mercoledì 30 ottobre 2013

Troppo severe le misure sul pubblico impiego

ù Di fronte al nuovo colpo di scure sui dipendenti pubblici, anche la Corte dei Conti ha manifestato le sue perplessità, definendo severe le norme sul pubblico impiego contenute nella legge di stabilità basate sul blocco del turn over e sul rinvio dei contratti, esprimendo così un giudizio sostanzialmente negativo nei confronti della manovra finanziaria, considerata priva di equità sociale e foriera di ulteriori inasprimenti fiscali. La Corte dei Conti ha ragione: tutto ciò é infatti a danno di cittadini, lavoratori e pensionati. E, inoltre, senza che ci sia un solo intervento volto ad incentivare la lotta all’evasione fiscale e il concreto recupero delle ingenti risorse indebitamente sottratte alle casse dello Stato ed oggi quanto mai necessarie per ripristinare una situazione di ripresa economica. Intanto, nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica (n. 251 del 25.10.2013) è stato pubblicato il D.P.R. del 4 settembre 2013, n. 122, che proroga il blocco della contrattazione per i pubblici dipendenti fino al 31 dicembre 2014 che non solo anticipa ma anzi peggiora quanto contenuto nel ddl di stabilità. Nel regolamento è infatti esplicitato che il fermo riguarda anche l'incremento delle risorse destinate al trattamento economico accessorio del personale, il cui ammontare complessivo non può superare il corrispondente importo dell'anno 2010, ridotto in proporzione alle unità cessate dal servizio e la conferma del blocco della crescita delle retribuzioni individuali ai livelli 2010. Una mazzata, questa sul pubblico impiego, dato che in cinque anni si sono persi, in media, seimila euro per mancati aumenti della retribuzione con una conseguente perdita del potere di acquisto degli stipendi stimata intorno al 6%. A tutto questo si deve aggiungere l'impatto negativo che la riduzione dello stipendio avrà sulle future pensioni, sul trattamento di fine rapporto e, soprattutto, il danno di avviare il rinnovo triennale del 2015 partendo da una massa salariale più povera. Bersagliati dalle sforbiciate dell’Esecutivo, associati a luoghi comuni un po' logori, i dipendenti pubblici sono stanchi di essere presi di mira e chiedono al Governo di proporre una nuova strategia, aprendo il confronto, puntando questa volta a non umiliare ulteriormente la loro dignità. Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

W HALLOWEEN

Sta arrivando la notte delle streghe. Il suo simbolo è Jack- Lantern, la zucca illuminata che questi giorni sta addobbando vetrine e che culminerà in tante serate in maschera la notte del 31 ottobre. E' praticamente diventata una tradizione anche da noi questa notte di Halloween di origine anglosassone che corrisponde alla vigilia della festa cristiana di Ognissanti. La tradizione prevede l'usanza per i bambini di girare di casa in casa mascherati al grido "Dolcetto o scherzetto". In questa notte locali e discoteche organizzano serate in maschera in ambienti rigorosamente a tema. Buon divertimento, quindi, e W Hallowen! Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

Preferisco l'ora legale

Preferisco l’ora legale a quella solare. Difatti quando inizia, capisci che la bella stagione sta arrivando e le giornate sembrano subito più lunghe. Al contrario quando ritorna l’ora solare, come ora, è come se fossimo improvvisamente ritornati in inverno. Da un giorno all’altro. Ed é subito notte! Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

giovedì 24 ottobre 2013

Sono un incollerito statale

Governi di destra o di sinistra, caratterizzati da un unico comune denominatore in materia di politica economica: tagliare sul sicuro e lasciare indenni i poteri forti, le corporazioni, i santuari del potere finanziario. Infatti una caratteristica della Legge di Stabilità 2014 è la mancanza di qualsiasi riferimento alla lotta all'evasione ed alla corruzione, qualsiasi allusione al sistema degli appalti per lavori e forniture che notoriamente è fonte ed alimentazione di fenomeni corruttivi e di infiltrazioni criminali. Quasi in punta di piedi, per non disturbare, si ripropongono le solite ricette. Tagli alle retribuzioni del personale pubblico, blocchi contrattuali, sospensione per altri tre anni del turn-over, blocchi degli straordinari, riduzioni dei fondi integrativi, delle indennità del personale all'estero e così via, perpetuando una linea di politica economica devastante per tre milioni e mezzo di lavoratori e rispettive famiglie e per l'efficienza e la qualità dei servizi erogati dalle pubbliche amministrazioni. Intanto nella Legge di Stabilità sono stati stanziati anche sette miliardi per il programma di ammodernamento della marina militare (e sette miliardi sono esattamente quelli che servirebbero per rinnovare il CCNL triennale di tre milioni e mezzo di lavoratori pubblici). Ora nessuno discute del sicuro impatto che questo sforzo potrà avere sull'industria del settore cantieristico, ma siamo veramente convinti che non si sarebbe raggiunto un risultato più efficace per innescare la ripresa economica andando ad iniettare sette miliardi di liquiditá nel mercato interno, attraverso il rinnovo dei CCNL dei dipendenti pubblici? Rinnovo che comporterebbe anche la soluzione di problemi di ordine sociale che si stanno chiaramente delineando a seguito dei continui ed incessanti tagli alla P.A. ed a chi ci lavora. Io, incollerito statale, mi domando: serve più una nave da guerra o un F35, un'autostrada o interventi in favore della ripresa economica? Conclusione: alla fine a pagare il conto finale sono sempre e solo i soliti noti, cioè lavoratori e pensionati. Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

