Fine di un matrimonio
E’ molto difficile che un matrimonio sopravviva a
una crisi economica grave e all’angoscia che ne deriva, ma è pure molto
difficile che sopravviva all’agiatezza e alla noia.
Non solo, direi che le difficoltà economiche
uniscono e, addirittura caricano un matrimonio di progetti, ma il denaro
separa, e carica un matrimonio di problemi. Io credo che le difficoltà spesso
inizino quando le coppie risolvono i loro problemi e gli rimane il tempo di
veder morire la sera nei loro salottini, guardandosi in faccia.
Quando hai problemi, non vedi la faccia; vedi il
futuro. Quando non ti resta che la faccia, è un brutto affare.
Penso, infatti, che la noia tra i coniugi sia uno
dei grandi problemi che affliggono l’Italia. Anzi l’Europa. Anzi il mondo!
Bisognerebbe inventare una legge per porvi rimedio.
Credo inoltre che le grandi crisi domestiche si
origino così.
Per una coppia di sposi è molto facile avere un
progetto di vita comune: entrambi pensano allo stesso tempo ad andarsene di
casa, trovare un appartamento, ammobiliarlo, sfogliare i dépliant delle agenzie
di viaggio e pianificare una scopata.
Questo gli fa pensare che la vita abbia un senso e
che siano nati l’uno per l’altra.
Ma gli anni di matrimonio a poco a poco modificano
la situazione, con la persistenza di una goccia d’acqua: nulla garantisce che
il progetto di vita che desidera il marito coincida con il progetto di vita che
desidera la moglie; non solo, uno dei due finisce per intralciare l’altro.
Dopo un po’ sono due perfetti sconosciuti che si
incontrano, si guardano, si rifiutano e cercano rifugio altrove.
Ma non c’è comunque nulla da temere, poiché la
saggezza occidentale ha previsto tutto: ormai ci sono rifugi eccellenti, come
il lavoro, i pettegolezzi con le amiche. Il cinema, il teatro e il campionato
di calcio.
Chi crede che in una casa ci sia un mondo, si
sbaglia: ci sono due mondi. Nemmeno i figli rinnovano il primo progetto comune,
perché per i figli ciascuno ha un progetto diverso.
In definitiva ci sono due sistemi perché una coppia
consumata si prenda ancora per mano e rimanga unita.
Uno è trovare un nuovo progetto di vita comune, come
per esempio comprarsi un nuovo appartamento e altri mobili. Ma questo non è
sempre possibile.
L’altro sistema consiste in pratica nel non aver mai
avuto un progetto di vita.
E questo può sembrare terribile, lasciarsi vivere e
non essere nessuno. Ma proprio lì potrebbe esserci una delle chiavi della
felicità.
Certo però è triste vivere
così.
Puzza di sconfitta.
Mario
Pulimanti (Lido di Ostia-Roma)