venerdì 29 novembre 2013

LA METRO ROMA-LIDO: VIAGGIO NEL DELIRIO

LA METRO ROMA-LIDO: VIAGGIO NEL DELIRIO Sono pronto per la prova più importante della giornata: il viaggio sulla metro. Da Ostia a Roma. Tutto bene? Bene un corno, dannazione! Ho un fastidioso mal di testa. Che diamine! Vado a lavorare controvoglia. Gli altoparlanti annunciano che pure oggi il servizio è rallentata. Come tutti i giorni, del resto. Tempo quindici minuti e arriva un treno, ogni centimetro di carrozza stipato di corpi sudati, accartocciati, pigiati in un insieme compatto. Non provo neanche a salire, ma nel pandemonio di persone che sgomitano per aprirsi un varco l’una sull’altra, riesco a guadagnare la prima linea della piattaforma e resto in attesa del convoglio seguente. Che arriva venti minuti dopo, ma pieno zeppo come il precedente. Quando le porte si aprono e qualche passeggero dalla faccia paonazza si fa largo tra la folla in attesa, mi pigio dentro e respiro una boccata d’aria viziata, stagnante. Mi sembra che l’aria sia passata per i polmoni di ciascuno un centinaio di volte. Altra gente s’ammassa alle mie spalle e mi trovo spiaccicato tra un giovane arabo ed il vetro divisorio che ci separa dall’area dei posti a sedere. Normalmente avrei preferito mettermi con il naso pigiato contro il vetro, ma quando ci provo scopro una gran chiazza viscida, proprio ad altezza del mio viso, un accumulo di sudore e di unto lasciato dalla testa dei passeggeri che si sono strusciati contro la lastra trasparente, così non posso far altro che girarmi e fissare, occhi negli occhi il ragazzo che ho davanti. Quando al terzo o quarto tentativo si chiudono le porte io e lui ci ritroviamo ancora più pigiati perché la gente accalcatasi sulla porta senza riuscire a entrare finisce con lo stiparsi dentro insieme a noi. Un compagno di sventura mi spinge. Mi volto e lo fulmino con lo sguardo. Se dovessi svenire non cadrei in terra perché spazio per cadere proprio non c’è. Arrivo a Piramide decisamente provato. E con un’ora di ritardo. Ma il mio viaggio continua. Debbo, infatti, arrivare fino a Termini con un’altra linea della metro: l’affollatissima B. Scendo di sotto con la scala mobile. Mi rendo conto, appena vedo la piattaforma, che difatti è affollata all’inverosimile. Più del solito. Deve esserci stato qualche guasto e probabilmente non arrivano treni da almeno un quarto d’ora. Scendo dalla scala mobile. Arrivato a Termini, penso che mi farebbe bene bere un caffè. Che prendo subito prima di entrare in ufficio. E’ proprio vero: fare il pendolare stanca. Ve lo giuro! Inutile nasconderlo: la metro di Ostia é da terzo mondo Ma Marino, sindaco ciclista, lo sa? Mario Pulimanti (Lido di Ostia - Roma)

giovedì 28 novembre 2013

Pensionati tartassati

I nonni pensionati spesso fanno opera di supplenza familiare, sociale ed economica, affiancando i genitori, impegnati sul lavoro, sostenendo economicamente le famiglie e fungendo da ammortizzatori sociali quando qualche congiunto si trova senza lavoro. I nonni sono quindi diventati un elemento essenziale non solo delle comunità familiari ma dell'intera organizzazione sociale. Anche per questo non andrebbero tartassati come invece avviene sempre più spesso in occasione di ogni manovra finanziaria. Capito, signora Fornero? Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

mercoledì 27 novembre 2013

Assurdo trasferire il personale dell’Assi (ex Unire) al Ministero dell’Agricoltura

L'Assi (ex Unire) ente che è stato sempre inutile e costoso, è stato chiuso ed in questi giorni si sta verificando il trasloco dall’ex Assi al Ministero dell’Agricoltura. Invece di trasferire inutilmente il personale al Ministero, una volta abolito l’inutile UNIRE (ex monopolista incapace di riciclarsi in una logica di mercato) andava favorita una maggiore concorrenza nel mondo delle corse ippiche, lasciando agli ippodromi la gestione dell’indotto ippico e delle scommesse, nel contesto di un mercato davvero libero, dove i montepremi, i numeri delle giornate di corsa e le puntate fossero davvero determinate solo dalla libera concorrenza. Del resto prima gli appassionati di scommesse potevano scegliere solo tra il Totocalcio, il Lotto e appunto i cavalli. Poi il settore s’è aperto alla concorrenza (dalle slot machine al Superenalotto) con il risultato è che le puntate sui cavalli sono molto diminuite, il pubblico delle corse pure e le entrate dell’Unire si erano dimezzate: la festa, insomma, era finita. Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