martedì 22 ottobre 2013

Le depistate indagini di Ustica

La Cassazione ha accolto accoglie il ricorso degli eredi della Itavia affermando che c?è stato veramente un depistaggio delle indagini sul disastro aereo di Ustica. Per questo motivo ora ci sarà un nuovo processo civile per stabilire le responsabilità dello Stato nel fallimento della compagnia aerea, avvenuto sei mesi dopo la tragedia del 27 giugno 1980. Quindi la tesi del missile sparato da aereo ignoto quale causa dell'abbattimento del DC9 risulta oramai consacrata anche nella giurisprudenza della Cassazione. E ora speriamo che finalmente la verità esca fuori, se non altro per una forma di dovuto rispetto nei confronti delle 81 vittime (77 passeggeri, tra cui 11 bambini, e quattro membri dell'equipaggio). Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

La crudele Sharia

Nei paesi islamici vige la sharia, cioè la legge islamica che prevede tra l'altro l'amputazione degli arti per i ladri, la fustigazione per chi beve alcool o pratica l'aborto, la lapidazione per adulterio, la condanna a morte del blasfemo e l’impiccagione per gli omosessuali. Gli islamici dicono che la Sharia è la legge divina e solo accettandola si diventa musulmani. Io ritengo che le pretese in nome della sharia siano assurde. Spero proprio che in Italia questa legge non venga mai applicata, come invece è accaduto in diversi quartieri di Londra e di altre città inglesi che sono stati sottoposti arbitrariamente alla sharia, su decisione dei leader religiosi islamici. In sostanza quartieri interi dove vigeva la legge coranica controllata da una vera e propria forza di polizia islamica. Del resto la sharia in Europa è fuori legge perché lo sancisce la dichiarazione europea dei Diritti dell’Uomo che con i suoi articoli collide pesantemente con la legge islamica. Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

lunedì 21 ottobre 2013

Venerdì, sabato e domenica. E pure lunedì. (Teatri Manfredi e Fara Nume. E pure mamma).

Venerdì, sabato e domenica. E pure lunedì. (Teatri Manfredi e Fara Nume. E pure mamma). Venerdì sera, 18 ottobre (compleanno di mio figlio Gabriele) ho visto al teatro Nino Manfredi di Ostia “Taxi a due piazze (20 anni prima)”, il seguito di “Chat a due piazze (20 anni dopo)” entrambi di Ray Cooney, con Gianluca Guidi e Gianluca Ramazzotti. “Taxi a due piazze”, nell’originale inglese “Run for your wife” dell’autore Ray Cooney racconta la storia del tassista bigamo che suo malgrado si trova coinvolto a nascondere il segreto della sua vita, diverte e affascina gli spettatori di tutto il mondo garantendo risate senza sosta. Con un cast straordinario, capeggiato dai due mattatori Guidi e Ramazzotti, ho assistito ad una commedia travolgentemente comica. Accanto a Gianluca Guidi e Gianluca Ramazzotti, recitano Renato Cortesi, Silvia Delfino, Bianca Maria Lelli, Antonio Pisu, Claudia Ferri e Piero Di Blasio. Superba la regia di Gianluca Guidi. Scene curate da Nicola Cattaneo. Costumi a cura di Maria Grazia Santonocito. Luci di Stefano Lattavo. Musiche di Gianluigi Guidi. Sabato sera, 19 ottobre, invece ho assistito alla rappresentazione della brillante commedia “Arsenico e vecchi merletti” al Teatro Fara Nume di Ostia. “La pazzia scorre nelle vene della mia famiglia...anzi, galoppa, direi!” Con questa frase Mortimer riassume il senso di una delle commedie americane più divertenti e famose di tutto il ‘900. Portata al successo dall’omonimo film di Frank Capra rimane a tuttora una delle pieces teatrali più comiche e piacevoli. Attori molto bravi e preparati. Ecco il cast: Eleonora Santini, Carla Viero, Luca Di Tommaso, Giulia D’Andrea, Vanessa Guerriero, Lucio Molinari, Roberto Evangelista, Mauro Costantini, Riccardo D’Ercoli, Caterina Novelli, Riccardo Barcherini e Jessica Spinsanti. Ott6ima la regia dei Andrea Serafini, coadiuvato da Fabiana Candellero. Luci e suoni di Edoardo Arturo Serafini. Costumi Stefania Maccari Scene Fabrizio Lavenia. Foto di scena Valerio Faccini Riprese video Domenico Negro. Inoltre domenica 20 ottobre siamo andati a trovare mamma Ernesta al camposanto di Collevecchio. Oggi, lunedì 21 ottobre, avrebbe compiuto 81 anni. Ma non ha fatto in tempo a compierli perché un anno fa mamma moriva: era una maledetta domenica, quella del 29 luglio 2012. Il giorno prima era stata operata per la rottura di un femore all’ospedale San Camillo. Un intervento perfetto, durato poco più di un’ora. La fase post operatoria sembrava procedere regolarmente. Ma attorno alle sei di pomeriggio del giorno dopo, domenica 29 luglio, il suo cuore ha smesso di battere. Debbo ritenermi soddisfatto, rifletto allungando le gambe sul letto, di avere avuto una mamma come lei. Lei, che mi ha guarito i graffi e le ferite con una carezza magica. Lei, un posto caldo dove ho trovato sempre un abbraccio. Lei, con quell’odore di buono che mi faceva tornare bambino. Lei, che mi lasciava andare anche se avrebbe voluto tenermi stretto a sé. Lei, una canzone nella notte. Lei, una ninna nanna speciale. Lei, uno sguardo che non aveva bisogno di parole. Lei, quella che sapeva, sempre, cosa era la cosa migliore per me. Lei, quella mano che mi ha tenuto mentre traballando imparavo a camminare. Lei, il bum bum del cuore che sentivo appoggiando la testa sul suo petto. Lei, mamma, una parola: la prima che ho detto. Lei, mamma, un sorriso: il primo che ho visto. Lei, mamma, una voce: la prima che ho udito. Lei, mamma, un sapore: il primo che ho assaggiato. Lei, mamma, una culla: la prima che ho avuto. Lei, mamma, che soffrendo mi ha fatto nascere. Lei, che mi ha parlato nel cuore della notte. Quando tutto il mondo era addormentato. E nessuno, tranne me, udiva le sue parole. E, tenendomi fra le braccia, mi avvolgeva di un amore che aveva una forza inaudita. Sfoglio un vecchio album di fotografie: qui avevo sei anni. “Vieni!” sembra dirmi, prendendomi la mano per condurmi a casa. Mi manchi, mamma. Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

