Vado a vivere in Lapponia
Il gruzzoletto in banca nel caso di vacche magre.
Così mi ha insegnato papà Valeriano.
E poi all’improvviso il gruzzolo è sparito e
sono rimasto a secco.
No, non ho una scelta più retributiva di lavoro
messa via nel cassetto dei calzini. No, affatto.
Sì, la cosa può anche essere raccontata diversamente
agli altri e a me stesso ma, a torta finita, il desiderio di maggior guadagno
resta solo una chimera appollaiata in un retrobottega del mio cervello.
Il nocciolo è che di soldi, anzi di euro, ce ne sono
pochi in circolazione e, almeno per quanto mi riguarda, ci sono troppe
occasioni per non esserci più.
Sarò di una perspicacia rara, ma non mi riferisco a
divertimenti e vacanze ai Caraibi, per esempio Barbados o altro.
Gli euro devono coprire tasse e balzelli vari.
Che barba.
Non mi lascio intrappolare. Al diavolo pure le nuove
tasse.
Alcuni colleghi dicono: “non vedi, Mario, che i
nostri governanti si mostrano dispiaciuti. Del resto con questi nuovi
contributi spariranno anche i debiti accumulati dai loro predecessori”.
Rispondo: nix. Nessuna giustificazione. A
sparire non sono solo debiti statali pregressi, più o meno fantomatici,
ma soprattutto il mio stipendio.
Forse il punto è questo: mi serve un’idea.
Dicono che uno tiene delle robe di riserva in un
angolo della testa, come una specie di fondo di emergenza.
Sì, esatto. E allora questa volta sono stradeciso:
vado a vivere in Lapponia.
Voglio dire, non è così orribile.
Insomma, almeno risparmierò sull’aria condizionata!
Mario Pulimanti (Lido di Ostia –Roma)
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