martedì 26 novembre 2013

Il carrozzone Unire è esploso

L'ASSI (ex Unire) ente che è stato sempre inutile e costoso, è stato chiuso come ente ed in questi giorni si sta assurdamente verificando il trasloco dall’ex Assi al Mipaaf presso la sede di via XX Settembre n. 20. Del resto, a cosa poteva mai servire un organismo (istituito con regio decreto n. 642, il 24 maggio 1932) che si occupava di gestire le corse ippiche, o di “favorire l’uso del cavallo come strumento per la riabilitazione psico-fisica dell’uomo”? Poteva essere utile quando fu pensato ottantadue anni fa: ma oggi quando tutti giocano al Win For Life e le corse ippiche hanno perso il loro appeal, che senso aveva continuare a sovvenzionarlo con fondi pubblici e con le nostre tasse? Senza contare il fatto che sulle spalle dello Stata gravava poi il mantenimento di ben cinquanta ippodromi e che per due anni il mondo dell’ippica ha usufruito di un contributo di centocinquanta milioni di euro, senza riuscire a risollevarsi. L’Unire era incapace di produrre, ma continuava ad assorbire una quantità sproporzionata di fondi. Si trattava di uno spreco di denaro pubblico davvero intollerabile, però è stata molto sbagliata la decisione politica di trasferire il personale al Ministero. Infatti, invece di trasferire inutilmente il personale al Ministero, una volta abolito giustamente l’inutile UNIRE andava favorita una maggiore concorrenza nel mondo delle corse ippiche, lasciando agli ippodromi la gestione dell’indotto ippico e delle scommesse, nel contesto di un mercato davvero libero, dove i montepremi, i numeri delle giornate di corsa e le puntate fossero davvero determinate solo dalla libera concorrenza. Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

