
Il mio cervello impiega qualche istante a registrare forme e colori, e quando lo faccio mi manca il respiro.
Comincio ad ansimare, emettendo respiri superficiali e faticosi.
Una buona cosa quando non hai molto per cui vivere é che smetti di prendertela a cuore.
Non mi sono trasformato nell'arcangelo Gabriele.
Dico sul serio.
Ho svilippato facilmente la capacità di recupero di fronte a tutto ciò che nel mondo é male e alla fine mi é diventato naturale come aprire gli occhi il mattino o sbadigliare quando sono stanco. Sorrido perché ora so di avere ragione.
Posso permettermelo.
L'idea mi fa gelare il sangue nelle vene, perciò tutte le volte che posso mi giro dall'altra parte e mi sforzo il più possibile di non pensarci.
A meno che non sia un qualcuno, ma un qualcosa.
Qualcosa di non umano.
Mario Pulimanti (Lido di Ostia –Roma)
Mario Pulimanti (Lido di Ostia –Roma)
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