martedì 23 luglio 2013
L’assurda morte di Antonelli
L’assurda morte di Antonelli
Assurdo: nel Gp di Mosca Andrea Antonelli, sotto una pioggia battente ha perso il controllo della sua Kawasaki nel corso del primo giro (quando viaggiava a 250 km/h), è caduto ed è stato investito dalla Honda di Lorenzo Zanetti, che non è riuscito ad evitarlo.
La pedana della moto di Zanetti ha colpito in pieno il casco di Antonelli: un impatto violentissimo che è costato la vita al venticinquenne pilota umbro.
Certo, il motociclismo a livello agonistico non potrà mai essere uno sport sicuro.
Si possono ideare i caschi più sicuri, le tute con gli airbag incorporati, migliorare piste e le vie di fuga.
Ma il contatto, la possibilità che due piloti si tocchino o che qualcuno perda il controllo del mezzo, cada e venga travolto da chi segue, rimane un elemento imprescindibile di questo sport.
Stavolta però quella gara non doveva svolgersi perché non c'erano le condizioni per correre sulla pista moscovita.
Eppure è stato dato il via.
Se Antonelli non avesse perso la vita probabilmente nessuno si sarebbe scandalizzato perché si era irresponsabilmente gareggiato sotto un diluvio.
Ancora una volta è servita una tragedia per fare aprire gli occhi.
“Amo questo sport, ma in giornate come queste sto iniziando a odiarlo", ha scritto su twitter Max Biaggi.
Condivido.
Mario Pulimanti (Lido di Ostia –Roma)
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