mercoledì 10 agosto 2016

Destra, sinistra e centro non significano più niente





 

Destra, sinistra e centro non significano più niente

Dire ora  di essere di destra, di sinistra o di centro appare sempre più difficile. Ed anche se la corsa al centro appassiona la politica da quando è scomparsa la Dc, più che guardare al centro i partiti dovrebbero interessarsi dei tanti elettori che hanno deciso di non votare più. Infatti ritengo che le sfide elettorali future si misureranno non tanto sulla capacità di sottrarre all'avversario consensi al centro, ma su quella di recuperare i voti di chi ha scelto di rinunciare al diritto di voto. Perciò è sbagliato continuare ad etichettare superficialmente come reazioni populiste comportamenti sempre più diffusi in settori dell'opinione pubblica. Le pulsioni che attraversano la società vanno ascoltate dalle classi dirigenti dei vari partiti, senza liquidarle -come invece fanno- in modo spregevole e altezzoso. In un mondo che cambia così rapidamente l'incertezza sul presente e sul futuro è l'elemento prevalente, con cui è necessario fare i conti. È questo il vero centro della politica attuale. L'altro centro è ormai sempre più un'astrazione cara a certa politica, che dimostra, ancora una volta, di essere troppo lontana dalla realtà.

Mario Pulimanti (Lido di Ostia –Roma)
 
 

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