venerdì 18 ottobre 2013

Inter all’indonesiana

L'Inter passa all'indonesiano Eric Thohir e così si chiude dopo diciotto anni l'era di Moratti che per la sua squadra ha speso in questi anni quasi un miliardo e mezzo di euro. Certo, è stata una vendita dolorosa. In ogni caso era inevitabile perché il passaggio della proprietà dell’Inter a uno straniero miliardario rientra in un processo inarrestabile dove non c'è spazio per la nostalgia ma attenzione invece per fatturati e ricavi. Comunque altre nazioni europee ci hanno preceduto in questo, come l’Inghilterra, dove emiri e oligarchi russi hanno comprato società prestigiose. E la sorte che oggi è toccata all'Inter probabilmente tra qualche tempo toccherà a qualche altra squadra italiana. Insomma, morale della favola: come poteva l'Italia, che fa fatica a trovare i soldi per tenersi la sua compagnia aerea di bandiera o quella telefonica, impedire l'ingresso di capitali orientali nel calcio? Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

giovedì 17 ottobre 2013

Gabriele Pulimanti compie 27 anni!

Domani, venerdì 18 ottobre, compierà 27 anni Gabriele, il mio primogenito aspirante notaio, che infatti è nato a Roma all'Ospedale San Giacomo, alle 20 e 30 di sabato 18 ottobre 1986. Mentre nasceva, la TV stava trasmettendo la sigla di apertura della trasmissione”Fantastico 7” con Pippo Baudo, Lorella Cuccarini, Alessandra Martines, il Trio Lopez-Marchesini-Solenghi e Nino Frassica. La sigla era “Tutto matto” cantata da Lorella Cuccarini. Auguri per ogni sorriso che ti farà star bene, auguri per ogni sogno che vorrai realizzare, auguri per ogni abbraccio che ti scalderà il cuore da parte di papà Mario, mamma Simonetta, nonna Venia, dal fratello Alessandro, dalla fidanzatina Francesca, da zia Felly, dagli zii Antonella 1, Antonella 2, Stefano, Alessia, Salvatore, da Fulvio e dai cuginetti Sara, Valerio, Serena, Giovanni e Francesco e da tutti quanti gli amici. Eventi da ricordare di sabato 18 ottobre 1986: Nasce Gabriele Pulimanti, Il presidente della Repubblica è Francesco Cossiga Il presidente del Senato è Amintore Fanfani Il presidente della Camera è Leonilde Iotti Il presidente della Corte costituzionale è Antonio La Pergola Il governatore della Banca d’Italia è Carlo Azeglio Ciampi Il presidente del Consiglio è Bettino Craxi Il ministro degli Esteri è Giulio Andreotti Il ministro degli Interni è Oscar Luigi Scalfaro Il ministro di Grazia e giustizia è Virginio Rognoni Il ministro della Difesa è Giovanni Spadolini Il ministro delle Finanze è Bruno Visentini Il ministro del Tesoro è Giovanni Goria Il ministro dell’ Agricoltura è Filippo Maria Pandolfi Il ministro del Lavoro è Gianni De Michelis Il ministro della Pubblica istruzione è Franca Falcucci Il ministro delle Poste e telecomunicazioni è Antonio Gava Il ministro dei Lavori pubblici è Franco Nicolazzi Il ministro della Sanità è Carlo Donat Cattin Il presidente di Confindustria è Luigi Lucchini L’ amministratore delegato della Fiat è Cesare Romiti Il presidente della Fiat è Gianni Agnelli Il segretario del Pci è Alessandro Natta Il segretario del Psi è Bettino Craxi Il segretario della Dc è Ciriaco De Mita Il segretario del Psdi è Franco Nicolazzi Il segretario del Pri è Giovanni Spadolini Il segretario del Pli è Renato Altissimo Il segretario della Cgil è Antonio Pizzinato Il segretario della Cisl è Franco Marini Il presidente dell’ Iri è Romano Prodi Il presidente del Coni è Franco Carraro Il presidente della Cei è Ugo Poletti Il sindaco di Roma è Nicola Signorello Il sindaco di Milano è Carlo Tognoli Il sindaco di Torino è Giorgio Cardetti Il sindaco di Firenze è Massimo Bogianckino Il sindaco di Napoli è Carlo D’Amato Il sindaco di Bologna è Renzo Imbeni Il sindaco di Palermo è Leoluca Orlando Il sindaco di Genova è Cesare Campart Il direttore del Corriere della Sera è Piero Ostellino Il commissario tecnico della Nazionale di calcio è Azeglio Vicini Il direttore generale della Rai è Biagio Agnes Il presidente della Rai è Sergio Zavoli Il direttore del Tg1 è Albino Longhi Il presidente dell’ Eni è Franco Reviglio Il presidente degli Stati Uniti è Ronald Wilson Reagan Il segretario generale del PCUS è Mikhail Gorbachov Il papa è Giovanni Paolo II Il segretario di stato Vaticano è Agostino Casaroli Il leader della Repubblica popolare cinese è r>è Deng Xiaoping La regina d’ Inghilterra è Elisabetta II Il primo ministro inglese è Margaret Thatcher Il presidente del consiglio di stato della Germania democratica è Erich Honecker Il cancelliere tedesco è Helmut Kohl Il presidente della Repubblica francese è François Mitterrand Il segretario generale delle Nazioni Unite è Javier Pérez de Cuéllar Il segretario generale della Nato è Lord Peter Carington Il presidente della Commissione europea è Jacques Delors

mercoledì 16 ottobre 2013

LEGGE SUL FEMMINICIDIO, IL SOLITO MINESTRONE

LEGGE SUL FEMMINICIDIO, IL SOLITO MINESTRONE Pochi giorni fa è stata approvata la cosiddetta legge sul femminicidio. Peccato che il femminicidio sia stato soltanto il pretesto per far passare alcune norme nascoste nel testo di questa legge, che con la violenza sulle donne non c'entrano niente, dato che, accanto al braccialetto elettronico per gli stalker recidivi ci si trova il nuovo pacchetto sicurezza con misure per i cantieri della Tav, per la protezione civile e i vigili del fuoco. E, soprattutto, la salvezza delle Province. Infatti con queste nuove norme sulla sicurezza i militari potranno essere utilizzati anche per servizi di vigilanza a “siti e obiettivi sensibili” come il cantiere dell’Alta velocità ferroviaria a Chiomonte. Ovvero: chiunque si permetta di introdursi abusivamente nei luoghi "d'interesse strategico" verrà punito più severamente di quanto fatto fin'ora. E il divieto non tratterà più soltanto i cantieri, ma sarà esteso anche ad un altro tratto dell'opera. Questa legge omnibus sembra la borsetta di Mary Poppins, apri e ci trovi di tutto e di più. E’ il solito minestrone, dove si butta dentro tutto per passare, insieme a leggi usate come specchietto per le allodole, qualche norma-raggiro: del resto dal più grande inciucio del dopoguerra cosa ci si poteva aspettare. Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

martedì 15 ottobre 2013

Caso Priebke: sono indignato

I funerali di Erich Priebke si sono tenuti in forma privata presso la cappella della Fraternità San Pio X (più comunemente detti Lefebvriani) ad Albano Laziale vicino a Roma. Per la storia Priebke resta il boia delle Fosse Ardeatine. La pretesa di un funerale religioso comunque non aveva tanta giustificazione perché Priebke non ha mai manifestato interesse per la religione. Inoltre non ha mai rinnegato il nazismo e le sue atrocità, ne ha chiesto perdono per l'Olocausto, di cui anzi ha sempre negato l'esistenza. Non stupisce che a dare la disponibilità ai funerali siano stati gli appartenenti alla Fraternità Sacerdotale San Pio X, dato che i Lefebvriani appartengono ad un’organizzazione antisemita che si rifà alla teologia preconciliare che vuole relegare gli ebrei nell’accusa di deicidio. Sono indignato, ritenendo che i funerali di Erich Priebke tenutisi vicino a Roma siano stati uno sfregio al dolore delle persone, alle quali certe ferite ancora non si sono rimarginate. Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

lunedì 14 ottobre 2013

Sono contrario all'amnistia

Renzi si è schierato contro l’ipotesi di rispondere al sovraffollamento carcerario con provvedimenti di clemenza, come l’amnistia e l’indulto. Sono d’accordo con lui, infatti in questo modo verrebbero scarcerate ventimila persone. Fatti salvi casi ben precisi, come il nullatenente che ruba un panino per mangiare e che rischia anche sei mesi di carcere, avrei qualche perplessità nell'applicare a pioggia l'amnistia o l'indulto. Che le nostre carceri siano sovraffollate e è una realtà che però si affronta costruendo nuovi penitenziari e non ricorrendo ancora una volta a indulti e amnistie. Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