venerdì 22 novembre 2013

PASSEGGIATA AL PORTO

Sabato. Mattina di fine novembre. Ieri sera, quasi all’una, dopo aver mangiato gli spaghetti cacio e pepe e aver bevuto un goccio di vino, sono andato a letto pieno di pensieri strani. E allora non sono riuscito a dormire. In parte era colpa del bruciore allo stomaco per aver mangiato a quell’ora tarda e in parte è stata colpa dei sogni inquietanti che ho fatto nei brevi istanti in cui mi sono appisolato. Mi sono svegliato diverse volte di soprassalto, con il cuore che mi batteva all’impazzata e vaghe e brutte immagini che scivolavano lungo i viscidi pendii del mio subconscio. Sono rimasto sdraiato a fare respiri lenti e profondi, finché non sono riuscito ad addormentarmi un’ora prima che mi svegliasse una telefonata. Da favola: avevano sbagliato numero! Annuso l’aria, umida ma abbastanza fresca per questo periodo dell’anno, e do un’occhiata all’orologio. Le sei e mezzo. Sembra che sarà un’altra bella giornata; e molto lunga, per giunta. Non sono di quelli che raddrizzerebbero i quadri in una sconosciuta camera d’albergo. Ricordo certe terribili foto di campi di concentramento, immagini dei sopravvissuti di Auschwitz e Bergen-Belsen e Buchenwald, denunce viventi contro l’intero genere umano, con le loro divise a strisce e quegli occhi così pieni di consapevolezza di come fossero diventati. Mi chiedo: Mario, il mondo sta ora migliorando? Spero di sì. Ma, forse, la mia è solo l’illusione di uno sciocco. Simonetta corre di corsa a una riunione condominiale. Ho mal di testa e non l’accompagno. Alessandro, prima di andare in biblioteca, mi porta il giornale. Lo leggo, sorseggiando il caffè. Cavolo, in Italia abbiamo i salari più bassi dell’Europa occidentale e la pressione fiscale più forte. Come si può rilanciare l’economia se non si alza da una parte o si abbassa dall’altra? La disoccupazione giovanile è ai massimi storici, l’Italia é piena di laureati che fanno i baristi o lavorano nei call center per quattro soldi, quando gli va bene. Dicono che i giovani sono esuberanti. Una volta si diceva delle persone troppo espansive, che tendevano ad andare oltre le righe. Oggi esuberanti sono i lavoratori da licenziare. Esodati è la più recente. Viene in mente il Mar Rosso, gli ebrei, Charlon Heston. Invece si tratta di persone che legalmente hanno scelto di andare in pensione, poi gli hanno cambiato la legge innalzando l’età della pensione e così si ritrovano senza lavoro e senza pensione Del resto un’Europa debole, in cui ogni Stato invoca l’uomo forte, fa comodo sia agli speculatori americani, sia a quelli asiatici, cinesi in testa. Un’Europa costantemente in difficoltà fa comodo a chi trova eccessiva la sua democrazia e da rifiutare quello che la tivvù chiama welfare state e che io traduco in dare una mano a chi ha bisogno. Non va bene, così. Tagliano, tagliano. E i tagli sono regolarmente sul sociale. Sarà un caso? Io dico di no. Dico che ci stiamo avvicinando a una guerra tra poveri, tanto meglio per la criminalità organizzata che ha più spazio per reclutare. Temo che tra qualche anno se qualcuno cade per strada prima gli chiedono di esibire la carta e poi, semmai, lo curano. Altrimenti lo lasciano lì. Però la crisi non colpisce le persone allo stesso modo: c’è chi con la crisi ci guadagna e spera duri a lungo, c’è chi non arriva alla fine del mese, c’è chi non la vive perché s’è ammazzato. A decine si sono ammazzati. Gente che aveva perso il posto di lavoro. Gente che dava lavoro ma non aveva di che pagare i dipendenti, e magari aspettava da anni i pagamenti dallo Stato, dalle Regioni, dalla Province. Mi metto in cammino verso il Porto, godendomi il vento mattutino. Il movimento fisico è un lusso? No. E' una necessità quotidiana, per tutelare il nostro strumento di eccellenza migliore, il cervello. Per potenziarne al massimo le capacità nella giovinezza, e contrastare gli insulti del tempo già dalla prima maturità, fino alla vecchiaia. Non è mai troppo tardi per scoprire i vantaggi che il movimento fisico dà al cervello. Di certo, prima si comincia, maggiore è il beneficio. Usciamo dalla scatola in cui siamo rinchiusi: da case sempre più piccole, da uffici lillipuziani, da automobili in cui stiamo forzosamente seduti per ore, comprimendo, reprimendo e somatizzando frustrazioni ed emozioni. Un corpo compresso e arrugginito comprime e opprime la mente, la rattrista, la impoverisce. Un corpo felice di sentirsi vivo, anche nel movimento, nutre il cervello e stuzzica la mente a volare alta e con più gusto. Tutti cercano le terapie naturali. Pochi praticano con costanza la terapia naturale più semplice ed efficace che c'è: passeggiare sul lungomare. Mi volto di scatto. Pallida, magra, vestita di nero, vedo una ragazza avvicinarsi. Sembra una figura diabolica. Per un istante ne ho paura. Poi la riconosco. Una ex collega comunale. Non é più la ragazzina che ho conosciuto allora. E' cambiata, ma ancora non so dire quanto. Dal giorno del mio passaggio a un'altra amministrazione non le ho più parlato. Trentaquattro anni fa. "Sono io...Carla!" Mi porge la mano e me la tiene stretta a lungo. "Abiti a Ostia, vero?" Annuisco. Mi sento le ginocchia molli. Parliamo. Poi mi saluta. "Cerca di farti sentire qualche volta, Mario". Mi sembra di sognare, ma l'urlo di Gabriele mi richiama alla realtà. "Devo andare..." Le lascio la mano. "Buona fortuna". Nel frattempo Gabriele mi ha raggiunto. E’ in compagnia della sua incantevole ragazza: Francesca. Mi chiede i soldi per la benzina. Scuoto la testa, ma lo accontento. Riprendo a passeggiare pensando che i limiti di velocità insostenibili e bizzarri ci sono da sempre sulle strade, ma a farli diventare un caso sono stati autovelox, telelaser e photored che, utilizzati a regola d'arte, diventano così efficaci da indurre dubbi sui loro veri scopi. Alcuni limiti sono così difficili da rispettare in condizioni normali che chi ne fosse capace rischierebbe di provocare tamponamenti oltre che intoppi al traffico: un esempio sono i 50 km orari sulle tangenziali e i raccordi a tre corsie o i 40 orari nelle corsie autostradali a due corsie. Arrivo al Porto. Mi siedo su una panchina del belvedere. Intravedo Ferruccio in bicicletta. Mi faccio largo tra la folla, ma un istante dopo è scomparso. Oggi c'è molta gente al Porto. E' impossibile trovarlo in questa calca. Accelero il passo. Schivo la gente. Lo raggiungo. Gli sfioro una spalla. "Ferruccio!". E' davvero lui, pallido e stanco dopo la passeggiata in bici. Dieci chilometri. Dall’Infernetto al Porto. Ci guardiamo per un istante. Entriamo in un bar. Ci sediamo a un tavolino. "Vuoi parlare?" Lui scuote la testa. Deve riprendere fiato. "Vuoi dirmi almeno come è andata la passeggiata?". "Faticosa". "Lo capisco". Usciamo dal bar. Dal belvedere rimaniamo a osservare il mare. Mi volto verso lui. Non gli dico di Carla. Non gli dico di Gabriele. Chissà perché gli parlo di Walter Mazzarri. E' attonito. Sbuffa annoiato. Del resto è un milanista doc e non sopporta il trainer nerazzurro. All’improvviso, dico “Chi si é fatto da solo é un tossicodipendente solitario o un imprenditore di successo? E se Dio é immortale, perché ha lasciato due testamenti?” Mi guarda. Per un attimo rimane in silenzio, poi scoppia a ridere. Stringo i pugni. Quindi mi alzo. Lo guardo sorpreso: sono già sul punto di inalberarmi. Poi mi rassereno. Ride. Mi saluta e ritorna a casa. Il cielo é limpido e il sole splendente. Penso a papà. Penso a mamma. “…e caddi come corpo morto cade.” Scoppio a piangere lacrime meritate e, in un certo senso, benefiche. Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

