Ricordo quando eravamo giovani. Quando stavamo
meglio. Quando avevamo tutto il futuro davanti a noi. Che dire oggi? Giriamo
qua e la come attori persi nella scena. Collevecchio. Roma. Ostia. Poi Gabriele
e quindi Alessandro. Abbiamo appreso dalla vita l'amaro frutto della vecchiaia.
Tango. Se ho la testa giù nel fango la tiro sempre su. Spargo sincere lacrime
su tutto quello che non torna più. Nonna Jole. Mamma. Papà. Rosato e Venía. Tu
sei bella anche oggi. Sai cadere quasi sempre in
piedi. Stavi sveglia ad aspettare che tornassi. Oggi ci sono anche loro che
guardano il sole attraverso un vaso di mele. Sembra incredibile amarli più di
così: Margot, Lupin, Niña e Neve. L'amore non ha un confine. Non c'è più spazio per
tenerlo dentro. Uscivamo dal mare, bagnati di amore. E tu ora, così pallida.
Sempre bella. Come ho fatto ad andare controvento? Chiudo gli occhi. La
bellezza del somaro. Enzo Jannacci. Sergio Castellitto. Ricordi, insieme.
Chiudo gli occhi. E vedo tutti i colori del buio. Sorridi ancora. E sono ancora
imperatore. Anche se molte stelle sono cadute. ¡Adelante, mi esposa! Mario
Pulimanti (Lido di Ostia –Roma)