CANI SENZA GUINZAGLIO SULLE SPIAGGE DI OSTIA

CANI SENZA GUINZAGLIO SULLE SPIAGGE DI OSTIA Abito a Ostia e sabato ho pensato bene di farmi una salutare passeggiata sulla spiaggia, dal pontile al porto. Ho notato molti cani senza guinzaglio che corrono liberamente, anche se per legge dovrebbero stare sempre al guinzaglio, potendo essere liberati solo nelle apposite aree cani. Infatti é vietato condurre o far permanere qualsiasi tipo di animale, anche se munito di museruola e guinzaglio, ivi compresi quelli utilizzati dai fotografi o dai cine-operatori. Sono esclusi dal divieto i cani di salvataggio al guinzaglio impegnati per il servizio di salvamento ed i cani guida per i non vedenti. I concessionari hanno tuttavia facoltà, nell’ambito del proprio impianto e previa autorizzazione del Comune competente per territorio e delle autorità competenti sotto il profilo igienico-sanitario, di individuare aree debitamente attrezzate per l’accoglienza di animali domestici, salvaguardando comunque l’incolumità e la tranquillità dell’utenza balneare e dandone comunicazione agli Uffici regionali decentrati competenti per territorio. I Comuni, nelle zone di spiaggia libera, possono individuare, con apposita Ordinanza e previa comunicazione agli Uffici regionali decentrati competenti per territorio, aree ove è consentito l’accesso con animali, che devono essere appositamente segnalate ed attrezzate con l’indicazione contestuale dell’orario di utilizzo e delle relative prescrizioni d'uso. Le aree, sia libere che in concessione, destinate a tali scopi devono essere dotate di accesso indipendente. E’ consentito l’utilizzo dell’accesso di stabilimenti balneari contigui qualora sia stato acquisito formale assenso dei concessionari. Quindi tutti i cani di qualsiasi razza o taglia devono essere sempre accompagnati al guinzagli e la non osservanza comporta una sanzione amministrativa di 50€, se poi il cane per caso provoca un incidente o mette a repentaglio l'incolumità pubblica il proprietario sarebbe tenuto a risarcire i danni causati e il proprietario riceverebbe una condanna penale. Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

venerdì 11 ottobre 2013

COSTITUZIONE, LA VIA MAESTRA

Sabato 12 ottobre è in programma una grande manifestazione a Roma in difesa e per l’applicazione della Costituzione. L'iniziativa, promossa da Lorenza Carlassare, don Luigi Ciotti, Maurizio Landini, Stefano Rodotà e Gustavo Zagrebelsky, invita i cittadini a mobilitarsi contro la crisi della democrazia e della società. Una manifestazione per ribadire l’applicazione dei principi stabiliti dalla nostra Costituzione, da troppo tempo disattesi, e contro la riforma dell’articolo 138. La manifestazione sarà, quindi, a favore del diritto allo studio, alla salute, a un lavoro e a una vita degna, per il rifiuto della guerra e la tutela dei beni comuni, principi fondativi del nostro Paese che rappresentano l’idea di una società equa in cui la Repubblica si adopera concretamente per rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale al raggiungimento del pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese. Purtroppo, è un’idea di società drammaticamente distante dall’immagine dell’Italia di oggi. Io parteciperò a questa manifestazione in difesa della Costituzione, sono italiano e voglio essere orgoglioso di esserlo. Forza Rodotà. W la Costituzione. Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

FOLLIA PROFONDA

FOLLIA PROFONDA C’è silenzio. Poi, con un grugnito, il Bau Bau si sposta. Non cerco di alzarmi, non mi interessa più. Resto steso di schiena con il braccio penzolante, floscio, lungo il fianco e le dita sul pavimento e lascio vagare lo sguardo sul soffitto. Lassù vedo città e montagne. Vedo stelle e nubi. Levito, volo e nient’altro conta. Non conta che da qualche parte, nell’angolo della stanza, il Bau Bau stia inserendo la spina dell’apparecchio nella parete. Non conta quando sento il rumore della sega elettrica. Tutto ciò che conta è continuare a volare, sicuro di poter raggiungere le stelle. Over the rainbow. Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

