martedì 12 marzo 2013
La dittatura buona non esiste
Non esiste una dittatura buona
Sento spesso in giro parlare di fascismo buono: ritengo che questa definizione sia una contraddizione in termini.
Difatti, anche se per molto tempo una certa storiografia ha cercato di demonizzare ogni aspetto del regime fascista, è fuor di dubbio che durante il Ventennio furono realizzate anche opere meritorie: dalle bonifiche ai centri "piacentiniani" (dal nome dell'architetto simbolo del regime) che ancora caratterizzano alcune nostre città.
Nella prima fase del suo governo Mussolini fu in grado di dare un impulso modernizzatore al Paese e alla sua economia e anche su questo fondò il suo consenso popolare che, almeno per un decennio, fu vasto e reale, pur se non ci furono mai libere elezioni.
Riconosciuto ciò, non bisogna però imenticare che il fascismo fu una dittatura con tratti di estrema ferocia.
Che Mussolini emanò le leggi razziali ed eliminò fisicamente alcuni dei suoi oppositori.
E infine portò l'Italia alla tragedia della Seconda guerra mondiale schierandola accanto al nazismo.
Può essere definito buono un regime politico che ha al suo attivo scelte scellerate e tragiche come queste?
Si possono elogiare le bonifiche e dimenticare che, nel contempo, veniva assassinato Matteotti?
Sul piano storico, è giusto e doveroso studiare il fascismo senza pregiudizi e censure.
Ma non ha senso tentarne rivalutazioni politiche, benché parziali.
Le democrazie possono essere più o meno imperfette, le dittature buone non esistono.
Mario Pulimanti (Lido di Ostia –Roma)
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