mercoledì 22 agosto 2012
Orrore e incredulità
Arggg!
Orrore e incredulità.
Brianna.
Lei, una femmina appena fuori dall’adolescenza, che non aveva mai partorito.
Uccisa.
Nel quartiere ebraico
Colpita una volta, poi due, poi tante.
Colpita finché non ha smesso di vivere.
Per un litigio da nulla, per una bagatella, uno sciocco battibecco tra ragazze che, innamorate dello stesso uomo, in un momento di stizza si lasciano andare a qualche parola in più.
Niente più cavalli scalpitanti per lei.
Niente più deserto.
Niente più notti stellate.
Niente più sogni.
Niente più follie.
Niente di niente.
Solo un corpo senza vita come tanti altri.-
Un involucro marcescibile.
Un cadavere.
Una carogna.
Lei era come una falena attratta dalla luce verso tutto ciò che le sembrava azzardato, insolito o bizzarro.
Lei, stupenda.
Perfetta, una Immortale discesa dall’Olimpo, l’avvenenza fisica e la prontezza mentale incarnate….
Lui, Kevin , era soltanto uno dei molti uomini capaci di incarnare i suoi sogni di gloria.
Ma, a differenza di tutti gli altri, avrebbe onorato l’amante di una sola notte con un regalo inestimabile, per ringraziarla di avergli fatto avvertire, nello spazio di un brevissimo istante, il sentore inebriante dell’immensità: avrebbe offerto in dono la vita dell’assassina alla sua ombra inquieta, perché, sazia di vendetta, potesse infine riposare in pace.
E poi sarebbe stata libera di vivere negli alberi, ondeggiando alla brezza senza più canapi, respirando nelle foglie e cantando al vento, disse tra sé e sé rivolta all’ombra di Brianna.
Splendida driade, e non più mero cibo da vermi.
Shalom aleichem.
Mario Pulimanti (Lido, di Ostia –Roma)
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