Vajont, errore umano

Vajont, errore umano Il 9 ottobre 1963 l'esondazione della diga del Vajont spazzò via il paese di Longarone. Ci furono quasi 2000 i morti, fra i quali 500 bambini. L’esondazione della diga del Vajont fu causata da una frana gigantesca del monte Toc, dal quale si staccarono trecento milioni di metri cubi di terra e rocce che precipitarono nell’acqua sottostante provocando un’onda di quasi duecento metri che travolse il paese di Longarone nel fondovalle veneto. La tragedia del Vajont fu causata dalla dissennatezza umana perché si sapeva bene che non si doveva costruire li. Hanno dovuto costruire per mere questioni economiche, tutto qua. I segnali precursori furono evidenti a tutti, tant’è che vi fu un comitato cittadino contro la diga che riuscì a farsi sentire a dovere. Addirittura una giornalista coraggiosa come Tina Merlin per le sue inchieste sulla diga venne addirittura denunciata per “diffusione di notizie false e tendenziose atte a turbare l'ordine pubblico”. Quindi questo disastro si sarebbe evitato se una maggiore considerazione della vita umana avesse prevalso su interessi economici e strategici. Il colpevole c’è ed è vergognosamente umano. Per questo, a cinquant’anni di distanza, quel disastro è ancora una ferita aperta. E’ giusto tenere vivo il ricordo e non rassegnarsi alle verità di comodo e agli scaricabarili di chi cercò di attribuire alla natura colpe che sono invece tutte dell'uomo. Questo disastro si sarebbe evitato se una maggiore considerazione della vita umana avesse prevalso su interessi economici e strategici. Mario Pulimanti (Lido di Ostia –Roma)