giovedì 21 novembre 2013

Violazione dei diritti umani in Russia

La libertà è innanzitutto consentire a chi non la pensa come te di esprimersi. Facendolo, ovviamente, con misura e garbo. Per questo motivo non condivido la politica di Vladimir Putin. Infatti negli ultimi due anni le autorità russe hanno promulgato una serie di leggi che limitano la libertà di stampa, espressione, associazione e riunione. Queste leggi ostacolano il legittimo ruolo della società civile in Russia e soffocano l'iniziativa, la creatività e lo sviluppo delle associazioni. E dire che in questa Russia governata con il pugno di ferro da Putin sta arrivando la torcia olimpica in vista dei Giochi olimpici invernali del 2014 a Sochi. Torcia olimpica che potrebbe gettare luce sulle violazioni dei diritti umani che le autorità preferirebbero nascondere dietro le decorazioni celebrative. È importante, a mio parere, che tutti coloro che hanno un interesse ai Giochi siano a conoscenza delle restrizioni imposte dalle autorità russe alla società civile e ai cittadini comuni e usino la loro influenza per opporvisi. Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

Bipolarismo malato

Da stamattina, soffro di strani sintomi: mancanza di fiato, dolore toracico, vertigini e palpitazioni. Presagi di ambigue malattie? Boh…intanto la lettura del giornale non ha fatto che amplificarli. Ma cosa sta accadendo nella politica italiana? Sembra quasi che stiano per saltare da un momento all’altro i precari equilibri su cui si regge il nostro sistema politico prima. In Italia scontiamo da troppi anni una doppia anomalia. Da un lato un centro-sinistra ancora egemonizzato dagli ex comunisti e assai sensibile alle sirene giustizialiste. Dall'altro un centro-destra condizionato dalle vicende di Berlusconi. Un bipolarismo anomalo che non può reggere all'infinito. Ed infatti il governo in carica, che si regge sul consenso dei due partiti maggiori, ne paga le conseguenze. Non resta che attendere. Anche se sono sicuro che alla fine preverrà l'istinto di conservazione. E tutto rimarrà com’è ora. Vale a dire, in modo sbagliato. Intanto, i miei doloretti aumentano. Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

giovedì 14 novembre 2013

Riforma delle pensioni Fornero, errore imperdonabile

Nei confronti dei pensionati c’é un accanimento da parte dei governi che si sono succeduti negli ultimi anni, culminato con la riforma Fornero. Invece occorrerebbe intervenire con maggiore decisione su baby pensionati, pensionati d'oro e più in generale su quelle categorie che godono di trattamenti previdenziali privilegiati perché in momenti di difficoltà è giusto che chi gode di condizioni di favore, sia chiamato a restituire una parte di ciò che ha avuto. Non va infatti mai dimenticato che i privilegi previdenziali, dalle pensioni d'oro alle baby pensioni, saranno anche diritti"acquisiti, ma sono diritti pagati con i soldi degli altri cittadini. Inoltre andrebbe abolita la riforma delle pensioni Fornero. Del resto i sentimenti che gli italiani provano verso questa riforma sono molto simili a quelli che Dante nutriva per i fiorentini. Ci si chiede, infatti, come mai la disoccupazione giovanile aumenta e nello stesso tempo la gente over 50 che perde il lavoro non riesce a ricollocarsi. Semplice: bastava lasciare le cose come prima coi quarant’anni anni di anzianità e la quota 96, più tutelare gli esodati! Ma vogliamo lasciarli lavorare questi nostri ragazzi, mandando in pensione chi ha lavorato una vita, così da migliorare la nostra i economia, visto che le famiglie riprenderebbero a spendere? Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

Pomodoracci olandesi

L'Italia importa dall'Olanda quasi centomila tonnellate di pomodori freschi ogni anno, al terzo posto dopo Germania e Gran Bretagna. Così, grazie alle imposizioni della Commissione europea, per fare il sugo invece del pomodoro di pachino cresciuto placidamente al sole mediterraneo usiamo un pomodoraccio olandese gonfiato in serra. Però il sugo non ha proprio lo stesso sapore. Della PAC (Politica agricola comunitaria) ho pressoché la stessa opinione che Dante aveva dei pisani. Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

