla propria identità e alla propria storia. Al contrario: nell'era della globalizzazione è necessario difendere e valorizzare le proprie tradizioni, che sono un elemento di forza e di vitalità sociale, non un ostacolo alla convivenza o all'integrazione. Non si deve confondere la libertà e l'accoglienza con il diritto a fare tutto ciò che si crede o si vuole. Accanto, e prima, dei diritti, ci sono i doveri e tra essi, in particolare, il dovere di rispettare e di far rispettare la nostra cultura. In questo momento storico in cui la trasformazione dell’Italia da paese di emigrazione a paese di accoglienza impone riflessioni inedite a livello culturale e politico, segnando in modo definitivo il passaggio di status dell’Italia da paese d’emigrazione a quello d’immigrazione, ma anche da quello d’esilio a quello d’asilo, diventa ancora più importante ricordare il nostro recente passato. Anche la nostra è una storia di emigranti. Nel 2010 Papa Benedetto XVI ha detto "L'immigrato è un essere umano, differente per cultura e tradizione ma comunque da rispettare". Ora Papa Francesco dice che: “Ci siamo abituati alla sofferenza dell'altro, non ci riguarda, non ci interessa, non è affare nostro!” invitandoci a non essere insensibili alle grida degli immigrati, ad andare oltre alla semplice elemosina dato che non basta garantire a ciascuno un panino, ma occorre accompagnare con gesti concreti il percorso di integrazione di immigrati, profughi e rifugiati. Ora l’Italia sono anche loro. Mario Pulimanti (Lido di Ostia –Roma)