Tassa unica: pagare meno, per pagare tutti
In Italia sarebbe opportuno
introdurre la Flat tax, che è un sistema che adotta un'aliquota fiscale unica,
uguale per qualunque livello di reddito, che riconosce tuttavia una deduzione
personale a tutti i contribuenti, tale da rendere il sistema progressivo,
secondo il dettato della nostra Costituzione.
La Flat tax è stata già adottata da circa 40
Paesi nel mondo, come la Spagna dove il premier Mariano Rajoy ha lanciato una
Flat tax sul lavoro, per cui le imprese che assumono giovani a tempo
indeterminato, per i primi due anni dall'assunzione pagano solo 100 euro di
contributi al mese.
Con la Flat tax l'eliminazione
degli scaglioni cancella il fenomeno per cui i contribuenti evitano di lavorare
di più per non vedersi compensato tutto il maggior reddito dalle maggiori tasse
dovute.
La Flat tax, inoltre, riduce
l'evasione e l'elusione fiscale. Inoltre, con la tassa unica famiglie e imprese
sarebbero in grado di calcolare velocemente le proprie tasse senza ricorrere
alle costose consulenze di tributaristi, commercialisti e avvocati, anche per
effetto della ridotta probabilità di effettuare errori di calcolo.
L'idea di tartassare il ricco con aliquote crescenti
produce maggiori risorse da distribuire alle fasce più basse è falsa alla prova
dei numeri.
Ritengo che sarebbe quindi opportuno
una sola bassa aliquota per rilanciare l'economia.
Così tutti godrebbero di un
notevole abbassamento del carico fiscale ed i soldi tornerebbero a circolare
nell'economia, determinando una vera ripresa.
Pagare meno, per pagare
tutti.
Tagliare le tasse è
possibile.
La flat tax prevede
un’aliquota unica del 15% per persone fisiche e imprese.
Una rivoluzione fiscale per
l’Italia massacrata da una tassazione iniqua e distruttiva.
I ricchi per lo Stato
italiano sono i contribuenti con un reddito di duemila euro netti al mese. Sono
quelli che pagano la maggior parte del gettito fiscale.
Ma una famiglia monoreddito, dove c’é una sola
persona che lavora e che dunque guadagna questa cifra, può essere considerata
ricca?
Non è povera, ma non la
definirei nemmeno ricca.
I ricchi effettivi in Italia
sono pochissimi: solo trentamila persone hanno una dichiarazione superiore ai trecentomila
euro, su quaranta milioni di contribuenti.
E come dicevo, non sono solo
i ricchi a pagare di più ma anche chi guadagna 2.000 euro netti al mese, che
oggi pagano l'aliquota del 38% che arriva al 43% se il reddito sale di un
migliaio di euro mensile.
Possiamo dire che sono
questi i ricchi? Senza contare che già oggi anche per i redditi più bassi
l'aliquota parte dal 23%.
Con la flat tax grazie alle
deduzioni l'aliquota effettiva per questi redditi potrebbe scendere fino
all'8%.
Dunque tutti i percettori di reddito
godrebbero di un notevole abbassamento del carico fiscale.
L’obiettivo è evitare che le
famiglie e le imprese vengano spolpate.
I loro soldi ora vengono
divorati dallo Stato che li utilizza per i mega stipendi, le mega pensioni, i
mega sprechi.
Solo liberando risorse potrà
determinarsi una vera ripresa economica.
Questa politica fiscale ha
incentivato la delocalizzazione, ovvero il depauperamento del nostro
patrimonio.
Attraverso un sistema
fiscale così penalizzante cosa abbiamo ottenuto?
Che gli imprenditori abbiano
portato all’estero aziende, risorse, occupazione e sviluppo. Il risultato è
autodistruttivo.
Attivare la flat tax al 15%
per tutte le imprese e per tutte le famiglie costerebbe circa 50 miliardi.
Renzi ha speso 30 miliardi
per il jobs act, per gli 80 euro e per la cosiddetta flessibilità per
l’immigrazione: con Imu e altre misure è arrivato tranquillamente a 40
miliardi.
Riforme che si sono rivelate
inutili.
Con la tassa unica si
attuerebbe una riforma storica all’incirca con la stessa cifra.
Con la differenza che si
otterrebbero maggiori risorse grazie all’emersione del sommerso.
La vera piaga è che le
persone per difendersi da un fisco aggressivo, impositivo ed esoso, creano
economia sommersa.
Lo fanno per poter
sopravvivere.
Viene chiamata economia di
sopravvivenza.
Se si abbassasse
drasticamente il peso fiscale, si otterrebbe l’emersione dell’economia
sommersa, che in Italia vale 400 miliardi.
Sono riforme vere come la
Flat tax che riporterebbero l'Italia a crescere.
L'Europa vuole riforme vere
come questa per concedere spazi di flessibilità che vadano bel oltre quelli già
previsti.
L'insieme di tutto questo ci
può portare non solo ad avere tassi di sviluppo costanti sopra il 2%, ma anche
capacità di creare occupazione in misura tale da colmare il nostro gap con i
Paesi con i quali siamo in competizione.
Caro Renzi, con l’esito del
referendum gli annunci e i bluff sono finiti.
Mario Pulimanti (Lido di
Ostia -Roma)