lunedì 7 ottobre 2013

Il suono del mare

Chiudo le finestre e il rumore del traffico si spegne come fosse la tivvù. Mi passo la mano sui miei capelli. Bianchi. Ho delle priorità e, per quanto mi riguarda, la vanità non ne ha mai fatto parte. Esco. Sono un pò teso, ultimamente. Camminare sul lungomare mi rilasserà i nervi. Pontile. Gabbiani. Il suono del mare. Tra 30 anni, sarò in riva al mare a dar loro da mangiare. O non ci sarò più. Odio le formalità. Preferisco dare del "tu" alle persone. Incontro un’amica. Ha un accento che non sono mai riuscito a identificare. Probabilmente ucraina. Ha qualche problema con i verbi, che nelle frasi occupano i posti più impensati. E’ alta, con lunghi capelli neri macchiati di grigio. “Mario dimmi: lo sai, tu, cos’è l’amore?”. “Che c’è che non va?”, chiedo allora io, preoccupato, rivolgendomi a lei. “Io l’ho visto, sai, l’amore. L’ho conosciuto, l’ho incontrato.” mi dice seria. “Ummh, spiegami, ti ascolto” dico. “Igorek. Ogni singolo battito.”. “Igorek?” rispondo. “Siamo stati insieme per nove anni. Un mese fa mi ha lasciata” . “Mi dispiace” replico io. “L’amore. Ah, l’amore. L’amore sono le lunghe attese. I silenzi sospesi nell’ansia di una parola, di un sorriso” dice. “Certo” rispondo. “ L’amore è fatto di dolore e di malinconia” continua “ L’amore è fatto di ansia e di ritorni. Non si consuma in un attimo”. “Ok” annuisco. “L’amore ti sveglia di notte, con i pensieri che diventano sogni e i sogni che diventano pensieri. L’amore è fatto di aria fresca e fiori. Di lacrime e risate. L’amore era Igorek” , aggiunge singhiozzando. “Uh, sì,mi dispiace” le dico, bluffando come uno che rilancia di un milione a poker con quattro quinti di colore in mano, mentre le offro il mio fazzoletto bianco celeste. “Grazie, Mario” risponde asciugandosi frettolosamente le lacrime. Vedo che la mia amica non é più in vena. Le porgo un cioccolatino. Sorride. "Grazie". Mi saluta. E se ne va. Mi viene incontro Gabriele. Mio figlio. Il grande. Sensibile, intelligente, dottore in Legge. E aspirante Notaio. Riesce sempre ad andare dritto al cuore della questione. Mi chiede le chiavi della casa della nonna. Alla Garbatella. Rimango interdetto. Ma poi capisco che deve andarci a studiare con la sua dolce metà: Francesca, l’incantevole. Lo accontento. "Bé, allora ci vediamo, papà". Entro in un bar. La tivvù é accesa. Vengo così informato che è ripreso il processo per il naufragio della Costa Concordia al Giglio, che vede come unico imputato l'ex comandante Francesco Schettino. Però è assente l'amica moldava del comandante Domnica Cemortan, che era in plancia di comando al momento dell'inchino, rimasta nel suo Paese per motivi di salute della figlia. Quando squilla il cellulare, sussulto. Simonetta. Mi aspetta a casa. Dobbiamo andare a cena con una coppia di amici. Liliana. E Valter. Brillanti. Simpatici. Molto. Perfetto. Simonetta é di Collevecchio. Un paese molto tranquillo. Lì, certe volte mi sorprendo ancora ad ascoltare il silenzio. Lì, mi illudo di sentire le voci dei miei nonni. E' un attimo di speranza che pago con una fredda delusione, e che si dirada con il passare del tempo e lo sbiadire dei ricordi. Meglio non guardare più solamente al passato e a ciò che ho perduto. Conviene guardare, invece, al presente e al futuro. E va bene. Sono un frustrato pendolare di Ostia. Certo non c'è da essere sconsolati. Ho un bel lavoro, molte relazioni sociali e affettive, alcune importanti -come l'amore per la mia famiglia- e mi resta ancora un pò di tempo per rimediare al resto. Cammino. Come un vecchio. Metto un piede davanti all'altro: un lento, regolare trascinarmi. Riesco a malapena a mettere un piede davanti all'altro. In mezzo alla gente. La gente come me. Quelli che stanno a poche fermate dalla mediocrità, quelli dei desideri irrealizzabili, e a cui realtà non é certo desiderabile. Quelli che invidiano, ma lusingano, quelli che non vuoi conoscere, che soltanto a parlarci ti sembra una perdita di tempo. Quelli che spuntano da qualche parte, ridendo alla battute che non hai neanche ancora fatto. Quelli che ti fanno pena e che odi, quelli che temi e che in parte ti affascinano, quelli che potresti essere tu, e viceversa: sono loro la causa di sensi di colpa, rabbia e frustrazione, conflitto interno, distorsioni di personalità, manie di grandezza, paranoia, megalomania, incubi, problemi di abuso di sostanze e persino dell'emicrania. Dovrei cambiare atteggiamento. Dovrei affrontare la realtà, modificare il mio atteggiamento e guardare da un'altra parte. Ma non lo farò. Non posso farlo. Non ancora. Laureato. Specializzato. Sottopagato. Tra pochi anni mi congederò con la mia brava pensione statale. Sono dispiaciuto. Il mio fallimento. Mi sento disintegrato. Mi sento come se fossi stato preso a botte fino allo sfinimento. Ci sono pezzi di me che continuano a cadere. Intanto frequento ricevimenti. Come quello di ieri