lunedì 4 novembre 2013

Coincidenze karmiche cancelleriane: Cancellieri e Ligresti!

Coincidenze karmiche cancelleriane: Cancellieri e Ligresti! Dopo i casi di Josefa Idem (che si è dimessa per una storia di Ici non pagata) e di Angelino Alfano (con la vicenda Shalabayeva), a finire al centro della bufera è stata questa volta il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri, unica confermata nel passaggio dall’esecutivo guidato da Mario Monti a quello di Enrico Letta. Infatti grazie al suo intervento, la figlia di Salvatore Ligresti, Giulia fu messa ai domiciliari perché rifiutava il cibo e aveva perso sette chili. I Ligresti erano finiti in carcere per aggiotaggio (inchiesta Fondiaria Sai). Il problema non è che Egidio (Ligresti) telefonò, è che la sventurata (Cancellieri) rispose. Infatti qualsiasi famiglia farebbe di tutto se vedesse una figlia anoressica in carcere deperire. Qualsiasi famiglia però non ha il numero della Cancellieri e si attacca al tram! Del resto, che il ministro della Giustizia si interessi delle precarie condizioni di una carcerata, affetta tra l'altro da anoressia, non mi sembra sconveniente. La vicinanza tra la Cancellieri e la famiglia Ligresti, d’altronde, è un fatto noto. Il figlio della Cancellieri, Piergiorgio Peluso, ha incassato nel 2012 una buonuscita di quatro milioni di euro dopo un anno di lavoro come direttore generale della compagnia assicurativa Fondiaria Sai. Infatti appena arrivata al ministero dell’Interno, la Cancellieri rinnova il contratto per la fornitura dei servizi di comunicazione elettronica con Telecom Italia per altri sette anni, fino al 2018.Telecom Italia aveva ringraziato per il rinnovo del contratto i cui proventi toccherà però al signor Piergiorgio Peluso contabilizzare a fine anno. Che qualche mese dopo quel contratto a sei zeri firmato dalla madre è approdato ai piani alti di Telecom Italia con un incarico di responsabile del settore Administration, finance and control” da 600mila euro l’anno. Ed allora, a questo punto, mi chiedo, se questa carcerata non si fosse chiamata Giulia Ligresti e se la sua famiglia non fosse legata da vincoli professionali e di amicizia a quella del ministro, la Cancellieri si sarebbe attivata lo stesso? E poi, povera Giulia, cos'ha fatto di male per essere condannata a 2 anni e 8 mesi? Ha solo mandato in fallimento la Fonsai, con prelievi milionari - per anni - per sé e famiglia, a danno degli azionisti e dei risparmiatori! Certo, il Ministro della Giustizia ha il diritto di vigilare sulle condizioni dei detenuti. Ma di tutti i detenuti. Se le condizioni della Ligresti erano incompatibili con la detenzione, era giusto che lasciasse il carcere. Anche se la sistematica spoliazione di beni aziendali che è stata condotta dalla famiglia Ligresti giustificano indignazione, nessun accanimento può essere accettato. Ma quante altre Giulia Ligresti ci sono nelle prigioni italiane? E per quante di esse si è mosso il ministro? Voglio pure ammettere che la telefonata sia stata fatta per motivi umanitari, ma quello che proprio non mi va giù è che la ministra si vanti tanto dell'intima amicizia con un'intera famiglia di persone non proprio integerrime delinquenti, senza vergognarsene. C’avrei scommesso, lo stavo per dire, tipica situazione dell’attuale politica nostrana: la vicenda Cancellieri vede centrodestra e centrosinistra insieme a protezione di un abuso. Coincidenze karmiche cancelleriane: Cancellieri e Ligresti! Peccato che Stefano Cucchi non avesse un politico amico di famiglia... Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

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