venerdì 28 settembre 2012
PECCATO ETERNO
PECCATO ETERNO
Prima, parlando con la dovuta decenza, si seguiva l’odore di fica.
Ma adesso quell’odore le donne non lo emanano più, al suo posto sanno di onestissimo odore di banca.
Il denaro ha una fragranza che attraversa paesi e continenti.
Sonia è ben fatta.
Non si nutre con zuppe di aspirina.
Ennio volta lentamente la testa verso di lei.
La guarda.
Nei suoi occhi c’è il vuoto degli anni, dei corridoi percorsi, delle case abitate.
C’è il vuoto delle cornici senza quadro, delle finestre davanti a un muro, delle vecchie radio di famiglia ormai mute.
Negli occhi di Ennio c’è il vuoto di una vita senza senso, di una vita inutile.
Peccato.
Peccato eterno.
Mario Pulimanti (Lido di Ostia –Roma)
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