La buona sanità e la salute dell’anziano
Nelle ASL le code e le attese sono all’ordine
del giorno e costituiscono un problema molto sentito dalla popolazione,
soprattutto anziana.
Si fanno code nelle strutture pubbliche, ma anche in quelle private.
Il problema delle liste d’attesa
riguarda le richieste di esami di laboratorio, di diagnostica strumentale e di
ricoveri per interventi chirurgici al di fuori dell’emergenza.
Tra
i fattori da considerare nel comporre le liste d'attesa andrebbe considerata in
modo più adeguato il fattore età.
Non
per altro, ma una persona avanti con gli anni ha il legittimo diritto di poter
aspirare a trascorrere le ultime stagioni della sua vita nelle migliori
condizioni di salute possibile.
E,
soprattutto se ha passato i settant’anni, di essere curato in tempi accettabili
anche se non soffre di patologie gravi e se non è questione di vita o di morte.
Anche questo fa parte dei compiti di una buona sanità.
Presso molte
ASL si è diffusa la prassi di bloccare le liste.
Significa che, quando viene raggiunta
una soglia che non consente di effettuare prenotazioni entro i tempi massimi di
attesa, non vengono più accettate prenotazioni, non viene fissata una data, e
la richiesta viene posta “in attesa di entrare nella lista d’attesa”.
Questo escamotage consente alle ASL di non
documentare il superamento dei tempi di attesa e di non farsi carico della
spesa a cui sarebbe tenuta per garantire la prestazione in via alternativa
(intra-muraria o privata).
Al momento della prenotazione si ha diritto di
conoscere la data in cui la prestazione richiesta verrà effettuata e il tempo
massimo di attesa per quella prestazione.
Se non viene comunicata la data, e il
servizio si riserva di comunicarla successivamente, significa che la lista
d’attesa è bloccata e che la prestazione non può essere garantita entro i tempi
massimi stabiliti.
A questo punto, il cittadino può
pretendere che la medesima prestazione gli sia fornita privatamente senza costi
aggiuntivi rispetto al ticket.
Un’altra questione importante per gli
anziani, ma non solo, è costituita dalle barriere architettoniche.
Nella sanità,
proprio perché dovrebbe garantire cura e salute, non dovrebbero esserci, ma ci sono.
Ci sono in molte situazioni rampe di scale,
che le carrozzine non possono fare, mancano corrimano ed antisdrucciolo e gli
anziani, inutile dirlo, sono a rischio di caduta.
Mario
Pulimanti (Lido di Ostia-Roma)
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