lunedì 11 novembre 2013

Istruzioni sessuali europee

Proprio in questi giorni l’Organizzazione Mondiale della Sanità sta inviando agli stati membri della Comunità Europea un vademecum contenenti le linee guida per l'educazione sessuale ai giovani. Lo scopo è quello di promuovere corsi di sessuologia nelle scuole, a partire dalle materne, affinché s’insegni ai bambini a masturbarsi e ad essere informati tanto sul sesso che sulle sue conseguenze. Infatti ai bimbi dagli 0 ai 4 anni gli educatori dovranno trasmettere informazioni sulla masturbazione., mentre a quelli da 4 a 6 anni istruzioni sull'amore omosessuale. La vera crescita avverrà coi bimbi tra i 6 e i 9 anni, cui i maestri terranno lezioni su mestruazioni ed eiaculazione, mentre i bambini tra 9 e 12 anni dovranno diventare esperti sulle esperienze sessuali non protette. Infine nella fascia puberale tra i 12 e i 15 anni gli adolescenti dovranno acquisire familiarità col concetto di maternità indesiderata, venendo inoltre messi in guardia dall’influenza della religione sulle decisioni riguardanti la sessualità. Ritengo che l’Europa dovrebbe cercare di confrontarsi alla pari con le altre grandi macroaree del mondo invece di essere ancora scarsamente influente sul piano politico, ma unita nella volontà di interferire, come in questo caso, con direttive che, superando le più avanzate teorie sull’educazione sessuale, ignorano specificità culturali e sensibilità. Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

venerdì 8 novembre 2013

AUSTERITA’ INGIUSTA E PERICOLOSA

Le politiche di austerità sono ingiuste, inefficienti ed antidemocratiche. Infatti la riduzione dei tassi di interesse non farà riprendere investimenti e consumi perché la crisi non è dovuta al costo del denaro ma alle politiche di austerità che determinano tagli della spesa pubblica e del welfare e alla vergognosa distribuzione del reddito che vede la maggioranza delle famiglie andare verso la povertà. Del resto l’aumento dei deficit è una conseguenza della caduta delle entrate fiscali dovuta in parte ai regali fatti ai redditi più alti, degli aiuti pubblici alle banche commerciali e del ricorso ai mercati finanziari per finanziare questo debito a tassi di interesse elevati. La crisi è dovuta anche alla totale mancanza di regolamentazione del credito e dei flussi di capitale a scapito dell’occupazione, dei servizi pubblici e delle attività produttive. E’ alimentata dalla Banca Centrale Europea (BCE) che supporta incondizionatamente le banche private, e invece, quando si tratta di rivestire il ruolo di prestatore, richiede condizioni di austerità agli Stati, imponendo loro politiche di austerità e non essendo in grado di combattere la speculazione sul debito, dato che il suo obiettivo principale è quello di mantenere la stabilità dei prezzi. E’ urgente cambiare rotta per uscire dalla crisi. Per riuscirci, occorre spezzare la morsa dei mercati finanziari e non alimentarli. Infatti, senza l’abbandono delle politiche di austerità, senza il rilancio del welfare, la redistribuzione del reddito dall’alto in basso e senza una forte politica pubblica finalizzata a soddisfare i bisogni sociali, non si può uscire dalla crisi. Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

