Politica, arte dell’inganno
La politica è spesso, non a torto, demonizzata.
Nel secolo scorso un uomo di Stato ne diede questa sintetica definizione: la politica è la scienza dell'opportunismo e l'arte dell'inganno.
Forse c'è un eccesso di cinismo in queste parole, ma va anche detto che ascoltando e vedendo alcuni politici di professione si ha spesso la sensazione che a ciò si siano dedicati perché non sapevano fare niente di meglio nella vita.
Resta il fatto che, però, la politica, soprattutto la buona politica, bisogna saperla fare e che è necessario avvicinarsi con un'adeguata dose di umiltà e di consapevolezza dell'importanza del giudizio e del consenso popolare.
Qualità che mi pare invece abbiano fatto difetto a parecchi dei ministri del governo tecnico guidato da Mario Monti.
Alcuni di loro, in particolare, si sono mossi con una goffaggine, un'inadeguatezza e una presunzione sconcertanti.
Dimostrando, ancora una volta, che in politica le competenze tecniche sono importanti, ma se non sono affiancate da altre qualità, anche umane, e dalla comprensione del proprio ruolo pubblico nonché della necessità di rispondere, prima o poi, dei propri atti e delle proprie parole ai cittadini, il risultato finale rischia di essere deleterio se non catastrofico.
La vicenda dei due marò, purtroppo, è lì a dimostrarlo.
Mario Pulimanti (Lido di Ostia –Roma)
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