sera. Gli invitati sono decisamente di serie b e molti si trovano lì soltanto perché così è stato loro ordinato. I pochi ospiti di relativa importanza sono alcuni politici locali intervenuti nella speranza di ritagliarsi un po’ di spazio sui giornali e un corpulento parlamentare, membro di una qualche commissione per i rapporti comunitari, che sembra annoiarsi più di me. Queste serate servono per la raccolta di fondi e riunioni con i sostenitori. I parlamentari e i loro portaborse partecipano ogni sera a cinque o sei di questi eventi sia per scroccare da mangiare e bere sia per stringere la mano agli elettori, intascare assegni e in qualche occasione anche per affrontare argomenti di natura elettorale. Mentre il ricevimento era in corso nei saloni di un elegantissimo Hotel, ho incontrato vecchi amici. Hanno tutti dei bambini. Hanno tutti un mutuo. Hanno tutti lavoro, rughe, problemi alle articolazioni, progetti, speranze, motivi per essere ottimisti, perdono i capelli. Sono stati tutti felici di vedermi. Nessuno si é preoccupato di nulla. Infatti a malapena sembravano prestarmi attenzione. E’ un sollievo così grande realizzare che a nessuno importa davvero di me. Beh, non così tanto. Famiglie italiane in crisi. Diamine, é vero! Sono sempre di più le famiglie italiane in difficoltà per pagare la rata del mutuo. Quelle con problemi di insolvenza sono circa duecentomila, mentre altre cinquecentomila sono a rischio. Mi incammino sul lungomare, aggiro Piazza Rendina, passo per via Grenet e supero infine l’incrocio di Corso duca di Genova. E qui che abito. Al civico 253. Il cielo è nero come l’inchiostro, punteggiato di stelle e con qualche spruzzata di nuvole. E' macchiato dalle scie degli aerei che atterrano e decollano dal vicino Aeroporto di Fiumicino. Citofono. "Ho capito" dice Alessandro "Scendo subito". Salgo in macchina. Accendo lo stereo. Billie Holiday. Chiudo gli occhi. Penso a stamattina. In ufficio. Un collega. E' alto quasi un metro e ottanta, magro e porta occhiali da vista con una sottile montatura metallica. I suoi capelli biondo-rossicci tendenti al grigio sono decisamente lunghi e lo fanno assomigliare a un hippy avanti negli anni. Ma ha negli occhi un che di malizioso che gli da un’aria giovanile. E’ single e, dal database dei dipendenti statali, che sono andato a consultare, ho scoperto che ha 40 anni, ma gliene sarebbero dati cinque di meno. Mentre io, purtroppo, i miei anni li dimostro tutti, e i miei capelli neri, dopo essere ingrigiti, chissà perché, ora sono tutti bianchi. Interrompe i miei pensieri. “Stai ingrassando”. “Non faccio moto e conduco una vita troppo sedentaria”. Da oltre un mese ha preso l’abitudine di fare un salto nel mio ufficio a chiacchierare del più e del meno con una giovane consulente assegnata al mio ufficio. Ma adesso vuole spingersi oltre e in quel momento sta cercando di escogitare qualcosa che attiri la sua attenzione. Li lascio soli. Davanti a me non c'è più la consulente, giovane, né il collega, quarantenne. C'é Alessandro. Forte, imbattibile, nulla può ostacolare la sua volontà. Fresco Universitario, da poco iscritto al corso di laurea in Lingue, Culture, Letterature e Traduzione. Neo-patentato, vuol farmi vedere la sua abilità alla guida. Accende la macchina e si lascia andare a un grido d'entusiasmo. Partiamo. Un giovane motociclista ci taglia la strada. "Paralitici." ci urla. Accostiamo davanti a un bar. "Hai perso la lingua?" gli chiedo. Alex si volta verso di me "Scusami, papà. Ho bisogno di un caffè". Certo, per vivere bene é necessaria la comunicazione , e per comunicare servono capacità d'ascolto e tolleranza. Qualità indispensabili. Sono questi i temi su cui dovrebbe insistere la scuola. Ma in una fase storica come l'attuale caratterizzata da conflitti, incertezze e polemiche é difficile anche per gli educatori svolgere il proprio mestiere. Basti pensare al bambino di otto anni deriso a scuola perché colpevole di avere una mamma nordafricana. Il bambino sarebbe stato sottoposto ad angherie da parte dei compagni e anche a violenze fisiche, che hanno spinto i genitori a cambiare scuola al figlio. Dopo l'ultima aggressione l'alunno aveva minacciato il suicidio qualora non fosse stato trasferito in un'altra scuola. Bullismo. Teppismo. Nonnismo...e poi... delinquenza. Dietro la cassa, una grande foto di Wojtyla. Il Papa Santo. In sottofondo prima una chitarra acustica, poi la ben nota voce nasale da tenore. Un canadese: Neil Young. Tornando a casa, mi complimento con Alex. Prima di cena mi concedo un gin and tonic, in poltrona. Notevole. Ho una gran fame questa sera. Insieme ai miei amici, divoro i tonnarelli mare e monti di Simonetta. Ed il rombo al forno con patate, pomodorini e olive. Quando Liliana e Valter vanno via, esco sul balcone. Intorno a me, il suono del mare. Alla prossima. Giurin giuretto, parola di lupetto. Mario Pulimanti (Lido di Ostia –Roma)