Alesandro Pulimanti compie 19 anni

Sabato 9 novembre compirà 19 anni Alessandro, il mio secondogenito. Forte, imbattibile, nulla può ostacolare la sua volontà. Fresco Universitario, da poco iscritto al corso di laurea in Lingue, Culture, Letterature e Traduzione é nato a Ostia all'Ospedale Grassi, alle 4 del mattino di mercoledì 9 novembre 1994. Mentre nasceva, la radio stava trasmettendo lo splendido brano di Willie Nelson "Georgia in my mind”. 19 anni fa è nata una persona speciale, e io e mamma ci siamo accorti che sei cresciuto troppo velocemente. Ti auguriamo di raggiungere traguardi sempre più importanti,come hai fatto finora,di non arrenderti mai davanti alle salite più faticose perchéin cima c'è tutta la bellezza dei tuoi progetti. Ricorda solo che noi faremo sempre del nostro meglio per esserti accanto anche e soprattutto quando non ci vedrai. Tanti auguri, oltre che da papà Mario e mamma Simonetta anche da nonna Venia, dal fratello Gabriele con la sua Francesca, da zia Felly, dagli zii Antonella 1, Antonella 2, Stefano, Alessia, Salvatore, da Fulvio e dai cuginetti Sara, Valerio, Serena, Giovanni e Francesco e da tutti quanti gli amici. Eventi da ricordare di mercoledì 9 novembre 1994: Nasce Alessandro Pulimanti, Il Presidente della Repubblica è Oscar Luigi Scalfaro Il Presidente del Senato è Carlo Scognamiglio Il Presidente della Camera è Irene Pivetti Il Presidente del Consiglio è Silvio Berlusconi Il Vicepresidente del Consiglio è Roberto Maroni Il Vicepresidente del Consiglio è Giuseppe Tatarella Il Ministro degli Interni è Roberto Maroni Il Ministro degli Esteri è Antonio Martino Il Ministro di Grazia e giustizia è Alfredo Biondi Il Ministro di Bilancio e programmazione economica è Giancarlo Pagliarini Il Ministro delle Finanze è Giulio Tremonti Il Ministro del Tesoro è Lamberto Dini Il Ministro della Difesa è Cesare Previti Il Ministro della Pubblica Istruzione è Francesco D’Onofrio Il Ministro dei Lavori Pubblici è Roberto Maria Radice Il Ministro delle Risorse agricole, alimentari e forestali è Adriana Poli Bortone Il Ministro di Trasporti e navigazione è Publio Fiori Il Ministro di Industria e commercio è Vito Gnutti Il Ministro del Lavoro e Previdenza sociale è Clemente Mastella Il Ministro del Commercio estero è Giorgio Bernini Il Ministro della Sanità è Raffaele Costa Il Ministro dei Beni culturali e ambientali è Domenico Fisichella Il Ministro dell’ Ambiente è Altero Matteoli Il Ministro di Università e ricerca scientifica è Stefano Podestà Il Ministro della Famiglia è Antonio Guidi (senza portafoglio) Il Ministro di Funzione pubblica e Regioni è Giuliano Urbani (senza portafoglio) Il Ministro delle Politiche comunitarie è Domenico Comino (senza portafoglio) Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Giuliano Ferrara (senza portafoglio) Il Ministro delle Riforme istituzionali è Francesco Speroni (senza portafoglio) Il Governatore della Banca d’Italia è Antonio Fazio Il Presidente della Fiat è Gianni Agnelli L’ Amministratore delegato della Fiat è Cesare Romiti Il Papa è Giovanni Paolo II Il Presidente degli Stati Uniti d’America è William Jefferson Clinton Il Presidente del Federal Reserve System è Alan Greenspan Il Presidente della Federazione russa è Boris Eltsin Il Presidente del Governo della Federazione russa è Viktor Cernomyrdin Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Jiang Zemin Il Segretario Generale del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese è Jiang Zemin La Regina del Regno Unito è Elisabetta II Il Premier del Regno Unito è John Major Il Cancelliere Federale di Germania è Helmut Josef Michael Kohl Il Presidente della Repubblica francese è François Mitterrand Il Primo Ministro della Repubblica francese è Édouard Balladur Il Re di Spagna è Juan Carlos I Il Presidente del Governo di Spagna è Felipe González Márquez Il Presidente dell’ Egitto è Hosni Mubarak Il Primo Ministro di Israele è Yitzhak Rabin Il Presidente della Repubblica Turca è Süleyman Demirel Il Primo Ministro della Repubblica Turca è Tansu Çiller Il Presidente della Repubblica Indiana è Shankar Dajal Sharma Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è P.V. Narasimha Rao La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei Il Presidente dell’ Iran è Ali Akbar Hashemi Rafsanjani

