DA OSTIA A…RENZI
Mi chiamo Mario Pulimanti e sono nato lo
stesso mese e lo stesso anno di Pier Ferdinando Casini.
A dicembre del 1955.
Non lo stesso giorno, però.
Lui è nato il 3.
Io il 17.
Le differenze tra di noi sono sostanzialmente
sei, trascurabili.
Io lavoro
al ministero.
Io sono
socio onorario del Cral.
Io sono abbonato metrebus: doc, però.
Lui è sposato con Azzurra Caltagirone.
Io con Simonetta d’Ippoliti.
Figlia di Rosato, che ha superbamente ricoperto, fino alla
sua morte, l’incarico di presidente della Confraternita di San Bernardino.
Casini ha poi quattro figli: due figlie, Maria Carolina
e Benedetta con la prima moglie Roberta Lubich, figlia del celebre cardiologo Turno Lubich, ex moglie dell'industriale
del caffè Francesco Segafredo ed altri due figli
Caterina e Francesco con la seconda moglie, Azzurra.
Io ho due
figli: Gabriele e Alessandro.
Due mogli e quattro figli per lui.
Una moglie e due figli per me.
Mi ha raddoppiato!
Lui e’ di Bologna.
Ostia é la mia città.
Bè, insomma, quasi, perché per l’esattezza
sono un testaccio emigrato prima alla Garbatella e poi, in via definitiva, al
Lido.
Comunque non invidio Casini: specialmente in
questo periodo post-elettorale.
Me ne vado così a spasso per Ostia.
A Corso Duca di Genova passeggio lentamente,
senza nessuna fretta di vedere, visitare o ricordare.
L’odore di caffè in Via delle Zattere.
Uomini che non si voltano in Viale delle Repubbliche Marinare: sono in cerca di una scorciatoia per il paradiso.
Ragionevoli dubbi.
Piazza
dei Ravennati: osservo la gente, i contrasti, i turisti vestiti da turisti
accanto ai passanti locali.
Un postino su un angolo che chiacchiera col
portinaio di un palazzo di Viale Vasco de Gama.
In Via delle Baleniere uomini d’affari pieni
di fretta con il telefonino incastrato tra la spalla e l’orecchio.
Bellissime giovani donne in Via Isole del
Capoverde.
Un bastimento carico di discepoli
di Grillo al Pontile.
A Piazzale della Posta elegantissime signore.
Uomini delle contraddizioni in Via dell’Appagliatore.
Motociclette a tutta velocità sul lungomare.
L’odore di caffè in Via delle Zattere.
Biblioteca Elsa Morante: leggo un’autobiografia
di Nicole Kidman.
La Kidman è un archetipo, l’archetipo della
donna lunare: lo ammetto, ho un debole
per lei.
Gli scavi di Ostia Antica: noi, popolo di
lidensi, che condividiamo la nostra storia con il mondo intero.
Curioso: immagini di Papa Francesco di fronte
alla Chiesa di Nostra Signora di Bonaria.
Gelaterie in Via delle Zattere.
Zingari falsari con il loro mercatino: prodotti insostenibili.
In Via dei Pallottini incontro un amico.
Coincidenze karmiche.
Mentre prendiamo un caffè a Piazza Anco
Marzio, mi dice: “Può anche darsi che gli asceti stiano malissimo nel deserto a
mangiare insetti crudi sotto il sole, ma almeno hanno la gioia delle notti
solitarie, beatamente sdraiati sulle loro rupe come maragià”.
Leggende del mare.
Tutto ok, ha solo perso la sua squadra del cuore.
Autisti indisciplinati in Via Namaziano: pratiche di disgusto.
Ah, dimenticavo, non sono vergine.
Sono del sagittario…
“Vota Antonio, vota Antonio, vota Antonio!”
Un manifesto elettorale in Piazza Calipso.
Ma non è raffigurato Antonio La Trippa ma un individuo che corre per il
Campidoglio.
Un candidato sindaco.
Vuole liberare la città dal malaffare.
Sarà vero o si tratta solo dell’ennesimo racconta fiabe?
A me sembra un po’ dandy.
Disincantati in Via dei Fabbri Navali.
Libellule in Viale della Marina.
Via della Corazzata: dalla vetrina di un negozio vedo una barchetta di
cristallo.
E un candeliere.
E una luna di carta.
Sguardi estranei mi scrutano in Viale Paolo Orlando.
Note amare raccontano la vita sentimentale di un uomo al balcone in Viale
della Vittoria.
Viale Capitan Casella: l’impronta di un gatto.
Un parroco in Via dei Panfili.
Passeggiano vedovi in Via della Paranzella
Terroristi nani urlano a via Mezzadra.
I tulipani di Via Stiepovich.
Viale dei Sommergibili: trappola colorata.
Un calligrafo a Via Grenet.
Ok, ora sono un uomo che sa.
Sa cosa fanno un prete e una suora a letto: la famiglia cristiana.
Sì, sì: ora so. Ora che ho percorso fino in fondo la strada verso l’illuminazione
conosco il senso dell’arcano mistero: quale sia, cioè, il privilegio di essere
un ostiense.
Perciò, brindo.
Alle persone oneste.
Agli animali liberi.
Ai bambini felici.
Ad un papavero che cresce lungo una ferrovia.
Al mare alle sette di mattina.
All’arcobaleno.
Oh, perbacco, dimenticavo.
A Renzi: mi pare ottimo.
Sperando che presto per lui possa cominciare la sua avventura di Capo del
Governo.
Matteo, prosit!
Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)

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