mercoledì 2 ottobre 2013

Case chiuse, sì o no?

E’ inutile fare finta di non vedere, la prostituzione esiste dall’antichità, persino il precario trova il modo di andarci. E così Sveva Belviso, ex vicesindaco di Roma, e Giovanni Azzolini, sindaco di Mogliano Veneto, hanno pensato di lanciare una campagna telefonica per abrogare la legge Merlin e riaprire le case di tolleranza, non essendo dignitoso per le donne che la prostituzione dilaghi per le strade d'Italia. Ci vogliono controlli e tutela sanitaria alle prostitute, gridano gli abroga-Merlin, appartenenti al comitato promotore di questo referendum contro la prostituzione in strada e per la riapertura della case chiuse. La legge Merlin, approvata alla fine degli anni cinquanta tra numerose critiche, non vieta alle persone di prostituirsi. Vieta lo sfruttamento o il favoreggiamento. Chi svolge questa attività in proprio, quindi, non viene punito. Tuttavia, non c’è nessuna norma per il controllo degli introiti da prestazioni sessuali a pagamento, né una regolamentazione della parte tributaria. Quindi riaprire le case chiuse, abrogando la legge Merlin, eliminerebbe lo sfruttamento dalle strade trasformando in pratica il mestiere più antico del mondo in un’attività imprenditoriale. Difatti tale abrogazione consentirebbe di regolamentare l'esercizio dell'attività di prostituzione, assoggettandola giustamente all'imposizione fiscale, come ogni forma di lavoro autonomo. E, siccome eliminare la prostituzione sembra un'impresa impossibile, tanto vale regolamentarla, trasformando le prostitute in libere professioniste del sesso. Anch’io sono favorevole alla riapertura delle case chiuse: meglio le case chiuse della strada perché, anche se é vero che si possono creare situazioni di sfruttamento anche all’interno di questi ambienti, sarebbe però più facile in questo modo far rispettare le regole. Del resto così potremmo anche saldare il debito pubblico nel giro di poco tempo: vuoi mettere una buona parte dei guadagni di ogni prostituta che invece di darli al pappone li pagherebbe di tasse? Inoltre, legalizzando la prostituzione, non ci sarebbe criminalità e godremmo di una maggiore sicurezza sanitaria, così come accade in altri paesi del nord Europa. A volte penso che forse siano proprio alcune donne a non volerle riaprire: se lo facessero tante brave ragazze non potrebbero più farlo di nascosto per comprarsi la borsa nuova o l'ultimo vestito di lusso. Non scordiamoci, infine, che nelle case chiuse ci sarebbe una maggiore tutela sanitaria. Il sesso sarebbe più sicuro. E’ notizia recente quella di una prostituta sieropositiva che continuava a lavorare sui marciapiedi di una importante città italiana offrendo anche rapporti sessuali non protetti dietro compenso maggiorato Il sesso sicuro è molto importante. Ecco perché io ho deciso di non fare più l'amore sulle impalcature. Mario Pulimanti (Lido di Ostia –Roma)