Il rum che uccide la crisi

Un mese fa ho fatto un sogno terribile, così nitido e preciso che me lo ricordo perfettamente ancora oggi: mi trovavo nel futuro e il nostro pianeta era ridotto a uno sterile ammasso di rocce, essendo stato saccheggiato per via delle crisi economiche sempre più pesanti nonché a causa della voracità dell’uomo. In altre parole era quasi arrivata la fine del genere umano, a causa dell'estinzione di molte specie animali, dell'inquinamento delle risorse idriche, della morte dei pesci nei mari e alla scomparsa delle foreste e la popolazione umana, che intanto aveva superato il limite dei venti miliardi di abitanti, stava cercando non uno, ma due pianeti gemelli della Terra. Questa era il sogno, ma la realtà non sembra essere molto più bella. Certo, negli Stati Uniti le previsioni di crescita a breve-medio termine sono considerate buone. Purtroppo per noi l'area che fa maggiormente fatica a riprendersi è proprio quella dell'euro e al suo interno restano particolarmente deboli alcuni Paesi, tra cui l'Italia, dove la situazione economica sembra garantire una veloce ripresa anche occupazionale, che resta il primo dei nostri problemi, tanto che i giovani cominciano ad essere alquanto sfiduciati. Inoltre le pensioni sono basse e forse in futuro poco solvibili, diminuisce la produzione industriale, ma aumentano le imprese che chiudono o che vanno all'estero. Per risolvere la crisi non conviene però credere alle bugie di certi ambientalisti. Infatti buona parte della letteratura ecologista e molti guru dell'antiglobalizzazione vorrebbero indirizzarci verso un'economia che abbandoni lo sviluppo e punti verso una decrescita, più o meno serena, dato che a loro dire noi umani siamo sempre di più mentre le risorse sono sempre di meno. Tanto è vero che le risorse crescono molto più della popolazione. La prova è proprio la crisi attuale, una crisi da sovrapproduzione. Produciamo più di quanto possiamo consumare. Chi ritiene le risorse come un dato fisso pensa l'uomo solo come consumatore. Invece l'uomo crea, ridefinisce, sviluppa. Quindi il concetto di risorsa cambia continuamente. L'unica vera risorsa da cui non si deve mai prescindere è il valore del capitale umano e sociale. Lo sviluppo tecnologico dei computer ha trasformato il silicio in un processore, mentre prima era poco più che sabbia. L'uomo non consuma. È piuttosto il motore che crea e moltiplica le risorse. Abbiamo più riserve di petrolio oggi che negli anni Cinquanta. E ai tempi di Marco Polo il petrolio era solo un liquido puzzolente. Quindi se abbiamo problemi economici non è per colpa della produzione o del livello delle riserve energetiche. Il problema maggiore sono proprio le crisi speculative. Siamo più attenti ai titoli e alla carta che alla produzione reale. Basta pensare alla speculazione sul petrolio, i cui prezzi sono saliti in modo esponenziale e in maniera assolutamente scollegata. E l'altro grande rischio è la politica di riduzione delle nascite. È folle: le persone, i giovani, i cervelli sono la medicina, non la malattia. Ritengo infatti che non esistono limiti strutturali allo sviluppo del pianeta. I limiti sono relativi, non fissi. È il capitale umano che moltiplica le risorse. Se parliamo di risorse naturali l'Africa batte tutti per ricchezza. Nella realtà è povera a causa dello scarso capitale umano a disposizione per farle fruttare, e in più noi tutti continuiamo a dire agli africani che non devono usare le tecnologie che abbiamo usato noi, colti da non si sa bene quale ecoterrore. E intanto noi diventiamo sempre più vecchi. Senza contare che le risorse di 3/4 del pianeta, quelle marine, non sono state ancora intaccate. La sola cosa folle è il sottosviluppo che continua ad essere insostenibile. Difatti molti postulano, sbagliano, il ritorno a un'economia meno globale. A partire dall'agricoltura biologica. Non sono d’accordo: ad esempi in Africa c’é l'agricoltura biologica, che fa morire di fame e depaupera i terreni. Dove arriva la tecnologia invece i livelli di produzione diventano subito migliori e la gente inizia a star meglio. A meno che il biologico non sia solo un modo per tenere i prezzi alti. L'acqua si risparmia proprio con l'agricoltura ad alta tecnologia. Basta vedere l'esempio di Israele che ha fatto fiorire un deserto. L'agricoltura assorbe il 70 per cento delle risorse idriche: le campagne “sull'usate la doccia e non la vasca" sono ridicole. Sono agricoltura e rete idrica che vanno modernizzate. Le campagne anti tecnologiche sulla fine delle risorse non hanno motivi logici, ma vengono dei miti duri a morire che influenzano il nostro modo di pensare. Tra questi l'idea del buon selvaggio che deriva da Rousseau e l'idea folle che la natura starebbe meglio senza l'uomo. Se fossimo rimasti dei cacciatori raccoglitori, allora sì che non ci sarebbe bastato il pianeta. E, quanto al buon selvaggio, chiunque abbia vissuto in una foresta sa quanto quell'ambiente sia terribile. Quanto alla Terra senza l'uomo e alla sua incontaminata bellezza... a che serve se nessuno la guarda? Tranquilli. L'Uomo non morirà di fame. Né di freddo. Né resterà senz'acqua. Le risorse non si esauriranno e in ogni caso non sarà la crescita demografica a sancire la fine delle energie che muovono il nostro pianeta. Forse qualcuno di voi sarà scettico nel leggere queste cose, ma non importa, certe volte sono proprio gli scettici le persone più ricettive. Comunque ora mi concede un buon bicchiere di Bacardi Edición Limitada, rum torbato dal bouquet misto tra lo speziato e l’affumicato. Dietro si sente bene l’aroma della melassa distillata in alambicco a doppia distillazione. In bocca è subito morbido e avvolgente, veramente molto equilibrato. Anche al sapore si ritrova quel gusto di affumicato che lo rende cosi particolare. Notevole è il corpo e la struttura. Un Rum piacevolissimo da bere, dove il contrasto tra la dolcezza della melassa e quel sapore affumicato/piccante risulta veramente intrigante e piacevole. Il finale e la persistenza sono decisamente molto lunghi. Un gran bel Rum, Mi libera la mente dai pensieri cattivi e la riempie di immagini dolci e rilassanti. Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

martedì 5 novembre 2013

Recessione ingannatrice: esercizi di povertà.

Perfetto, siamo usciti dalla recessione (che si verifica quando in una economia la crescita è negativa per almeno due trimestri consecutivi) ma non dalla crisi economica. Ho nostalgia dei tempi in cui le due cose (recessione e crisi) andavano un po' più d'accordo. Del resto, l'uscita dalla recessione ormai non ha molta importanza, perché quel che conta oramai è l'uscita dalla depressione. Stando così le cose, ora ci troviamo in una strana situazione: da una parte gestiamo gli effetti di una crisi ancora in corso, mentre dall’altra parte già ci stiamo attrezzando per agganciare prima di altri la ripresa. E questa è una condizione insidiosa per un sistema debole come l'Italia. Che rischia di arrivare in ritardo all'appuntamento con la ripresa, anche perché la ripresa è legata alla stabilità politica, condizione essenziale per un rilancio del sistema. Restano inoltre preoccupanti i dati statistici che parlano di due milioni di posti di lavoro persi negli ultimi sei anni, di una pressione fiscale, che tocca un nuovo record, e dei consumi, che continuano a calare, anche se la flessione si riduce rispetto all’anno scorso. Crisi, recessione, disoccupazione ……pare che venti milioni di italiani vivano ai limiti della soglia della povertà! Se vado al supermercato sono assalito dall’angoscia perché vedo tanti anziani che guardano i prezzi e fanno i conti con i centesimi per poter fare la spesa. Gli ultimi governi hanno penalizzato i pensionati e le fasce più deboli. E’ questo il grande progetto neo-liberista: affamare i poveri per arricchire i ricchi. Del resto, come sempre, le crisi colpiscono con maggiore intensità i ceti più deboli ed i consumi più essenziali. Temo davvero che dovremo affrontare un periodo non facile, anche se spero di non entrare nella condizione della Grecia alla fine della recessione dato che intorno a me vedo milioni di disoccupati o comunque con stipendi che non permettono neppure di arrivare alla terza settimana! Vabbè si fa per dire…. Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

lunedì 4 novembre 2013

Coincidenze karmiche cancelleriane: Cancellieri e Ligresti!

Coincidenze karmiche cancelleriane: Cancellieri e Ligresti! Dopo i casi di Josefa Idem (che si è dimessa per una storia di Ici non pagata) e di Angelino Alfano (con la vicenda Shalabayeva), a finire al centro della bufera è stata questa volta il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri, unica confermata nel passaggio dall’esecutivo guidato da Mario Monti a quello di Enrico Letta. Infatti grazie al suo intervento, la figlia di Salvatore Ligresti, Giulia fu messa ai domiciliari perché rifiutava il cibo e aveva perso sette chili. I Ligresti erano finiti in carcere per aggiotaggio (inchiesta Fondiaria Sai). Il problema non è che Egidio (Ligresti) telefonò, è che la sventurata (Cancellieri) rispose. Infatti qualsiasi famiglia farebbe di tutto se vedesse una figlia anoressica in carcere deperire. Qualsiasi famiglia però non ha il numero della Cancellieri e si attacca al tram! Del resto, che il ministro della Giustizia si interessi delle precarie condizioni di una carcerata, affetta tra l'altro da anoressia, non mi sembra sconveniente. La vicinanza tra la Cancellieri e la famiglia Ligresti, d’altronde, è un fatto noto. Il figlio della Cancellieri, Piergiorgio Peluso, ha incassato nel 2012 una buonuscita di quatro milioni di euro dopo un anno di lavoro come direttore generale della compagnia assicurativa Fondiaria Sai. Infatti appena arrivata al ministero dell’Interno, la Cancellieri rinnova il contratto per la fornitura dei servizi di comunicazione elettronica con Telecom Italia per altri sette anni, fino al 2018.Telecom Italia aveva ringraziato per il rinnovo del contratto i cui proventi toccherà però al signor Piergiorgio Peluso contabilizzare a fine anno. Che qualche mese dopo quel contratto a sei zeri firmato dalla madre è approdato ai piani alti di Telecom Italia con un incarico di responsabile del settore Administration, finance and control” da 600mila euro l’anno. Ed allora, a questo punto, mi chiedo, se questa carcerata non si fosse chiamata Giulia Ligresti e se la sua famiglia non fosse legata da vincoli professionali e di amicizia a quella del ministro, la Cancellieri si sarebbe attivata lo stesso? E poi, povera Giulia, cos'ha fatto di male per essere condannata a 2 anni e 8 mesi? Ha solo mandato in fallimento la Fonsai, con prelievi milionari - per anni - per sé e famiglia, a danno degli azionisti e dei risparmiatori! Certo, il Ministro della Giustizia ha il diritto di vigilare sulle condizioni dei detenuti. Ma di tutti i detenuti. Se le condizioni della Ligresti erano incompatibili con la detenzione, era giusto che lasciasse il carcere. Anche se la sistematica spoliazione di beni aziendali che è stata condotta dalla famiglia Ligresti giustificano indignazione, nessun accanimento può essere accettato. Ma quante altre Giulia Ligresti ci sono nelle prigioni italiane? E per quante di esse si è mosso il ministro? Voglio pure ammettere che la telefonata sia stata fatta per motivi umanitari, ma quello che proprio non mi va giù è che la ministra si vanti tanto dell'intima amicizia con un'intera famiglia di persone non proprio integerrime delinquenti, senza vergognarsene. C’avrei scommesso, lo stavo per dire, tipica situazione dell’attuale politica nostrana: la vicenda Cancellieri vede centrodestra e centrosinistra insieme a protezione di un abuso. Coincidenze karmiche cancelleriane: Cancellieri e Ligresti! Peccato che Stefano Cucchi non avesse un politico amico di famiglia... Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)